La vita e la storia di San Gabriele dell’Addolorata: ecco chi era il Santo, nato ad Assisi nel 1838 con il nome di Francesco Possenti, e deceduto il 27 febbraio 1862. Ogni anno, nel giorno dell’anniversario della sua morte, in Italia e nei Paesi cattolici, si celebra questo importante personaggio. Ripercorriamo insieme la sua biografia e vediamo che cosa ha fatto di importante.

Chi era San Gabriele dell’Addolorata e che cosa ha fatto?

San Gabriele dell’Addolorata, all’anagrafe Francesco Possenti, era un religioso e un mistico italiano della Congregazione della Passione di Gesù Cristo. Il 31 maggio del 1908 Pio X lo ha fatto beato. Nel 1920 Papa Benedetto XVI lo ha proclamato Santo.

La sua memoria liturgica si celebra ogni anno il 27 febbraio. Data che, come abbiamo detto, corrisponde all’anniversario della sua morte. Oggi egli è patrono della Regione Abruzzo, della Gioventù cattolica italiana e dei comuni di Martinsicuro (TE), Civitanova Marche (MC) e Bovolenta (PD).

La biografia e la storia del Santo

San Gabriele dell’Addolorata, undicesimo di 13 figli, nacque ad Assisi. Quando aveva solo quattro anni, la madre morì. La famiglia segui il padre nei suoi lavori, spostandosi in varie parti d’Italia. Si stabilirono poi a Spoleto dove, da giovane, Francesco Possenti, frequentò le scuole cristiane e dei gesuiti.

Sin da quando era giovane, egli condusse una vita normale per un ragazzo di quell’epoca. Secondo diverse testimonianze, aveva una personalità affettuosa ed estroversa.

Ad un certo punto si ammalò e le cose cambiarono. Nel corso della malattia decise di promettere di diventare un uomo religioso nel caso fosse guarito. Così accadde, ma egli non rispetto all’impegno preso.

Fu durante la tradizionale processione dell’icona del Duomo di Spoleto, nell’agosto del 1856, che il giovane sentì effettivamente una voce interiore che lo invitava ad abbandonare la vita borghese che stava conducendo e a diventare un uomo di fede.

Questa fu la sua vera e propria vocazione religiosa. Poco dopo, nonostante le resistenze del padre, Francesco presentò ai voti e assunse il nome di Gabriele dell’Addolorata. In questo modo egli voleva mostrare la propria devozione nei confronti della Madonna Addolorata, radicata in lui sin da quando era piccolo.

Si ispirò, nello specifico, ad una statuetta della Pietà che la madre defunta quando lui era ancora molto piccolo conservava in casa.

Diventò un passionista e iniziò a diffondere il proprio messaggio di devozione al Cristo Crocifisso e alla Vergine. Scrisse diverse lettere nonché pagine di spiritualità nelle quali raccontava la propria intensa relazione con il Signore.

Dal 1856 al 1862 fu nella Congregazione passionista. Gabriele dell’Addolorata si dedicò anche a studi filosofici nelle Marche e a studi teologici in Abruzzo.

Negli ultimi anni visse presso il ritiro della Concezione sull’Isola del Gran Sasso d’Italia. Qui venne colpito da una grave tubercolosi ossea. Si sforzò fino alla fine nel cercare di condurre la sua consueta vita conventuale ma non senza difficoltà.

Mantenne uno stato d’animo sereno e in pace fino al giorno del suo decesso. Morì molto giovane. Aveva solo 23 anni. Si spense nel suo monastero passionista stringendo al petto un’immagine della Madonna Addolorata.

Il culto

Come abbiamo detto all’inizio nel 1908, Gabriele dell’Addolorata fu proclamato beato. Poi nel 1920 fu canonizzato.

Nel 1959 Giovanni XXIII lo dichiarò patrono dell’Abruzzo. Proprio qui egli aveva passato gli ultimi tre anni della sua vita. Ancora oggi numerosi pellegrini si recano nel santuario Di San Gabriele per visitare la sua tomba e il convento dove visse.

Il culto di San Gabriele dell’Addolorata è celebrato in Italia, ma anche in alcune zone degli Stati Uniti, nell’America centrale e meridionale, in Canada e in Australia.

San Gabriele è venerato infine nella Regione Marche, in modo particolare nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno.

Qualche giorno fa abbiamo parlato di un altro santo che si festeggia a febbraio, San Faustino.