Un calciatore poliedrico, forte fisicamente e con una buona tecnica. Roberto Policano era un vero e proprio fluidificante di gioco, terzino sinistro per eccellenza ma anche tornante. Cresciuto nelle giovanili della Roma, fa il suo esordio nel calcio professionistico con la maglia del Latina e approda in Serie A con il Genoa, prima di rienttrare nella Capitale per giocarsi le sue chance con i giallorossi. Poi, nel 1989, viene acquistato dal Torino e con i granata vive tre anni importamtissimi, intensi e di successi. Arriva al terzo posto in classifica in Serie A e in finale di Coppa UEFA. Soprannominato ‘Rambo‘, ora che due pezzi del suo cuore si stanno per affrontare, per commentare Roma-Torino, Policano è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Roma-Torino, Policano a Tag24

Mancano due ore al fischio di inizio di Roma-Torino e nella Capitale si respira aria tesa. La squadra di De Rossi, dopo aver eliminato il Feyenoord ai calcio di rigore in Europa League, viaggia sulle ali dell’entusiasmo e non ha nessuna intenzione di fermarsi. Sembrava impossibile visto l’affetto nei confronti di Mourinho, e invece il cambio in panchina ha dato immediatamente i suoi frutti e i giallorossi sembrano davvero rinati. All’Olimpico però sta per arrivare il Torino di Juric, una squadra ferita dopo la sconfitta arrivata con la Lazio, che ha voglia di ripartire e di non rinunciare alla corsa europea. La classifica è ancora corta, ma i granata non possono più sbagliare. Le stesse motivazioni però muovono anche i giallorossi, che vogliono rimanere legati al treno Champions. Per commentare Roma-Torino, Policano, che nel corso della sua carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

E’ iniziato il countdown per Roma-Torino, che gara ti aspetti?

“Mi aspetto la solita partita da parte del Toro, con grandi duelli a metà campo e con grande aggressività. Queste sono le caratteristiche dell’allenatore. Sarà una partita dura, difficile, anche dal punto di vista ambientale. Per la Roma giocare in casa, dopo gli ultimi risultati, è davvero un valore aggiunto”.

Dall’arrivo di De Rossi in panchina la Roma è rinata, può arrivare davvero in Champions?

“Ho visto lavorare De Rossi alla Spal e non mi era dispiaciuto, anche se i risultati poi non sono arrivati. Forse ce l’ha nel DNA, vista anche la storia del papà con la Roma. Lo reputo un allenatore pronto. Il suo vantaggio è quello di conoscere l’ambiente, di essere un beniamino dei tifosi e di conoscere bene questa squadra. E’ stato un pò agevolato dal calendario in campionato, ma poi ha anche eliminato il Feyenoord che resta una squadra molto difficile da affrontare, specie fuori casa. L’obiettivo di questa Roma deve essere quello di provare a tornare in Champions. Non sarà semplice perchè ci sono tante squadre, ma possono provarci”.

Il Torino deve riscattarsi dopo la sconfitta con la Lazio, su chi o cosa deve contare Juric?

“Di solito ci si aspetta qualcosa di più dagli attaccanti, quindi dico Sanabria e Zapata. Questo reparto però sta andando a fasi alterne, un pò come tutta la squadra. Il terminale ultimo può essere, come al solito, il pericolo principale per gli avversari”.

Lukaku da una parta e Zapata dall’altra, saranno loro i protagonisti?

“Potrebbero essere i trascinatori, poi non è detto per forza che andranno a segno. Sono due attaccanti per certi versi simili, quelli che possono creare i maggiori grattacapi agli avversari. Fanno entrambi dell’aspetto fisico la loro arma migliore. Chi dei due riuscirà a vincere maggiori duelli con la difesa dell’altra squadra, darà anche una mano ai compagni e sarà più determinante. I gol passano da lì”

Cosa manca al Torino per fare il definitivo salto di qualità a livello europeo?

“Gli manca continuità, gli manca un filotto di vittorie consecutive con cui rilanciarsi in classifica. Le squadre che stanno più avanti del Toro hanno vinto di più, è abbastanza semplice. A livello tecnico o organizzativo, penso gli sia mancato parecchio nelle zona offensiva, dalla trequarti in poi per intenderci. Quando è così, se non hai chi fa gol, fai fatica”.

In questo match il tuo cuore è diviso a metà?

“Come sempre quando giocane le mie ex squadre”.