Si chiamavano Matteo Buccoliero e Matilde Chionna, i due giovani fidanzati morti nell’incidente frontale avvenuto tra Mesagne e Torre Santa Susanna, nel Brindisino, poco dopo le 20.30 di ieri, 25 febbraio. Avevano rispettivamente 20 e 18 anni di età e si erano messi in auto al termine di una partita di volley che la ragazza aveva disputato con la sua squadra ad Oria. La loro morte segue di nemmeno 48 ore quella del diciannovenne Pompilio Micelio, rimasto vittima di un altro grave incidente nel Brindisino.
Sono morti nel grave incididente di Brindisi: chi erano Matteo Buccoliero e Matilde Chionna
Matilde Chionna, 18 anni non ancora compiuti, faceva parte della squadra di pallavolo New Volley Oria, che milita nel campionato regionale femminile di serie D. Ieri, 25 febbraio, prima di mettersi in auto con il fidanzato di 20 anni aveva disputato una partita contro il Monopoli ad Oria.
Matteo Buccoliero l’aveva accompagnata e poi guardata giocare dagli spalti; poi insieme si erano diretti verso casa. Sulla provinciale che collega Mesagne a Torre Santa Susanna poco dopo le 20.30 la vettura sulla quale viaggiavano, una Fiat Grande Punto, era andata a schiantarsi frontalmente con la Bmw guidata da un 32enne di Erchie.
Un impatto violentissimo, che non ha lasciato scampo ai due giovani fidanzati, entrambi morti sul colpo. È rimasto gravemente ferito, invece, il conducente dell’altra auto: al loro arrivo i soccorsi l’avevano immediatamente trasportato all’ospedale Perrino di Brindisi. Ha riportato un grave trauma addominale, ma sarebbe fuori pericolo.
Una tragedia, per le comunità locali, che ora piangono i due giovani. Matilde era originaria di Latiano; Matteo invece di Sava, in provincia di Taranto. Il padre, Mariano Buccoliero, è un pubblico ministero e ha preso parte, tra gli altri, al processo sull’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne uccisa dalla zia e dalla cugina Cosima Serrano e Sabrina Misseri nelle campagne di Avetrana.
Una vicenda che nel 2010 sconvolse l’opinione pubblica e di cui di recente si è tornati a parlare: dopo aver beneficiato di uno sconto di pena è infatti tornato in libertà lo zio della giovane, Michele Misseri, che era stato condannato a 8 anni di carcere per averne soppresso il cadavere.
Venerdì scorso un altro grave incidente nel Brindisino
Lo scorso venerdì sera, sempre nel Brindisino, un diciannovenne è morto dopo aver perso il controllo dell’auto che stava guidando, una Fiat Grande Punto come quella su cui viaggiavano Matilde e Matteo. Si trovava insieme alla fidanzata di 18 anni sulla provinciale che collega San Donaci con Tuturano, nel territorio di Cellino San Marco quando, forse a causa dell’alta velocità, era finito fuori strada.
A dare l’allarme era stato un passante: quando i soccorsi erano arrivati, l’auto dei due giovani se ne stava ribaltata, con le luci accese, a circa 50 metri dalla carreggiata. Per il ragazzo, di nome Pompilio Micelio, non c’era già più niente da fare. Circa due anni fa, il 17 dicembre del 2022, era sopravvissuto a un altro grave incidente. Si trovava a bordo di una Ford Fiesta insieme a quattro amici sulla strada che collega Brindisi a San Pietro Vernotico quando l’auto era rimasta coinvolta in un impatto con altre tre vetture e due di loro erano morti.
In tanti sabato mattina si sono recati presso la Chiesa degli Angeli di San Pietro Vernotico per stringersi attorno alla sua famiglia e salutarlo per un’ultima volta. In tanti in questi giorni gli hanno dedicato messaggi di cordoglio sui social, come adesso fanno per i suoi coetanei Matilde e Matteo, morti prematuramente come lui a pochi chilometri di distanza.