Smart working, dalle ultime notizie del 2024 è in arrivo la stretta alle regole della fase di emergenza, ovvero alle modalità di lavoro a distanza emerse nel periodo di pandemia e prorogate di decreto in decreto fino a delineare la situazione attuale. I lavoratori del settore privato che beneficiano ancora di due formule di lavoro a distanza – ovvero del lavoro agile per i dipendenti fragili e delle possibilità riservate a chi ha figli al di sotto dei 14 anni di età – presto subiranno la stretta della mancata proroga di misure più agevoli sulle modalità di svolgimento del proprio lavoro.
Questo regime, infatti, rimarrà in vigore fino a tutto marzo prossimo, ma dal 1° aprile 2024, senza ulteriori interventi legislativi, si tornerà al passato. Ovvero a nuove modalità dello smart working, con la possibilità di arrivare ad accordi individuali tra datore di lavoro e dipendente. In sostanza, saranno ripristinate quasi integralmente le regole che valevano nel periodo precedente a quello di emergenza.
Ma le novità potrebbero riguardare anche i lavoratori dipendenti del pubblico impiego. Dopo le anticipazioni del ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, l’ipotesi più accreditata è quella di un’introduzione di nuove aperture di lavoro agile dei dipendenti con gravi problemi di salute, ma anche dei caregiver.
Smart working ultime 2024, quali novità in arrivo sul lavoro agile?
Lavoro in smart working al capolinea con la scadenza delle misure attualmente previste, in particolare per i dipendenti del settore privato, in scadenza al 31 marzo 2024. Dalle ultime notizie che trapelano da ambienti governativi, in assenza di ulteriori proroghe dell’ultima ora – mediante un provvedimento o un decreto – dal 1° aprile prossimo si tornerà alle regole del lavoro agile precedenti al regime di emergenza della pandemia.
Le previsioni sono tutte per questa opportunità. Infatti, le regole attualmente in vigore sullo smart working sono state prorogate di decreto in decreto fino ad arrivare alla situazione attuale.
Smart working ultime 2024, quali novità in arrivo per il lavoro a distanza dal 1° aprile?
Ad oggi, i lavoratori dipendenti – ma solo quelli del settore privato – possono accedere al lavoro agile per situazioni di salute oppure perché genitori di under 14. Al di fuori di queste situazioni, il lavoro in smart working è stato già ridotto al minimo. E, dunque, anche le ultime regole eccezionali sembrerebbero giunte al capolinea.
Ma si prevede la possibilità di un accesso allo smart working con le regole in vigore prima del periodo di emergenza. Infatti, i datori di lavoro e i lavoratori dipendenti potrebbero giungere ad accordi individuali per disciplinare il rapporto di lavoro a distanza. Tale regime rientrerebbe in vigore dal 1° aprile 2024, in assenza di ulteriori proroghe delle attuali regole.
In base all’accordo tra le parti, lo smart working potrà essere concesso o meno a seconda della decisione del datore di lavoro. Si tornerà quindi alle condizioni già previste dalla legge 81 del 2017, con la valutazione delle proprie necessità aziendali e lavorative da parte del datore nell’accordare o meno il lavoro agile al dipendente.
Smartworking, quali regole nell’accordo tra datore e lavoratore nel lavoro agile a distanza?
La condizione essenziale per attivare lo smart working sarà quella di firmare un accordo tra le parti, come prevede la legge 81 del 2017. Questa regola era stata disattesa dalle misure entrate in vigore nella fase di emergenza, periodo nel quale l’attivazione del lavoro a distanza avveniva anche in forza di una semplice email. Tornerà a essere centrale, pertanto, la volontà tra le due parti che dovranno accordarsi su alcune regole specifiche, ovvero:
- su come dovrà essere svolta la prestazione lavorativa;
- su come gestire gli spazi e gli strumenti di lavoro;
- sul tempo durante il quale disconnettersi;
- sulle modalità mediante le quali il datore di lavoro potrà effettuare il controllo sul lavoratore dipendente.
Smartworking per i lavoratori del pubblico impiego, lavoro agile a fragili e caregiver
Fin qui, il lavoro in smart working per le parti che agiscono nel settore privato. Altre novità sono attese per i lavoratori del pubblico impiego, più penalizzati rispetto a quelli del privato nell’attivazione del lavoro agile nell’ultimo anno. Le attuali regole, infatti, escludono dal lavoro agile i dipendenti pubblici fragili già dal 1° gennaio 2023.
Ma la direttiva sul lavoro agile firmata alla fine del 2023 dal ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, apre a nuovi scenari. In primis a quello nel quale al lavoro agile potranno accedere i lavoratori fragili e i caregiver, ovvero coloro che si prendano cura di soggetti disabili conviventi. Ma le regole dovranno integrarsi con le esigenze delle amministrazioni di garantire il servizio pubblico.