Bonus edilizi, senza la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, nel 2024 si può sperare nella sola detrazione fiscale. Ma non tutti possono accedere a questa formula essendo fiscalmente incapienti. Ovvero producono una quantità di tasse e uno stipendio non particolarmente elevato che non consentono di rientrare delle spese sostenute per gli interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazione con il superbonus e gli altri bonus edilizi.
Il fattore dell’utilizzo del bonus come detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi diventa, pertanto, decisivo nell’ottica di ristrutturare il proprio immobile. L’essere fiscalmente capienti diventa ancora più decisivo nei lavori da effettuare sulle parti comuni dei condomini: inquilini non capienti non consentono di programmare e far partire gli interventi.
Bonus edilizi, senza cessione dei crediti nel 2024 solo detrazione fiscale: quale stipendio bisogna guadagnare?
Da quest’anno, nell’utilizzo del superbonus e dei bonus edilizi, bisognerà tener presente di una variabile in più, decisiva per far partire gli interventi. Infatti, nel nuovo anno si è detto definitivamente addio alla cessione dei crediti d’imposta e dell’applicazione dello sconto in fattura. Laddove vi erano ancora degli spiragli di utilizzo delle due opzioni nello scorso anno – dopo l’entrata in vigore del decreto legge numero 11 del 17 febbraio 2023 che ha bloccato la circolazione dei crediti d’imposta – a partire da quest’anno l’utilizzo di sconti e crediti risulta ridotto a casi isolati.
Per questo motivo, è necessario fare affidamento alla sola detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi per rientrare delle spese sostenute per effettuare gli interventi agevolati dal superbonus e dagli altri bonus edilizi. Ma per utilizzare questo strumento, è necessario avere capienza fiscale. Ovvero produrre redditi capienti per l’imposta che si andrà a detrarre.
Bonus cessione detrazione stipendio, esempio di utilizzo dell’agevolazione nella dichiarazione dei redditi
A tal proposito, si può fare l’esempio di un lavoro effettuato su un immobile con il sisma bonus all’80 per cento per un ammontare di 40.000 euro al fine di mettere in sicurezza l’edificio. In base al numero di dichiarazioni dei redditi, la rata annuale da detrarre è pari a 6.400 euro. Affinché si produca un quantitativo tale di detrazione è necessario spingersi fino a 35mila euro di retribuzioni lorde all’anno.
Superano questa soglia, secondo i dati relativi al 2022, circa 6 milioni di contribuenti, rispetto ai 35milioni al di sotto. Gli importi degli interventi di efficientamento energetico o di ristrutturazione degli immobili potrebbero far saltare i conti per i contribuenti che non possono permettersi una detrazione fiscale elevata.
Superbonus, per i lavori nei condomini serve la capienza fiscale e uno stipendio alto nel 2024
Proiettando questa situazione dei contribuenti italiani nell’ottica di ristrutturazione con i bonus edilizi dei condomini, l’incapienza per l’utilizzo della rata annuale di agevolazione rappresenta il fattore decisivo per far partire i lavori. Inquilini incapienti potrebbero non essere nelle condizioni di partecipare alle spese per i lavori e di bloccarne la programmazione.
Ciò in considerazione del fatto che, con il superbonus al 110% e la cessione del credito o l’applicazione dello sconto in fattura, agli inquilini non spettava anticipare delle spese. Già con la riduzione della percentuale del superbonus dal 110% al 90% di un anno fa, gli inquilini devono rimetterci il 10% di spese, divenuto 30% nel 2024 per l’abbassamento del superbonus al 70%.
Fondo indigenti del superbonus 2024, le ultime novità
A tal proposito, si ricorda che il decreto “Salva spese” (Dl 212 del 29 dicembre 2023) prevede, anche per il 2024, la fruizione del “Fondo indigenti”, ovvero della possibilità di ottenere un rimborso sulle spese pagate di tasca propria sul superbonus. Nello scorso anno si poteva ottenere fino al 10% di rimborso sulle spese dal 1° gennaio al 31 ottobre 2023. Percentuale rispettata dato il basso numero delle richieste, arrivato a 3 milioni di euro di rimborsi sui 20 del fondo.
Nel 2024 le spese da agevolare saranno quelle dal 1° gennaio al 31 ottobre. Entro quest’ultima data bisognerà presentare la domanda. Si attende il decreto attuativo, in uscita entro fine febbraio, con le indicazioni per l’invio della pratica.