DTube (DTC), acronimo di Decentralized Tube, si propone come una seria minaccia nei confronti di YouTube. Si tratta infatti di una piattaforma decentralizzata di streaming video costruita su Steemit, a sua volta rete social media su blockchain che ha come modello di riferimento Reddit.

Coloro che lo utilizzano hanno l’opportunità di guadagnare token, creando o caricando materiale in grado di suscitare attenzione tra gli utenti. Proprio come fanno su YouTube, ove invece la remunerazione avviene in valuta tradizionale.

Il modello di piattaforma decentralizzata per lo streaming video ha immediatamente attirato grande attenzione. In particolare tra i trader alla costante ricerca di soluzioni su blockchain che si propongono di dare risposte ad esigenze della vita reale.

DTube: cos’è e cosa si propone

DTube è una piattaforma di video streaming su blockchain. Va quindi a proporre un nuovo modello decentralizzato in cui i creatori di contenuti vengono premiati in criptovaluta. Anche in questo caso, siamo quindi nel campo della SocialFi, un nuovo concetto di socialità online che cerca di restituire ai creatori un maggior controllo dei propri contenuti, con una remunerazione più adeguata allo sforzo profuso.

Guadagnare su DTube è in effetti estremamente semplice e potrebbe permettere alla piattaforma di togliere quote di mercato a YouTube. Soprattutto se quest’ultimo, che continua comunque a macinare numeri di grande rilievo, non riuscisse a risolvere i problemi di censura che stanno suscitando grandi discussioni tra gli utenti.

Per poter acquisire i token nativi del social, noti come DTC, infatti, occorre soltanto caricare o votare i contenuti. All’interno della piattaforma possono essere individuate quattro categorie di utenti: i partecipanti, gli inserzionisti, i follower e gli spettatori. I premi per le varie interazioni spettano soltanto a chi possiede DTC.

Le differenze tra DTube e YouTube

Il punto di partenza che ispira il funzionamento di DTube è la perdita di fiducia degli utenti nei social media centralizzati. Un portato della mancanza di voce in capitolo sul materiale postato al loro interno, dei ripetuti tentativi di censura a danno delle voci sgradite e della mancanza di sicurezza sui dati personali. Basta pensare in quest’ultimo caso a quanto accaduto con lo scandalo Cambridge Analytica, per comprendere le ragioni dei critici.

Per cercare di evitare questi errori, ogni contenuto postato sulla piattaforma è sottoposto ad esame da parte degli stessi utenti, invece che dei moderatori. Quando viene individuato un contenuto non adatti può essere vietato, ma solo al termine di una procedura tesa ad evitare abusi, come accade anche nei casi di violazione del copyright.

Ne consegue una serie di differenze significative tra i due social, tra cui le più importanti sono le seguenti:

  • Invadenza pubblicitaria, che è molto più pronunciata nel caso di YouTube, ove gli utenti sono costretti a guardare spot prolungati, prima di poter accedere ai contenuti desiderati. L’esperienza su DTube avviene invece senza soste e problemi di alcun genere.
  • Libertà di espressione, la quale può essere meglio tutelata su una piattaforma decentralizzata come DTube. Chi posta i propri contenuti può farlo senza eccessivi timori di censura o violazioni di copyright. In tal senso occorre sottolineare che nel caso in cui le aziende ritengano leso il proprio diritto al diritto d’autore non possono rimuovere i contenuti incriminati se non passando attraverso una procedura ben precisa.
  • Remunerazione dei contenuti video, che risulta meno impegnativa su DTube. Su YouTube, infatti, occorre macinare visualizzazioni e like, per poter sperare in una remunerazione di rilievo. Una scelta che penalizza i principianti, a differenza di quanto accade si DTube. Su DTube, però, si viene pagati esclusivamente in denaro virtuale. È quindi difficile capire quanto si stia effettivamente guadagnando con un proprio contenuto, considerata la tradizionale volatilità delle criptovalute.
  • Visibilità nei motori di ricerca, che è limitata a chi posta contenuti su YouTube, al momento il secondo social media in ordine d’importanza. Mentre i contenuti di DTube non sono considerati dai motori di ricerca. Ne consegue che chi non è iscritto a questa piattaforma difficilmente entrerà in contatto con un contenuto postato al suo interno.

Le prospettive di DTube

Abbiamo quindi esaminato le principali differenze tra DTube e YouTube, un raffronto doveroso considerato come il primo si proponga in qualità di alternativa decentralizzata al primo. Per capire quali siano le reali prospettive di DTube, occorre però sottolineare le due reali criticità che lo caratterizzano:

  • Reali opportunità di guadagno, che sono limitate da un punto di vista temporale. Una volta postato il proprio contenuto, il creatore viene remunerato soltanto per sette giorni. Una differenza significativa con la piattaforma concorrente, che consente invece la remunerazione senza limiti temporali;
  • Possibilità di revisionare il contenuto e rimuoverlo, che è praticamente impossibile su DTube, proprio per il fatto che a fare da base è la blockchain. Com’è noto, su questo genere di infrastruttura i dati, una volta inseriti, non possono più essere modificati. E, di conseguenza, neanche possono essere rimossi, a differenza di quanto accade su YouTube.

Si tratta in effetti di due criticità di non poco conto, le quali potrebbero infine rivelarsi una vera e propria zavorra per DTube. Soprattutto alla luce della forza del suo diretto concorrente, che non sembra intenzionato a lasciare spazi alla concorrenza, neanche quella su blockchain.