Il dottor Carlo Gilistro, pediatra con anni di esperienza nel campo dei disturbi del neuro-sviluppo, nel corso di un’intervista per Tag24.it, ha discusso degli effetti dannosi dell’uso eccessivo dei cellulari e dei dispositivi digitali nei bambini.

Gilistro, deputato regionale del Movimento 5 Stelle in Sicilia, spiega le peculiarità del disegno di legge del partito, volto a regolamentare l’uso dei cellulari e dei dispositivi digitali da parte dei bambini e tutti gli effetti dannosi che questo può portare alla salute dei più piccoli.

Cellulari e bambini, tutti i rischi sulla salute secondo il pediatra Gilistro (M5s) e l’importanza di una legge

Con una visione diretta sui pazienti che ha trattato nel corso degli anni, Il dottor Gilistro ha espresso gravi preoccupazioni riguardo alla crescente epidemia di disturbi mentali e somatoformi nei bambini, spesso attribuiti erroneamente a patologie organiche.

D: Quali sono gli effetti più comuni che ha osservato nei bambini a seguito dell’uso eccessivo dei cellulari e come li ha rilevati?

R: Il fatto è che sono ancora oggi un pediatra che lavora soprattutto da anni, da decenni, sui disturbi del neuro-sviluppo con un gruppo di neuroscienziati. Ho agito da questa posizione privilegiata, da osservatore diretto di tutto quello che, nell’arco degli ultimi anni, sta arrivando all’osservazione come richiesta pediatrica. 

Mi sono chiesto, ‘quali sono le richieste in pediatria in quest’ultimo periodo rispetto alla bronchiolite, al mal di pancia?’ Mi sono reso conto che negli ultimi anni c’è una vera e propria epidemia di problematiche che sono riconducibili a un disagio mentale che può essere ansia, anche panico, depressione, aggressività, disturbi come l’anoressia, la bulimia, oppure altro, tipo cefalee, che sono frequentissime, e soprattutto, le tossi ticcose.

Una delle cose che ci sta veramente attanagliando, e soprattutto creando problemi, è una serie di sintomi sfumati di tipo mentale che sono invece scambiati spesso dal pediatra o dal medico del pronto soccorso, (perché spesso questi bambini finiscono rapidamente in pronto soccorso) come fenomeni di tipo organico. 

Per cui i bambini, spesso impropriamente, vengono sottoposti a terapie antibiotiche, a esami diagnostici, analisi, raggi, ecografie, TAC che non hanno nulla a che vedere con la malattia, perché sono patologie somatoformi. Sono legate a un disturbo mentale, di disagio, nel bambino che va soprattutto dai 5-6 anni fino ai 18 anni, all’adolescente.

Sono tutti disturbi somatoformi difficili da identificare  per il  medico che non li conosce bene, che non è un pediatra, ma che magari è un medico di pronto soccorso.

Spesso questa figura non conosce bene il bambino e la famiglia, può anche essere difficile identificare l’origine di questi disturbi. E spesso vengono prescritte terapie o indagini di tipo laboratoriale o anche le TAC, dannose sia per il bambino, sia per il sistema economico della sanità. Aumentano impropriamente anche le liste d’attesa, perché impegnano  i pronto soccorso e le  cosiddette ASP a indagini che non avrebbero avuto senso se avessimo fatto una giusta diagnosi. 

Negli ultimi anni la patologia di tipo pediatrico e gli accessi in pronto soccorso sono sempre più in percentuale maggiore, riconducibili a fenomeni che sono di tipo mentale.

Il fenomeno che  sta provocando queste sintomatologie è l’utilizzo improprio, smodato del cellulare, dei videogiochi, dei tablet, in orari oltretutto in cui disturbano i cicli del sonno, la sera, dopo cena, prima di andare a letto.

Come togliere il vizio del cellulare ai bambini, cosa devono fare i genitori?

Il pediatra consiglia, allora, ai genitori di essere consapevoli degli effetti dannosi di un uso eccessivo dei dispositivi digitali. Suggerisce che il cellulare non dovrebbe essere dato ai bambini in modo indiscriminato. Propone che, come per l’alcol o il fumo, dovrebbe esserci una regolamentazione sull’uso del cellulare da parte dei bambini, di modo che sia la norma a non consentire l’utilizzo per i più piccoli.

D: Cosa suggerirebbe ai genitori che sono preoccupati per l’uso che i propri figli fanno degli smartphone e di altri dispositivi digitali? Come si può comportare un genitore secondo lei? 

