L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, di nuovo in corsa per la Casa Bianca, sembra aver mutato la sua posizione nei confronti del Bitcoin. Questo cambio di rotta può essere desunto da una conversazione con Fox News, avvenuta prima delle primarie repubblicane della Carolina del Sud. Secondo il tycoon, infatti, l’icona crypto è sempre più utilizzata nella vita di ogni giorno e questo impone una riflessione sulla possibilità di convivere con la sua presenza.

Trump e Bitcoin: un rapporto contrastato

Le parole di Trump vanno considerate a tutti gli effetti alla stregua di una novità. Si tratta di un tiepido abbraccio, ma è comunque una notevole correzione di rotta rispetto alle posizioni da lui precedentemente assunte riguardo alla creazione di Satoshi Nakamoto.

Basti pensare in tal senso a quanto affermato nel 2019, quando il miliardario ancora ricopriva le funzioni di Presidente. All’epoca, infatti, Donald Trump disse che non era un sostenitore di BTC e criptovalute in genere, in quanto non si tratta di denaro e il loro valore sarebbe fondato sul nulla.

Nel corso del suo mandato, peraltro, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti aveva condotto un’azione molto aggressiva nei confronti dell’innovazione finanziaria. In particolare tramite una serie di azioni coercitive e avvertimenti sulla possibile violazione delle leggi sui titoli utilizzando Bitcoin. Lo stesso organismo, inoltre, respinse le richieste di approvazione degli ETF Bitcoin avanzate da alcune aziende.

Posizioni molto dure che, però, sono mutate sul piano pratico nel corso degli ultimi mesi. Basti pensare al lancio di NFT collegati alla sua carriera politica. Un lancio che ha destato roventi polemiche e la chiusura dei rapporti con Steve Bannon. Durante una puntata di “The War Room”, programma da lui condotto, il suo ex consigliere ha affermato di non essere più intenzionato a svolgere tale ruolo. Oltre a chiedere l’allontanamento di chi ha consigliato questa mossa, dal suo entourage.

Mentre Anthime Gionet, esponente di estrema destra noto come “Baked Alaska”, sotto processo per il ruolo ricoperto nell’assalto al Capidoglio ha reagito postando su X il seguente messaggio: “Non posso credere che andrò in prigione per un venditore di NFT”. Reazioni che fanno capire la svolta crypto di Trump potrebbe essere vissuta non proprio pacificamente dalla sua base elettorale.

Trump preferisce il dollaro

La conversione di Donald Trump sulle criptovalute sembra quindi una conseguenza del ruolo da queste assunto nella vita reale. Di cui lo stesso ex presidente ha dovuto prendere atto, affermando che il denaro digitale ha ormai preso vita propria e andrebbe regolamentato.

Resta comunque la preferenza di vecchia data per il dollaro. Ribadita del resto nella conversazione con Fox News, in cui ha ribadito: ” Voglio che il dollaro sia la valuta globale, questo è quello che ho sempre detto”. Una posizione ribadita tra gli applausi del pubblico che seguiva l’evento in sala.

Le posizioni di Trump, del resto, devono anche tenere conto del contesto formatosi durante il mandato di Joe Biden. Il suo avversario democratico, sul quale crescono i dubbi giorno dopo giorno a causa dell’età, rimarcata del resto dallo stesso tycoon, ha varato un ordine esecutivo in cui ha affrontato il tema degli asset virtuali.

Al suo interno ha affermato che la loro ascesa impone la massima sorveglianza contro un uso improprio. Tanto da invitare le agenzie governative a raddoppiare gli sforzi per tappare le falle nella loro regolamentazione. Spingendo da parte sua per l’approvazione di una tassa del 30% sulle operazioni di mining, poi bloccata, e rilasciando un rapporto in cui ha accusato le criptovalute di ignorare i principi economici di base.

Con le ultime sortite, quindi, Trump sembra deciso ad assumere una posizione meno rigida su BTC e Altcoin rispetto a quelle di Biden. Un ulteriore fattore di differenziazione che potrebbe premiarlo proprio tra i criptofans.