La Berlinale 2024 si è conclusa con l’assegnazione dell’Orso d’Oro a Dahomey della francese Mati Diop. l’Orso d’Argento Gran Premio della Giuria è stato invece consegnato nelle mani del regista sudcoreano Hong Sangsoo, che vince grazie A Traveler’s Needs, con protagonista Isabelle Huppert. Orso d’Oro alla carriera a Martin Scorsese, consegnato nei giorni scorsi. L’Italia resta a mani vuote, nonostante l’apprezzamento per Another End di Piero Messina e Gloria! di Margherita Vicario. Scopriamo tutti i vincitori della 74esima edizione del Festival del cinema di Berlino.
Berlinale 2024: Mati Diop vince l’Orso d’Oro con il suo Dahomey
Ad alzare sorridente l’Orso d’Oro questa sera è stata Mati Diop, attrice, regista e sceneggiatrice francese di origini senegalesi, che vince la Berlinale 2024 con il documentario Dahomey. Il titolo rimanda al Regno del Dahomey, nome attribuito all’attuale Benin durante il periodo di dominio coloniale della Francia. La cinepresa documenta la storia delle opere d’arte sotratte dallo Stato francese nel 1892 e restituite al Paese africano solo nel 2021. Al momento della premiazione, la regista 41enne ha gridato: “Io sto con la Palestina!“.
l’Orso d’Argento Gran Premio della Giuria è andato a A Traveler’s Needs del sudcoreano Hong Sangsoo, film che racconta la storia di una donna francese che si improvvisa insegnante della sua madre lingua a Seul. Il suo metodo d’insegnamento però è alquanto particolare, poiché spinge i suoi alunni a descrivere le loro emozioni più profonde. Protagonsita della pellicola è la star francese Isabelle Huppert. L’Orso d’argento premio della giuria è invece stato vinto da Bruno Dumont per il film L’Empire.
L’Orso d’oro alla carriera è stato invece assegnato a Martin Scorsese. Il regista 81enne, in lizza agli Oscar con ben 10 candidature per Killers of Flower Moon, ha ritirato il premio alcuni giorni fa, accompagnato sul palco dalla figlia Francesca. Nel 1980, presentò in anteprima mondiale proprio qui al Festival di Berlino uno dei suoi capolavori, Toro scatenato, restando legato alla Berlinale da un vincolo di affetto, come lo stesso Scorsese ha dichiarato molto emozionato:
Quindi c’è un posto molto speciale nel mio cuore per Berlino
Berlinale 2024: Jasmine Trinca giurata
la giuria della da 74esima edizione del Festival del cinema di Berlino è stata presieduta Lupita Nyong’o, attrice messicana di origini keniote, premio Oscar per la sua interpretazione nel film 12 anni schiavo. Il resto della giuria era composta da Jasmine Trinca per l’Italia, Brady Corbet attore e regista americano, Ann Hui regista di Hong Kong, Christian Petzold, regista tedesco, Albert Serra regista spagnolo, e Oksana Zabuzhko, scrittrice ucraina.
L’Italia resta a mani vuote alla Berlinale 2024
L’Italia partecipava alla corsa per l’Orso d’Oro con due film molto apprezzati dal pubblico della Berlinale. Il primo film italiano presentato in concorso è stato Another End, diretto da Piero Messina. La pellicola è incentrata sul dolore della perdita ed è ambientata in un futuro distopico, dove un programma permette di ritrovare le persone amate defunte. Il film di Messina ha potuto contare su un cast internazionale, composto da Gael García Bernal, Renate Reinsve e Bérénice Bejo.
Gran debutto alla regia, Margherita Vicario, già talentuosa attrice e regista, ha presentato il suo Gloria!, originale pellicola sul potere rivoluzionario della musica al femminile. Ambientato nella Venezia di fine Settecento, il film acconta la storia di giovani musiciste decise a esprimere il loro spirito libertario in nuove melodie, mai sentite prima. Nel cast anche Veronica Lucchesi, voce del duo La Rappresentate di Lista, Elio e Paolo Rossi.
Berlinale 2024: tutti i vincitori
- Dahomey di Mati Diop – Orso d’oro
- L’Empire di Bruno Dumont – Orso d’argento premio della giuria
- A Traveler’s Needs di Hong Sang-soo – Orso d’argento, gran premio della giuria
- Pepe Nelson Carlos De Los Santos Arias – Orso d’argento per il miglior regista
- Sebastian Stan per A Different Man – Orso d’argento per la miglior interpretazione da protagonista
- Emily Watson per Small Things Like These – Orso d’argento per la miglior interpretazione da non protagonista
- Dying di Matthias Glasner – Orso d’argento per la migliore sceneggiatura
- Martin Gschlacht, direttore della fotografia di The Devil’s Bath – Orso d’argento per il miglior contributo artistico
Giuria internazionale dei cortometraggi
- Remains of the Hot Day di Wenqian Zhang – Orso d’argento per il miglior corto
- An Odd Turn di Francisco Lezama – Orso d’oro per il miglior corto
Giuria Encounters
- The Great Yawn of History di Aliyar Rasti e Some Rain Must Fall di Qiu Yang (ex aequo) – Premio speciale della giura
- Juliana Rojas per Cidade; Campo – Miglior regista
- Direct Action di Guillaume Cailleau e Ben Russell – Miglior film
- Cu Li Never Cries di Pham Ngoc Lan – GWFF Best First Feature Award
- No Other Land di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor – Miglior documentario