R: Il genitore deve avere innanzitutto il supporto della politica e della norma, perché come un genitore non dà l’alcol al bambino sotto i 16 anni, 18 anni, come non dà la sigaretta, come non dà la droga, come non dà quelle sostanze che creano comunque il fenomeno della dipendenza, non deve dare il cellulare, se non in casi in cui il cellulare è controllato direttamente dal genitore, almeno nei primi anni di vita, in cui ci sono degli effetti collaterali riconducibili assolutamente a un uso improprio e prolungato del fenomeno digitale.

Il genitore si sente in questo momento indifeso. Tutti quelli che hanno letto i nostri articoli ci stanno veramente ringraziando perché finalmente potrebbero avere certezze di quello che loro farebbero dando il cellulare , quindi dobbiamo dire con convinzione e con coraggio ai genitori quali sono gli effetti collaterali.

Loro sanno che se stanno permettendo un uso smodato dei cellulari ai bambini, stanno facendo un danno. Così come lo farebbero dando un litro di vino, un litro di alcol, la sigaretta o qualunque altra sostanza che ha azione deleteria per la crescita di un bambino. Nel momento in cui esiste la legge, è come la cintura di sicurezza, è come l’alcol vietato nei bar sotto i 18 anni. Come non si può fumare nei bar, non si potrà nemmeno più usare il cellulare prima di una certa età.

Abbiamo faticato tanto, c’era addirittura un periodo in cui c’erano le aree fumatori e le aree non fumatori.

Oggi no, oggi non c’è nessuna area per fumatore. Finito. Finito negli aerei, negli aeroporti… lo stiamo accettando. Quindi dobbiamo essere consapevoli che se, ad esempio, noi mettiamo in un aeroporto un bambino di un anno due ore in attesa con un cellulare in mano, stiamo facendo solo un danno.

Questo si chiama babysitting digitale. Cioè addirittura lasciamo il bambino seduto davanti al cellulare, mentre noi usiamo i nostri. Si tratta veramente di un’irresponsabilità da parte dei genitori nei confronti dei bambini.

Dobbiamo far sentire in colpa quei genitori incoscienti, che metterebbero loro figlio sopra al cofano di una macchina, per poi camminare a 100 all’ora, o senza mettergli la cintura di sicurezza. Oggi questo non è più accettabile. Ebbene, dobbiamo fare questo passaggio di coscienza e dare al genitore forza, come? Normando, facendo una legge.

Come si può controllare l’utilizzo dei cellulari a casa?

Il Dottor Gilistro, per ciò che riguarda gli ambienti privati, propone un progetto di responsabilizzazione, educante, che coinvolga non solo le famiglie, ma anche l’intera comunità. Questo progetto mira a informare e sensibilizzare su gli effetti dannosi dei dispositivi digitali sui bambini, promuovendone un uso responsabile e limitato.

D: Siccome si  di legge, ovviamente nei luoghi pubblici forse è più semplice controllare che questa norma venga applicata. A casa cosa come potrà essere controllato il fenomeno?

R: A casa bisogna avviare un progetto di responsabilizzazione, che noi faremo finanziare dall’Ars, dalla regione, un progetto pilota di per una comunità educante. Non solo la famiglia educante, ma è la comunità che educa, il gruppo vero e proprio delle famiglie, dei pediatri, dei docenti, degli insegnanti di asili.

Tutti coerenti insieme possono sapere, essere a conoscenza dei danni e quindi, sarebbe la genitorialità, il primo effetto di quello che noi stiamo facendo.

Significa responsabilità. A casa non abbiamo telecamere, è vero. Ma nei luoghi pubblici, come non puoi bere, non puoi fumare, non puoi utilizzare determinati dispositivi.

Quando ci sarà la legge, i genitori cominceranno a fare autocritica su se stessi e su quello che stanno promuovendo per i loro figli. 

 D: Prevede anche delle sanzioni per i trasgressori?

R: Noi chiederemo delle sanzioni esattamente come si farebbe per le sostanze stupefacenti nei luoghi pubblici.

Cellulari e bambini: cosa non fare

Secondo il Dottor Gilistro, uno dei principali fattori che contribuiscono ai vari disturbi è l’uso improprio e eccessivo dei cellulari, quindi, dei videogiochi e dei tablet. Ecco cosa non fare per evitare disturbi neurologici per i nostri figli.

D: Quali sono allora i comportamenti più scorretti e dannosi che impattano sulla salute, con l’uso dei cellulari e altri dispositivi digitali? 

I genitori pur di fare in modo che i bambini mangino di più, e quindi, che distrattamente accettino in modo passivo il cibo, accendono cellulari e tablet.

Questo è il primo grande errore, cioè utilizzare il cellulare durante i pasti, con i bambini che non si relazionano completamente con i genitori, a differenza di quello che si fa normalmente.

I bambini che mangiano in questo modo e che non hanno contatto diretto col genitore mentre si nutrono, non sviluppano bene la   relazione di fiducia e  di imitazione.

