L’Italia ha recentemente accolto una svolta significativa nell’ambito dell’immigrazione qualificata, grazie all’implementazione della Direttiva europea n. 2021/1883. Questa normativa, orientata a facilitare l’accesso al territorio dell’Unione Europea ai cittadini di paesi terzi desiderosi di occupare posizioni lavorative altamente qualificate, segna un punto di svolta. Il Decreto Legislativo n. 152 del 18 ottobre 2023 pone le basi per una maggiore apertura verso i talenti globali, promuovendo un’integrazione lavorativa di alto livello attraverso la Carta Blu UE riservata proprio ai lavoratori stranieri qualificati.
Carta Blu lavoratori stranieri qualificati: cos’è e quali sono le novità
La Carta Blu UE è un permesso di soggiorno che consente ai professionisti non appartenenti all’UE di vivere e lavorare in uno stato membro, soddisfacendo determinati criteri di qualificazione. Con l’entrata in vigore del nuovo decreto, l’Italia semplifica l’accesso a questa opportunità, allentando i requisiti per l’ottenimento della carta e ampliando così le possibilità per i lavoratori stranieri qualificati di contribuire al tessuto economico e professionale del paese. Questo documento non solo apre le porte a opportunità lavorative in tutta Europa, ma facilita anche il ricongiungimento familiare, migliorando significativamente la qualità della vita dei titolari.
Carta Blu lavoratori stranieri qualificati: requisiti
Per qualificarsi come lavoratore altamente qualificato e accedere alla Carta Blu UE, i candidati devono soddisfare uno dei seguenti criteri:
- Possedere un titolo di istruzione superiore di almeno tre anni, riconosciuto dall’autorità competente del paese di origine.
- Avere qualifiche professionali specifiche per l’esercizio di professioni regolamentate, come delineato dal D.lgs. 9 novembre 2007, n. 206.
- Dimostrare almeno cinque anni di esperienza lavorativa qualificata, equivalente a un livello educativo terziario, in ambiti pertinenti alla posizione offerta.
- Essere dirigenti o specialisti nel settore IT con almeno tre anni di esperienza professionale negli ultimi sette anni.
Come funziona la Carta Blu UE e benefici
Il Decreto Legislativo n. 152/2023 ridefinisce le condizioni di ingresso e soggiorno per i cittadini extracomunitari che mirano a occupare ruoli altamente qualificati in Italia. Questa normativa esclude i lavoratori qualificati dalle quote annuali di immigrazione, permettendo loro di ottenere un permesso di soggiorno per lavoro di durata superiore a tre mesi. I beneficiari devono impegnarsi in attività lavorative legalmente retribuite, sotto la direzione di entità fisiche o giuridiche, garantendo così contributi significativi all’economia nazionale.
L’introduzione di criteri meno rigidi per l’ottenimento della Carta Blu UE rappresenta una svolta per l’Italia e l’UE nel loro complesso. Inoltre, facilitando il processo di ricongiungimento familiare, la Carta Blu UE migliora l’attrattiva dell’Europa come destinazione per i professionisti globali, contribuendo al contempo al progresso tecnologico e all’innovazione.
Estensione dei benefici della Carta Blu UE ai familiari
L’ultima normativa italiana ha introdotto significative novità riguardanti la Carta Blu UE, estendendo i suoi benefici anche ai familiari dei cittadini dell’Unione Europea. Questa estensione riguarda sia coloro che hanno esercitato il diritto alla libera circolazione all’interno dell’UE sia i lavoratori stagionali. Grazie a questa novità, nel momento in cui un lavoratore straniero qualificato presenta la domanda per la Carta Blu e soddisfa le condizioni per il ricongiungimento familiare, i suoi familiari possono simultaneamente richiedere e ottenere il permesso di soggiorno, facilitando così l’unione familiare in Italia.
Carta Blu lavoratori stranieri qualificati: come averla e documenti da presentare
L’ottenimento della Carta Blu UE richiede la presentazione di una proposta di lavoro o di un contratto vincolante per un periodo di almeno sei mesi. Il livello retributivo annuo del candidato non deve essere inferiore a quello stabilito dai contratti collettivi nazionali di lavoro e deve corrispondere almeno allo stipendio medio annuo come rilevato dall’ISTAT. Importante è anche la possibilità offerta ai titolari di Carta Blu UE rilasciata da un altro stato membro di soggiornare in Italia per un periodo massimo di 90 giorni entro un arco temporale di 180 giorni, per svolgere la professione qualificata.
Vincoli e opportunità di conversione
Il titolare della Carta Blu deve esercitare la professione o l’attività specifica per la quale è stata ottenuta per almeno 12 mesi. Successivamente, è possibile cambiare lavoro o aggiungere un’attività lavorativa secondaria. Inoltre, esiste la possibilità di convertire la Carta Blu in un permesso di soggiorno per lavoro subordinato, autonomo o per motivi di studio, offrendo così ulteriori opportunità di integrazione e sviluppo professionale in Italia.
Esclusioni e limitazioni
Il decreto esclude specifiche categorie di soggiornanti, come coloro che si trovano in Italia per protezione temporanea, cure mediche, richiesta di protezione internazionale, o motivi di ricerca. Sono inoltre esclusi i lavoratori distaccati e coloro che rientrano in categorie particolari legate ad accordi internazionali. Queste esclusioni mirano a definire con precisione il target dei beneficiari della Carta Blu, focalizzandosi sui lavoratori altamente qualificati che possono apportare un contributo significativo all’economia italiana.