Una delle domande principali che ci vengono frequentemente rivolte dai nostri lettori riguarda i limiti massimi di prelievo di denaro dal proprio conto corrente, senza incorrere in segnalazioni o verifiche. Questo scenario si verifica spesso quando si considerano le soglie e i vincoli legati al prelievo di contante da un conto bancario. L’esempio più comune è rappresentato dal prelievo di denaro presso un bancomat per effettuare acquisti.
Quando scatta l’antiriciclaggio alle Poste?
Banche, Poste Italiane, istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica (compresi i punti di contatto comunitari e le succursali) sono tenuti a comunicare le operazioni in contanti, ovvero prelievi e versamenti, pari o superiori a 10.000 euro effettuati nel corso di un mese solare. Queste movimentazioni devono essere registrate anche nel caso di operazioni occasionali, anche se frazionate e superiori a 1.000 euro.
Questa mole di dati è certamente notevole e solo i rapporti che presentano anomalie significative sono suscettibili di un approfondimento da parte dell’UIF (Unità di Informazione Finanziaria). Questo processo può comprendere la segnalazione all’Agenzia delle Entrate e, successivamente, alla Guardia di Finanza.
Quali sono le operazioni sospette sul prelievo del contante?
Le operazioni sospette di prelievo di contante sono difficili da individuare in modo chiaro. Per affrontare questa sfida, sono state adottate segnalazioni standardizzate, la cui anomalia viene valutata direttamente dall’UIF. Queste comunicazioni escludono l’inoltro di una segnalazione di operazione sospetta, a condizione che l’operazione non presenti legami con altre transazioni che possano far supporre un complessivo atteggiamento sospetto e che non coinvolgano clienti a rischio elevato di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. In questo modo, si tratta più di “controlli” che non necessariamente conducono a indagini penali o fiscali. Tuttavia, secondo la Guardia di Finanza e la Direzione Investigativa Antimafia, è sempre consigliabile monitorare coloro che mostrano un particolare interesse per il contante, considerato uno “strumento anonimo e non tracciabile”.