Se manca il contatto visivo con il genitore e  la relazione diretta, questi bambini rischiano di andare in burnout, in un burnout in cui esiste il cibo spazzatura solo attraverso l’utilizzo dei cartoni animati e del cellulare. 

il secondo errore  è quello di lasciare i bambini liberi di non fare attività sportiva perché preferiscono stare davanti al cellulare  e non vogliono più andare a fare sport, o uscire con i compagni e si isolano, fino ad arrivare a quel fenomeno gravissimo che è quello negli adolescenti dei cosiddetti hikikomori.

Inoltre, i pixel brillanti dei dispositivi rischiano di arrivare alla retina e al cervello e sono estremamente dannosi per la qualità del sonno: non solo per la quantità, per cui si innescano meccanismi in cui il sonno rem e il sonno non rem vengono alterati.

Queste cose sono state viste con la risonanza magnetica e anche con gli elettroencefalografi, quindi con l’elettroencefalogramma. Si possono vedere alterazioni addirittura nel ritmo elettroencefalografico con l’utilizzo di questi dispositivi. 

La tosse foca nei bambini, le cause e i rimedi: c’entrano i cellulari

Uno degli aspetti più preoccupanti che emerge durante l’intervista è il legame tra l’uso improprio dei dispositivi digitali e la tosse ticcosa (tosse foca o clacson) nei bambini.

D: Come può essere legata la tosse all’utilizzo di questi dispositivi?

R: La tosse ticcosa  è qualcosa di incredibile, di fastidioso, eclatante, teatrale, che spesso i bambini presentano a scuola per farsi mandare a casa e che la sera, quando vanno a letto, nell’istante in cui chiudono gli occhi e si addormentano, diventa zero.

E’ un mezzo di comunicazione ticcoso non verbale, la tosse. In questo caso diventa teatrale.

I bambini in certi casi si sparano radiografie, tac o antibiotici per cicli, ( vedo bambini nel mio studio che mi arrivano già con 3-4 specialisti che hanno fatto questa terapia). Io faccio la diagnosi sentendo soltanto il tono, il timbro della tosse in sala d’aspetto, perché sono delle tossi caratteristiche, si chiamano tosse clacson o tosse foca e il 90% di queste tossi sono di ragazzini di 7, 8, 9, 10 anni in cui praticamente hanno problemi di tipo mentale e disagio. E se vai a scavare bene, questi bambini hanno problemi di cellulare, di esposizione eccessiva, o addirittura di bullismo, ma soprattutto di cyber-bullismo.

Io, oltre che pediatra, sono un allergologo, per cui spesso vedo queste forme, perché arrivano da me con queste problematiche. Basta poi rimuovere il cellulare o minacciare il bambino che non toccherà più il dispositivo fino a quando la tosse finisce, ed ecco che dopo 48 ore la tosse sparisce, perché anche il bambino pur di riavere il cellulare se la fa sparire immediatamente, quindi lì ci vuole spesso un supporto psicoterapeutico oppure delle tattiche che sono importanti , e che il ​​pediatra deve conoscere. Questo è un argomento di convegni pediatrici, però io come politico lo sto mettendo in evidenza per quello che riguarda proprio la problematica dei nuovi sintomi, dei nuovi tipi di patologie che poi nulla hanno di organico e che vengono curate in maniera impropria. 

I segnali di pericolo. Le “bandierine rosse” da osservare

D: I segnali più eclatanti per cui dovremmo preoccuparci per uso smodato di cellulari o tablet per i bambini?

Un bambino che non va a scuola, che si ritira dallo sport, che non esce più con i compagni, con i pari, è un bambino che va attenzionato immediatamente, perché con questi tre sintomi io faccio diagnosi di disagio sociale.

Quindi ci sono cose che se noi mettiamo in evidenza, nelle comunità educanti, nelle scuole, negli insegnanti, possiamo cambiare radicalmente la storia. 

Non demonizziamo il digitale e non voglio essere demonizzante, attenzione, noi condanniamo l’utilizzo improprio, l’utilizzo smodato, e l’utilizzo, in momenti, finestre giornaliere e della vita, in cui provoca più effetti negativi e anche in quegli anni della vita in cui si sta formando un cervello, una rete neuronale in cui, abbiamo saputo con certezza, dall’imaging e dalle risonanze magnetiche, che i danni della sostanza bianca e della sostanza grigia sono incalcolabili e spesso assolutamente irreversibili.

Oggi non possiamo girarci dall’altro lato, io come pediatra non lo posso fare, oggi come politico più che mai non posso.

Approfondisci le cause e le conseguenze di uno smodato utilizzo dei cellulari da parte dei bambini.