“Come è possibile che i segni del disagio giovanile, e in particolare i suicidi, decollino tutti insieme, fra il 2010 e il 2012?” Si chiede Luca Ricolfi sul Messaggero. “La risposta degli studiosi – scrive – è che il 2010 è l’anno di nascita dell’i-phone4, e il 2012 è l’anno in cui Zuckerberg, inventore di Facebook, spende un miliardo di dollari per acquisire Instagram, che già allora aveva raggiunto un’enorme diffusione. Ognuno può tentare di pubblicizzare il suo ego, ma nel fare questo si espone alle critiche altrui, ma soprattutto alla (naturale) frustrazione di sentirsi surclassato da innumerevoli altri ego, più attraenti, più popolari, più capaci di attirare like.

In estrema sintesi. Prima dell’i-phone 4, una adolescente poteva cercare di costruire la propria identità e il proprio successo valorizzando le qualità più diverse: la bellezza, certamente, ma anche l’intelligenza, la simpatia, la socievolezza, l’eccellenza in qualche materia, le doti sportive, l’abilità in qualche campo specifico, in una cerchia ristretta, e almeno in parte selezionata”. 

L’incredibile scoperta di due scienziati sociali

“Dopol’i-phone4 – spiega Ricolfi – non è più così: giusto o sbagliato che sia, la competizione è soprattutto sulla bellezza e l’avvenenza, e avviene in mare aperto, perché tutti vedono il tuo profilo e tu puoi vedere il profilo di tutti”.

E’ il mal di vivere al tempo dei social: ansia, depressione, autolesionismo, disturbi alimentari, suicidi tentati e portati a termine. Jonathan Haidt e Zach Rausch hanno scoperto che tutti i principali indicatori di disagio  svoltano nel 2010 quando nasce l’i-phone4. La risposta alle domande sul disagio giovanile è tutta qui, secondo i due scienziati.

Stefano Bisi