Nella vittoria della Juventus contro il Frosinone le prestazioni di Chiesa e Vlahovic sono state la perfetta rappresentazione dello stato di forma dei due top player bianconeri. Il primo dopo un inizio di campionato con quattro reti nelle prime cinque gare, ha segnato solo due gol nelle ultime diciassette partite. Il serbo invece da possibile corpo estraneo è diventato il salvatore della patria in un mese di febbraio molto difficile per la formazione di Allegri.
L’ex bomber della Fiorentina e Partizan Belgrado si è preso sulle spalle la squadra nella gara sofferta in casa contro il Frosinone realizzando una doppietta pesantissima. Nelle ultime sette apparizioni in Serie A il classe 2000 è andato nove volte in rete. Nell’attuale classifica marcatori in Italia solo Lautaro Martinez ha fatto meglio con i suoi ventidue gol.
Juventus, la differenza dei numeri tra Chiesa e Vlahovic
Se da una parte Vlahovic può sorridere e ritornare a risplendere come uno dei volti principali della Vecchia Signora, dall’altra parte per Chiesa questo non è un periodo semplice. Dopo una partenza show tra agosto e settembre, il talento azzurro è calato sia in fase realizzativa che nelle performance. Inoltre nei primi mesi del 2024 sono ritornati i problemi fisici del passato che l’hanno messo fuori servizio a favore dell’emergente Yildiz. Nel post gara contro il Frosinone il figlio d’arte è stato comunque coccolato da Allegri venendo definito come un non problema. La realtà comunque potrebbe essere ben diversa e tra le cause potrebbe esserci la situazione contrattuale.
Il contratto dell’esterno della nazionale di Spalletti è in scadenza fra un anno e mezzo: il prolungamento è al momento un rebus e l’ipotesi di un addio a giugno non è priva di fondamento. Le sirene della Premier League ci sono da tempo e l’esplosione di Yildiz con un eventuale ritorno di Soulè potrebbero togliere ancora più posto a Chiesa. Alla Continassa si spera anche in un breve rinnovo per evitare una vera e propria ‘svendita’ in estate. Un ritorno al gol con continuità potrebbe facilitare la permanenza (solo uno nel 2024), ma Giuntoli e Manna si stanno già guardando attorno.
Situazione diversa invece per Vlahovic. La punta serba ha il contratto in scadenza nel 2026 e un prolungamento potrebbe essere sempre più fattibile per diversi fattori. Il primo è il ritorno al gol, solo a febbraio il talento bianconero ha superato tutte le reti complessive della scorsa difficile stagione (le attuali quindici contro le quattordici dell’annata 2022-2023). Il secondo è la giovane età, l’ex Fiorentina ha ancora 24 anni e potrebbe confermarsi come il pilastro dell’attacco bianconero per tanti anni a venire.
Juventus, la crisi della difesa
Se l’attacco sorride grazie a Vlahovic, lo stesso non si può dire della difesa. Mai come questo in periodo la Juventus è stata vulnerabile nella propria retroguardia. Una situazione paradossale per un allenatore come Allegri sempre attento a non subire troppo. Nelle ultime cinque gare sono arrivati sei gol incassati contro formazioni di basso livello come Frosinone, Verona ed Empoli. Tra gli imputati principali ci sono il calo delle prestazioni di difensori come Bremer, Gatti e Alex Sandro. L’assetto a tre dietro non sta dando più le certezze di prima e Allegri potrebbe ritornare alla difesa a quattro.