Sai che c’è un legame importante tra la forza muscolare delle gambe e il rischio di infarto?
Recenti studi hanno evidenziato una correlazione interessante: avere gambe forti e ben sviluppate potrebbe essere associato a un minor rischio di malattie cardiovascolari, tra cui l’infarto.
La forza muscolare delle gambe non solo contribuisce alla capacità di svolgere attività fisica quotidiana, ma sembra anche svolgere un ruolo significativo nella salute del cuore e dei vasi sanguigni.
Approfondiamo l’argomento per scoprire la correlazione tra questi due fattori.
Avere gambe forti e muscolose riduce il rischio d’infarto, ecco perché
Per molti l’allenamento delle gambe è noioso e spesso viene trascurato, soprattutto da alcuni atleti amatoriali. Tuttavia, uno studio giapponese ha suggerito che avere gambe forti potrebbe essere correlato a un cuore sano.
Perché? Le gambe e i glutei ospitano i muscoli più grandi del corpo e allenarli non solo migliora l’estetica, ma stimola anche il metabolismo e favorisce la costruzione muscolare.
Secondo uno studio giapponese, c’è una connessione tra la forza delle gambe e il rischio di insufficienza cardiaca, e questo fa capire l’importanza di dedicarsi anche all’allenamento delle gambe per la salute cardiovascolare.
Questo studio ha evidenziato che ridurre la pressione sulle gambe è associato a un minor rischio di insufficienza cardiaca. Ciò è significativo perché l’insufficienza cardiaca è spesso causata da un cuore che non pompa abbastanza sangue per rifornire gli organi del corpo in modo adeguato.
Ricerche precedenti hanno già dimostrato che avere quadricipiti forti (i muscoli della coscia) è correlato a un minor rischio di mortalità nei pazienti con malattie coronariche.
Ora, ulteriori evidenze supportano l’idea che gambe forti siano anche associate a una migliore salute cardiaca, specialmente nel processo di recupero dopo un infarto.
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Avere gambe forti aiuta anche coloro che hanno superato un infarto
I ricercatori hanno esaminato la forza delle gambe di pazienti che avevano subito un infarto. Lo studio ha coinvolto 932 individui ricoverati in ospedale per un attacco di cuore tra il 2007 e il 2020.
Questi pazienti non avevano precedenti di insufficienza cardiaca e non avevano sviluppato complicazioni durante il ricovero. L’età media dei partecipanti al test era di 66 anni.
Per valutare la forza del quadricipite, i pazienti sono stati chiamati a stringere le cosce il più forte possibile per cinque secondi mentre erano seduti.
La forza è stata quindi misurata in chilogrammi utilizzando un dinamometro, e per garantire una comparabilità tra i test, è stata espressa in percentuale rispetto al peso corporeo.
I partecipanti che hanno ottenuto risultati superiori alla media sono stati classificati nel gruppo forte, mentre coloro che hanno ottenuto risultati inferiori sono stati classificati nel gruppo debole.
La media della forza del quadricipite rispetto al peso corporeo era del 33% per le donne e del 52% per gli uomini più giovani. Circa la metà dei partecipanti apparteneva al gruppo forte e l’altra metà al gruppo debole.
Durante un periodo di circa 4,5 anni di follow-up, sono stati osservati 67 pazienti (circa il 7,2% dei partecipanti) che hanno sviluppato insufficienza cardiaca.
L’analisi dei dati ha rivelato che il gruppo con una minore forza delle gambe aveva un tasso di insufficienza cardiaca superiore al 41%.
Inoltre, un aumento del 5% nella forza delle gambe rispetto al peso corporeo è stato associato a un’insufficienza cardiaca inferiore dell’11%.
Secondo Kensuke Ueno, fisioterapista presso la Kitasato University Graduate School of Medical Sciences del Giappone, la misurazione della forza dei quadricipiti può essere un modo semplice ed efficace per identificare i pazienti a rischio di insufficienza cardiaca e infarto.
Naturalmente sono fondamentali ulteriori studi per comprendere meglio il legame tra la forza delle gambe e l’insufficienza cardiaca, e per determinare se vi sia un meccanismo d’azione diretto o se siano coinvolti altri fattori.
Altri consigli per proteggere il cuore
- Nutrizione equilibrata: alimenti come frutta, verdura, cereali integrali, noci e pesce sono benefici per la salute cardiovascolare e possono aiutare a prevenire la calcificazione dei vasi sanguigni. Si consiglia di adottare un approccio alla cucina mediterranea, riconosciuta per i suoi benefici per il cuore.
- Attività fisica regolare: l’esercizio fisico regolare non solo rafforza i muscoli delle gambe e delle braccia, ma anche il muscolo cardiaco. Anche un modesto aumento dell’attività fisica, come camminare, fare jogging leggero, nuotare o andare in bicicletta, può avere un impatto positivo sulla salute cardiovascolare.
- Controllo del peso: mantenere un peso corporeo adeguato è fondamentale per la salute del cuore.
- Gestione dello stress: cercare di eliminare le fonti di stress e nervosismo.
- Evitare stimolanti nocivi: il fumo e l’abuso di alcol possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, come l’arresto cardiaco o l’insufficienza cardiaca.
- Esami preventivi regolari: effettuare esami preventivi regolari per monitorare i livelli di colesterolo, la pressione sanguigna e il diabete è fondamentale per prevenire le malattie cardiovascolari.
È importante intervenire tempestivamente in caso di anomalie per preservare la salute del cuore.