Mutuo variabile “ordinario” e mutuo con clausola floor: quali sono le differenze che intercorrono tra le due tipologie di mutuo? Facciamo chiarezza.
Nell’ampio panorama dei mutui, il potenziale sottoscrittore può valutare quella tipologia che più si addice a soddisfare le proprie esigenze di finanziamento. Sui mutui con clausola floor è intervenuta la sentenza n. 2836 del 6 settembre 2022 da parte dei giudici milanesi, che ha sancito la vessatorietà della clausola floor applicata ai mutui a tasso variabile. Con la decisione del Tribunale di Milano i titolari dei mutui con la clausola floor hanno la possibilità di ottenere il rimborso degli interessi.
Scopriamo in questa guida quali sono le differenze che intercorrono tra mutui a tasso variabile “ordinari” e mutui con clausola floor.
Mutuo variabile “ordinario” e mutuo con clausola floor: le differenze
Nel variegato panorama dei mutui a tasso variabile si è diffusa una determinata tipologia di mutuo: il mutuo con clausola floor. Il mutuo a tasso variabile “ordinario” è un prodotto creditizio il cui interesse dipende dall’andamento dell’Euribor, l’indice di riferimento dei mutui a tasso variabile. Oltre all’Euribor c’è da aggiungere lo spread, che rappresenta il guadagno della banca.
In un contesto macroeconomico caratterizzato da tassi di interesse negativi, come quello degli anni 2015-2022, molti mutuatari hanno sottoscritto il contratto di mutuo con la clausola floor. Cosa significa? Si tratta di una particolare tipologia di mutui che fissano una soglia minima al valore che può assumere il tasso di interesse. Grazie a questa soluzione creditizia, la banca si mette al riparo e di protegge da eventuali riduzioni dell’Euribor.
In tale modo, il soggetto mutuante si garantisce il tasso minimo rappresentato dallo spread. Quando i tassi scendono e diventano negativi, come è accaduto tra il 2015 e il 2022, diventa vantaggioso per le banche offrire mutui a tasso variabile con una clausola “pavimento”, che consente di fissare un limite minimo al di sotto del quale il tasso di interesse non può scendere.
Mutuo clausola floor: rimborso degli interessi
Nel panorama dei mutui a saggio variabile hanno trovato larga diffusione quelli con clausola floor: si tratta di mutui che fissano un tetto minimo al valore che può essere assunto dal tasso complessivo. Con sentenza n. 2836 pubblicata in data 6 settembre 2022, il Tribunale meneghino ha riconosciuto la vessatorietà della clausola floor applicata ai mutui a tasso variabile.
Di conseguenza, i mutuatari hanno la possibilità di ottenere il rimborso degli interessi. La clausola floor è stata riconosciuta vessatoria in quanto rende il contratto di mutuo più costoso e comporta uno squilibro nella distribuzione dei rischi legati al trend dell’Euribor. Con la sentenza sopra citata, i giudici milanesi hanno dichiarato nulla la clausola floor e hanno disposto il rimborso della quota di interessi generata. La pronuncia della sentenza ha inibito all’intermediario bancario di ricorrere all’utilizzo della clausola floor nel prossimo futuro.
Mutuo clausola floor: chi ha diritto al rimborso?
I mutuatari che hanno acceso un mutuo a tasso variabile con clausola floor e che hanno adempiuto regolarmente al pagamento delle rate nel periodo compreso tra l’anno 2015 ed il 2022 hanno la possibilità di richiedere il rimborso degli interessi. Sono molti i mutuatari che hanno diritto a richiedere gli interessi addizionali a causa della clausola floor.
Per poter richiedere il rimborso è necessario rivolgerti ad un legale esperto in diritto bancario. Un rilevante step da compiere è quello di inibire la prescrizione pari a 10 anni. Per stoppare la prescrizione è necessario presentare un reclamo all’intermediario bancario mutuante.
Mutuo clausola floor: quali sono gli intermediari bancari coinvolti?
Ci sono diversi intermediari bancari mutuanti coinvolti nel rimborso degli interessi dei mutui con clausola floor. Meritano menzione i seguenti: Credem, Banca Mediolanum, Fineco, Banca Popolare Pugliese, BPER, Credit Agricole, Monte dei Paschi di Siena, Widiba, Banco di Sardegna, Unicredit, Volksbank, Banca Popolare di Sondrio.