Che Robert Acquafresca avesse talento lo aveva dimostrato mettendosi in mostra già con la Primavera del Torino. L’esordio in Serie A però arriva nel 2005 con la casacca del Treviso, neopromossa nel massimo campionato, e l’anno successivo si conquista il posto da titolare in B. Attaccante di qualità rapido e forte nel colpo di testa, sono due i club con cui scrive una pagina importante di storia: il Cagliari e il Bologna. Con i felsinei vive 6 stagioni, dal 2011 al 2017, con nel mezzo una breve parentesi al Levante. Per commentare il momento pazzesco del Bologna e la corsa Champions, Acquafresca è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Bolognain corsa Champions, Acquafresca a Tag24
Il Bologna continua a volare e in attesa che l’Atalanta recuperi la sua partita con l’Inter, si gode il quarto posto in solitaria. La squadra di Thiago Motta vince e si diverte, sorprende e non ha intenzione di fermarsi. Contro il Verona, i felsinei centrano la quinta vittoria consecutiva e guardano al futuro col sorriso. Arrivati a questo punto, entrare in Europa non solo è possibile, ma è quasi obbligatorio. Se fosse Champions meglio ancora, ma non sarebbe niente male neanche l’Europa League. L’ambiente ci crede, la società e la squadra anche. Per avvicinarsi sensibilmente all’obiettivo, le prossime due settimane saranno decisive perchè il calendario dei rossoblù propone prima il match con la Dea e poi quello con i nerazzurri di Inzaghi. Per commentare il momento del Bologna e la corsa Champions, Robert Acquafresca, che in carriera ha vestito la maglia dei felsinei per 6 stagioni, è intervenuto a Tag24.
Il Bologna continua a volare in alto, il sogno Champions è sempre più concreto. E’ una squadra che può davvero raggiungere un obiettivo simile?
“Da quanto dicono i risultati assolutamente sì. Il Bologna ha inanellato cinque vittorie di fila e penso proprio, per il campionato che sta facendo, che meriterebbe di raggiungere l’Europa. Devo essere sincero, non mi aspettavo da questa squadra un percorso del genere. Allo stesso tempo però vi dico che nulla nasce per caso. Questo è un sogno che Saputo, Fenucci e Marco Di Vaio hanno perseguito, sin dal cambio della proprietà. Probabilmente ci è voluto meno tempo di quello che ci si aspettava, ma adesso sono in zona Champions e il presidente sarà sicuramente felicissimo”.
Ieri sera il pareggio tra Milan e Atalanta. Per la squadra di Thiago Motta è arrivato il momento di guardare anche i risultati delle altre?
“Sicuramente un’occhiata alle altre partite la si deve dare, ma resto convinto che Thiago Motta voglia pensare solo alla sua squadra, come è giusto che sia. L’importante è che il Bologna mantenga i piedi per terra e la concentrazione su se stessa”.
Il fatto di avere meno pressione rispetto alle dirette concorrenti può essere un vantaggio?
“E’ un aspetto importante anche se vi assicuro che a Bologna i tifosi si abituano presto a vincere. Io li capisco benissimo, sono convinto che a questo punto vogliono arrivare fino in fondo, centrando un posto in Europa. È chiaro che questa squadra non era partita con questi presupposti, ma una volta che sei lì nessuno si vuole fermare. Questi ragazzi sono dei professionisti. Alcuni di loro li conosco personalmente e so bene come lavorano. Sono arrivati molto vicino all’obiettivo e adesso vogliono poterlo prendere. Nessuno pensa di abbassare l’asticella o di poterci rinunciare essendo arrivato così vicino al traguardo”.
Thiago Motta è pronto per il grande salto? Di lui parlano i maggiori club italiani…
“Sicuramente è un allenatore che potrebbe giocare per traguardi ancora superiori e potrebbe benissimo allenare un top club. Mettiamo però il caso che dovesse davvero riuscire a raggiungere la Champions con il Bologna o comunque centrare un posto in Europa, perché non se la dovrebbe giocare? La piazza gli vuole bene, la società altrettanto, sarebbe una grossa soddisfazione”.
Visto anche il tuo percorso e la tua carriera, cosa ne pensi di Zirkzee? Su di lui l’interesse di squadre importanti...
“Sta facendo una stagione bellissima e fa praticamente solo gol belli. Ho letto tanti paragoni in giro, molti lo associano Ibrahimovic, ma a me ricorda molto di più Berbatov. Un attaccante dai piedi fini che faceva tanti gol, molti dei quali bellissimi. Lui lega molto bene il gioco della squadra, non c’è molto altro da dire, se non che mi auguro per il tifosi del Bologna, che lui possa rimanere anche il prossimo anno, visto il traguardo che conquisteranno. Anche se sarà difficile trattenerlo”.
A proposito di questo, cedere potrebbe anche non essere un male. Il Bologna, ora che può contare su uno come Sartori, può vendere e aprire un ciclo stile Atalanta?
“Assolutamente sì, con Sartori non solo è possibile, ma resto convinto che puntino proprio a quello”.