La politica italiana torna a parlare delle proteste agricoltori, questa volta con la premier Giorgia Meloni. In un videomessaggio durante l’Assemblea di Confagricoltura a Bruxelles, Meloni afferma che gli agricoltori hanno il diritto a “far sentire la propria voce” e che le proteste nascono in una situazione di grande stress economico per loro.
Per la premier italiana uno degli aspetti importanti che bisognerà affrontare al più presto è la concorrenza sleale dei prodotti agricoli di bassa qualità, che tanto danno arrecano ai prodotti della filiera italiana: “Senza agricoltori non c’è cibo. Senza cibo non c’è futuro“, ha rimarcato Meloni.
Agricoltura, la premier Meloni: “Decisiva la battaglia alla concorrenza sleale”
L’Assemblea di Confagricoltura, che si sta svolgendo oggi 26 febbraio nelle sedi della Commissione europea e dell’Europa Building a Bruxelles, ha visto sfilare all’alba decine di trattori, guidati da agricoltori belgi e non solo. Le proteste hanno portato al superamento dei posti di blocco organizzati dalla polizia e allo sparo di diversi petardi, senza feriti.
Nonostante la tensione, quindi, non ci sono stati incidenti ma la riunione dei ministri europei dell’Agricoltura ha visto anche la partecipazione da remoto della premier italiana Giorgia Meloni. Se in Italia diversi incontri ministeriali hanno visto recepire e ascoltare con attenzione le richieste degli agricoltori, in Europa la voce di Meloni si è levata contro chi vorrebbe ignorare le loro proteste.
In un videomessaggio Meloni ha iniziato esprimendo la propria comprensione verso la categoria agroalimentare:
C’è chi ha detto e scritto che gli agricoltori sono scesi in piazza per difendere i loro privilegi. Io credo, invece, che gli agricoltori abbiano tutto il diritto di far sentire la loro voce e chiedere quel che qualunque lavoratore chiede: il riconoscimento del giusto prezzo per il lavoro che svolge e un sistema di regole che difenda e sostenga quel lavoro. Questo sarebbe un privilegio? Io credo che non sia un privilegio, è una battaglia di buon senso, concreta e reale.
L’invocazione al buon senso fa il paio con la considerazione, espressa da molti esponenti di governo, che le richieste di sostenibilità e di adeguamento al progetto di Green Deal europeo siano troppo esose per le tasche degli agricoltori.
Tale assunto però si scontra con risorse economiche esigue ed il governo sta cercando di capire se è possibile aiutare il comparto agroalimentare e allo stesso tempo non inimicarsi la grande distribuzione. Questa spesso sfrutta l’arrivo di prodotti alimentari da paesi extra-Ue, che secondo Meloni risparmiano sui controlli:
Un’altra battaglia decisiva è quella contro la concorrenza sleale dei prodotti che arrivano da Nazioni terze che non rispettano le stesse regole sanitarie, ambientali e sociali che i nostri agricoltori e pescatori sono vincolati a rispettare. In questo quadro è fondamentale il capitolo dei controlli, e a livello nazionale noi siamo dall’inizio in prima linea. Abbiamo istituito una cabina di regia interforze, definito un Piano straordinario di controlli per il 2024. Questo ci permetterà di allargare lo spettro delle filiere sottoposte a verifica e così aumentare il numero degli agenti impiegati nei punti sensibili, come i porti di arrivo delle merci.