Raggiungere la pensione con soli 25 anni di contributi è fattibile, ma esclusivamente attraverso la pensione di vecchiaia, che richiede l’età di 67 anni e almeno 20 anni di contributi.

Quanto si prende di pensione a 67 anni con 25 anni di contributi?

Se si desidera anticipare il pensionamento con 25 anni di contributi, le opzioni disponibili sono estremamente limitate. Il nostro sistema previdenziale non consente l’accesso alla pensione prima dei 67 anni, a meno che non si ricada nella categoria della pensione anticipata contributiva.

Tuttavia, questa opzione è riservata esclusivamente ai contribuenti puri, ovvero coloro che hanno versato l’intera contribuzione a partire dal 1996. La pensione anticipata contributiva è possibile a partire dai 64 anni con almeno 20 anni di contributi. È importante notare che, qualora l’assegno risultasse inferiore a 2,8 volte il valore dell’Assegno sociale, non si avrà diritto alla pensione anticipata contributiva. L’importo minimo dell’assegno deve essere di 1.409,16 euro al mese.

Al contrario, non è possibile accedere alle altre forme di pensionamento anticipato con soli 25 anni di contributi. Per la pensione anticipata ordinaria, ad esempio, sono necessari almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e un anno in meno per le donne. Quota 41 precoci e Quota 103 richiedono 41 anni di contributi, Opzione Donna e la pensione per lavori usuranti richiedono almeno 35 anni di contributi. Infine, per l’Ape Sociale, sono richiesti dai 30 ai 36 anni di contributi a seconda della categoria di appartenenza.

Contratto di espansione e Isopensione

Dunque, a parte la possibilità della pensione anticipata contributiva, l’alternativa rimane la pensione di vecchiaia per coloro che vogliono andare in pensione con 25 anni di contributi.

Tuttavia, esistono altre due opzioni di pensionamento anticipato che offrono sconti anagrafici e consentono di ritirarsi 5 anni prima (contratto di espansione) e addirittura 7 anni prima (Isopensione), purché si raggiunga l’età per la pensione di vecchiaia entro rispettivamente 5 o 7 anni (a 62 anni e a 60 anni).

  • Per accedere al contratto di espansione, i dipendenti di aziende con almeno 50 occupati che si trovano a meno di 5 anni (60 mesi) dal raggiungimento del diritto alla pensione di vecchiaia, e che hanno maturato il requisito minimo contributivo o anticipato, possono fare richiesta. Questo è regolamentato dall’articolo 24, comma 10 del decreto legge numero 201, del 6 dicembre 2011, convertito nella legge numero 214 del 22 dicembre 2011.
  • Per quanto riguarda l’Isopensione, possono accedervi i lavoratori dipendenti di grandi aziende con più di 15 impiegati, che raggiungeranno i requisiti per la pensione di vecchiaia entro 7 anni dalla richiesta di Isopensione. Questa misura gestisce il surplus di personale nelle aziende di grandi dimensioni, incentivando l’uscita dei lavoratori più anziani attraverso accordi con le organizzazioni sindacali più rappresentative a livello aziendale.

Importi pensione di vecchiaia

Quanto si percepisce in pensione con 25 anni di contributi optando per la pensione di vecchiaia? La risposta dipende dal metodo di calcolo impiegato, che varia in base ai contributi accumulati prima e dopo il 1996.

Nel caso di un lavoratore con un totale di 25 anni di contributi, di cui 10 precedenti al 1995 e 15 successivi al 1996, e con un guadagno lordo annuo di 25.000 euro, il calcolo prevede l’utilizzo del sistema misto.

Per la prima quota, calcolata mediante il sistema retributivo, si considera il 2% di aliquota di rendimento moltiplicato per i 10 anni di contributi pre-1995, con il risultato (20%) applicato sulle ultime retribuzioni. Questa quota dovrebbe aggirarsi intorno ai 5.400 euro.

La seconda quota si calcola con il sistema contributivo, considerando il montante contributivo formato dal 33% della retribuzione lorda annua (dal 1996 in poi) accantonato per 15 anni. Ad esempio, con una retribuzione di 25.000 euro, il 33% corrisponde a 8.250 euro, moltiplicato per i 15 anni di contributi, otteniamo 123.750 euro. Applicando il coefficiente di trasformazione del 5,723% a 67 anni, otteniamo 7.083 euro, che rappresenta l’importo della seconda quota.

La somma delle due quote, 5.400 euro e 7.083 euro, fornisce l’importo lordo annuo di pensione pari a 12.483 euro, equivalente a circa 960 euro lordi al mese, corrispondenti a circa 670 euro netti al mese.

In altre situazioni, ad esempio con una retribuzione di 27.000 euro, la pensione ammonterebbe a 700 euro netti al mese, mentre con una retribuzione di 23.000 euro, la pensione si attesta a 600 euro netti al mese.

Sistema contributivo

Se, al contrario, l’anzianità contributiva è stata accumulata esclusivamente dal 1° gennaio 1996, il calcolo dell’assegno pensionistico si baserà esclusivamente sul metodo contributivo.

Consideriamo un lavoratore di 67 anni con 25 anni di contributi versati e un guadagno lordo annuo di 25.000 euro. In questo caso, l’accumulo contributivo ammonta a 206.250 euro, al quale si applica il coefficiente di trasformazione del 5,723%. Ciò restituisce un importo lordo annuo di pensione di 11.804 euro, equivalente a circa 908 euro lordi al mese, corrispondenti a circa 650 euro netti al mese.

Con una retribuzione lorda annua di 27.000 euro, la pensione netta mensile sarebbe di circa 700 euro, mentre con una retribuzione lorda annua di 23.000 euro, la pensione netta mensile si attesterebbe a circa 580 euro.