Tutta la criptosfera è in fervida attesa del quarto halving di Bitcoin. La speranza, naturalmente, è che anche in questa occasione accada quanto si è verificato nelle precedenti occasioni, con l’esplosione del prezzo di BTC e un effetti di trascinamento sull’intero settore.

Secondo gli analisti di JPMorgan, però, stavolta l’attesa potrebbe andare delusa. Il rally atteso per il post halving, infatti, si sarebbe già verificato. A dimostrarlo è proprio l’impennata del prezzo dell’icona crypto nel corso degli ultimi mesi.

Bitcoin: il rally ha già avuto luogo

La crescita del prezzo di Bitcoin sarebbe già avvenuta per la gran parte, anticipando il quarto halving, previsto tra marzo e maggio. A sostenerlo sono gli analisti di JPMorgan, il colosso bancario statunitense. La squadra di esperti guidata da Nikolaos Panigirtzoglu, infatti, sostiene che la tendenza attuale del prezzo di BTC, tra i 50 e i 52 mila dollari, già incorporerebbe l’impatto tipico della fase di pre-halving.

Se tutto dovesse andare al meglio, il prezzo della creazione di Satoshi Nakamoto potrebbe crescere al massimo situandosi in una forchetta tra i 54 e i 58mila dollari prima del mese dell’effettivo verificarsi del dimezzamento delle ricompense spettanti ai minatori.

Una teoria che sembra fatta apposta per raffreddare gli ardori di coloro che, nel corso delle ultime settimane, si sono esercitati nella previsione di cifre molto più alte. Occorre peraltro sottolineare che a confermare la tesi della banca d’affari statunitense è anche anche Michaël van de Poppe, CEO & Founder MN Trading Consultancy. 

Naturalmente, l’augurio dei criptofans è che in questo caso le previsioni siano molto sottostimate. Soprattutto perché secondo molti osservatori, proprio dalla crescita esponenziale della quotazione di BTC dipende quella dell’intera criptosfera.

Su cosa si fonda la previsione di JPMorgan?

A spingere gli analisti di JPMorgan a formulare la loro previsione è la verifica del fatto che il flusso di BTC dai portafogli di minore entità, solitamente associati ai trader al dettaglio, ha sovraperformato quello collezionato dagli investitori istituzionali.

Un dato che non muta neanche tenendo conto dell’influsso esercitato dai nuovi ETF spot che hanno appena fatto il proprio esordio a Wall Street, dopo l’approvazione della SEC. Tale quindi da confermare alcune voci contrastanti, secondo le quali le smodate attese su una nuova bull run di Bitcoin sono destinate ad essere deluse.

In effetti, nel corso dell’ultimo mese la quotazione dell’icona crypto ha fatto registrare una crescita pari al 28%. Un dato tale da spingere molti ad interrogarsi su quanto potrà lievitare ancora, una volta che l’halving sarà andato a compimento. Nessuno, almeno sino al rapporto di JPMorgan aveva osato avanzare l’ipotesi che stavolta la crescita è avvenuta prima dell’evento. E il trend favorevole del mercato nel corso del mese di febbraio sarebbe la conferma di questa tesi.

A tal proposito, gli strateghi della JPMorgan hanno indicato l’influsso di tre fattori sulla ripresa del mercato al dettaglio verificatasi a febbraio:

  • l’attesa per l’halving Bitcoin, che avverrà tra marzo e maggio;
  • l’approssimarsi del prossimo importante aggiornamento della rete Ethereum;
  • la prospettiva dell’approvazione di ETF spot su ETH da parte della SEC, nel prossimo mese di maggio.

Per i primi due eventi l’apprezzamento si sarebbe già verificato, per il terzo ci sarebbero solo il 50% di possibilità che possa produrre una crescita impetuosa.

Halving di Bitcoin: l’importante è che se ne parli

Naturalmente resta soltanto da attendere l’halving per capire se la previsione di JPMorgan avrà colto nel segno. Intanto, però, dell’evento se ne parla ormai da mesi, calamitando l’interesse di molti su Bitcoin e criptovalute in genere.

Si tratta quindi di una campagna promozionale a costo zero, destinata a favorire l’adozione globale degli asset virtuali. Molti investitori, in particolare quelli che sono soliti assumere qualche rischio aggiuntivo, pur di strappare rendimenti più alti, potrebbe decidere di puntare i propri soldi sulla regina delle criptovalute o sulle altcoin in maggiore evidenza.

Il tutto a evidente vantaggio di un settore, quello dell’innovazione digitale, che aveva visto una vera e propria fuga durante il crypto winter. L’auspicio è che stavolta non intervengano casi clamorosi come quelli di Terra e FTX a smorzare gli entusiasmi. Un’azione positiva in tal senso, nonostante la contrarietà di molti, potrebbe arrivare proprio da una accorta regolamentazione del mercato critpvalutario, nell’immediato futuro.