Un attaccante vecchio stampo, forte fisicamente, abile di testa e intelligente tatticamente. Paolo Monelli ha esordito nel calcio professionistico con il Monza, ma è stato a Firenze che ha scritto la pagina più importante della sua carriera. Cinque stagioni con la maglia viola addosso, club con cui approda in Serie A, nella sua prima stagione nella massima serie viene impiegato come rincalzo della coppia d’attacco titolare Graziani-Bertoni, ma poi, dopo una breve parentesi all’Ascoli, con determinazione si conquista il suo spazio. Nel 1987 passa alla Lazio, con cui conquista la promozione dalla B alla A, segnando la rete decisiva nello scontro diretto contro il Catanzaro. Stasera che il suo passato si incontra, per commentare Fiorentina-Lazio, Monelli è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Fiorentina-Lazio, Monelli a Tag24

La Lazio è nel pieno del suo tour de force e questa sera con la Fiorentina non può sbagliare. La vittoria arrivata contro il Torino nella sfida di recupero ha dato nuova linfa vitale ai biancocelesti per rinarere attaccati al treno Champions, ma per diventare una compagine credibile ora serve continuità. Dal canto suo però, anche la Fiorentina non vorrà essere da meno. La squadra di Italiano sta vivendo un momento di difficoltà, ma ora vuole tornare in corsa per riprendere il percorso al meglio anche in Europa. Al Franchi, con fischio di inizio alle ore 20.45, si troveranno una di fronte all’altra: in palio ci sono punti pesantissimi. Uno scontro diretto che nè Italiano, nè Sarri, possono permettersi di perdere. Per commentare il match che chiuderà la 26° gironata di campionato, Fiorentina-Lazio, Monelli, che nella sua carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La Fiorentina è reduce da una settimana di lavoro, ma la Lazio arriva da una vittoria. Chi sta meglio in questo momento e che gara sarà?

“Tutte e due, in questi ultimi mesi, hanno avuto un rendimento altalenante e hanno alternato partite eccezionali, tipo quella della Lazio contro il Bayern, a sconfitte incredibili. Alla squadra di Italiano ho visto fare gare ottime, ma hanno lasciato tanti punti per strada che sembravano avere in tasca, tipo a Lecce. Potrebbe essere una bella partita, aperta a ogni tipo di risultato. Sono due squadre votate all’attacco, che hanno moduli molto offensivi e quindi dipenderà soprattutto dallo stato di forma degli attaccanti. Hanno nelle corde giocatori che possono fare gol in qualunque momento”.

Per la corsa all’Europa è bagarre e in palio stasera ci sono punti importantissimi. Tra le due chi ha più da perdere?

“Son due piazze esigenti e difficili, che conosco bene perchè ho giocato con entrambe le squadre. Penso però che la Fiorentina abbia qualcosa in più da perdere perchè se dovesse uscire sconfitta questa sera, sarebbe praticamente fuori dall’Europa che conta, avendo già qualche punto in meno. Le prime tre posizioni ormai sono andate e bisogna lottare per il quarto posto, che al momento è un miraggio per entrambe”.

Due squadre simili per certi versi, a cui sta mancando continuità. Come te lo spieghi?

“Bisognerebbe essere dentro davvero per capire tutte le situazioni. Ogni annata è diversa, cambiano i giocatori e i fattori che possono subentrare sono molteplici. Alla Fiorentina manca sicuramete un goleador, che sta ancora cercando ormai da anni. Quando un club continua a cambiare lì davanti è evidente che non riesce a trovare il nome giusto. Dall’altro lato se un attaccante non gioca con continuità, è difficile che entri in forma. E poi nell’ultimo periodo è mancato soprattutto Nico Gonzalez, che è l’unico che salta l’uomo e crea superiorità numerica. Lui può fare davvero la differenza. Nzola forse non ha sentito la giusta fiducia e Beltran invece penso che non sia davvero una prima punta classica. Ora sta giocando leggermente più indietro e rende di più”.

Immobile sta meglio: può essere l’ago della bilancia per la Lazio da qui alla fine?

“Sì, uno che ha fatto 200 gol non si può certo discutere anche se, nell’ultimo anno ha avuto qualche difficoltà di troppo, soprattutto dal punto di vista fisico. Penso che lui abbia un pò accusato il colpo nel passaggio da Inzaghi a Sarri. Con Simone la Lazio giocava nello spazio e lui era devastante, mentre ora è più votato al sacrificio, deve giocare palla a terra e inserirsi di più nella manovra”.

L’obiettivo principale della viola deve essere la Conference?

“A questo punto direi proprio di sì, specie se questa sera dovesse andare male. E’ un obiettivo che la Fiorentina può raggiungere, anche perchè la corsa in campionato è davvero difficile. Mi sta sorprendendo incredibilmente il Bologna, che non pensavo davvero potesse mantenere questi ritmi. Stanno giocando benissimo e meritano il quarto posto”.