Alcune applicazioni blockchain sono prive di propri meccanismi di consenso. Per ovviare a questa lacuna utilizzano gli Actively Validated Services (AVS) tipici del protocollo EigenLayer. In tal modo hanno la possibilità di stabilire una efficace integrazione con i meccanismi di sicurezza di Ethereum in sede di convalida. 

L’approccio che ne consegue va in pratica a ridurre i costi operativi e ad aumentare i livelli di sicurezza delle dApps (applicazioni decentralizzate) interessate. Proprio per questo nel corso degli ultimi mesi hanno attratto una forte attenzione da parte di molti sviluppatori.

Cosa sono gli AVS

Per Actively Validated Service (AVS) si intende un’applicazione blockchain che avendo come base la Ethereum Virtual Machine, con i suoi noti livelli di sicurezza, è in grado di fornire servizi tali da estenderne la portata.

I servizi in questione vanno a includere ad esempio le applicazioni decentralizzate, i bridge cross-chain e le reti layer 2, ma non solo. Possono adottare diversi meccanismi di consenso, a partire naturalmente da Proof-of-Stake (PoS) e Proof-of-Work (PoW), per i processi di convalida delle transazioni, integrandosi al meglio con la EVM per garantire il massimo di sicurezza.

L’innovazione apportata da EigenLayer può essere considerata importantissima, per l’intero ecosistema blockchain. In precedenza, infatti, i protocolli dovevano avere propri meccanismi di consenso, coi problemi finanziari e di sicurezza che ne derivavano. Ora, invece, hanno facoltà di utilizzare quelli della EVM, con una semplificazione in termini di procedura e una conseguente riduzione di costi.

Come funzionano gli AVS

Come funzionano gli Actively Validated Service? Il punto di partenza è l’integrazione con il meccanismo di consenso di Ethereum, il Proof-of-Stake, resa possibile da EigenLayer. Grazie a questa integrazione, le blockchain in questione possono godere della stessa sicurezza di ETH, pur non avendo un meccanismo di tal genere.

Il modus operandi per arrivare al conseguimento di tale risultato si fonda sui seguenti fattori:

  • consenso decentralizzato, mediante Proof-of-Stake o Proof-of-Work. In tal modo è possibile beneficiare dell’apporto del sistema di convalida della Ethereum Virtual Machine per conseguire autonomia in tal senso;
  • ripristino di Ethereum su EigenLayer, conseguendo di fatto lo stesso livello di sicurezza che caratterizza la EVM e le sue transazioni native, con una sensibile riduzione delle possibili vulnerabilità agli attacchi di pirateria informatica;
  • coinvolgimento degli operatori, derivante dalla possibilità ad essi accordata di ricevere ulteriori ricompense per la convalida delle transazioni, oltre a quelle di cui già godono fungendo in tal senso su Ethereum.
  • sensibile riduzione in termini di costi, proprio per la mancata necessità di creare meccanismi separati, grazie alla delega delle operazioni di sicurezza alla EVM.

Possiamo quindi dire che il fulcro del funzionamento degli AVS consiste nell’utilizzo dell’ormai consolidata struttura di sicurezza di Ethereum facendo ricorso al restaking di EigenLayer. Ne consegue il conseguimento di una procedura per la convalida delle transazioni non solo sicura e scalabile, ma anche più conveniente in termini di costi.

Quali sono i rischi collegati al loro utilizzo

Occorre infine sottolineare che i profili di innovazione portati nella criptosfera dagli Actively Validated Services (AVS) devono essere attentamente soppesati. Se i vantaggi sono notevoli, sull’altro piatto della bilancia occorre mettere alcuni rischi di non poco conto.

I più evidenti sono rappresentati dalla complessità dell’integrazione con Ethereum, cui si accompagnano le complicazioni collegate alla necessità di gestire tecnologia blockchain di ultima generazione. Mentre sembra meno foriera di pericoli la delega apportata alla EVM per quanto riguarda la sicurezza, alla luce della sua ormai risaputa solidità.

Per quanto riguarda invece i validatori, da parte loro devono tenere nel debito conto i rischi di perdita cui vanno incontro partecipando al sistema AVS. Devono infatti rispettare gli standard di conformità, per non essere colpiti dalle sanzioni previste dai meccanismi di taglio.