Aumenti stipendi in arrivo ai dipendenti Pa nel 2024 mai così alti, ma si copre solo un terzo dell’incremento dei prezzi al consumo per l’inflazione registrato nello stesso periodo. È quanto si certifica nel Rapporto semestrale sugli stipendi dei dipendenti del pubblico impiego dell’Aran, l’agenzia che porta avanti, per conto del governo, le trattative per il rinnovo dei contratti degli statali.
E, difatti, il Rapporto esprime le previsioni proprio in relazione al nuovo rinnovo contrattuale atteso, quello del triennio dal 2022 al 2024, dopo la firma arrivata recentemente – in alcuni casi nelle ultime settimane – per il rinnovo del triennio precedente, quello degli anni dal 2019 al 2021.
Sul nuovo rinnovo dei contratti della Pa c’è la novità, da tener presente nella prossima tornata di trattative all’Aran, degli anticipi di stipendio. Il riferimento è, in particolare, all’1,5 per cento di bonus un tantum accreditato nell’estate del 2023 e, soprattutto, al versamento dell’indennità di vacanza contrattuale di tutto il 2024 moltiplicata per un indice pari al 6,7, con accredito avvenuto nelle buste paghe dei lavoratori statali a dicembre 2023.
Aumenti stipendi Pa 2024, di quanto per il rinnovo contratto 2022-2024?
Con il nuovo rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione per il triennio 2022-2024, i dipendenti pubblici avranno un aumento degli stipendi medio pari a 160 euro. A quantificare gli aumenti in busta paga è l’Aran, l’agenzia che porta avanti le trattative dei rinnovi contrattuali per conto del governo, in vista dell’apertura della stagione dei tavoli delle trattative con i sindacati per i nuovi rinnovi.
L’aumento degli stipendi di 160 euro medi è l’incremento più elevato registrato per le buste paga dei lavoratori del pubblico impiego, pari al 6,2 per cento medio delle retribuzioni considerando anche alcune indennità specifiche di comparti pubblici. A certificare gli incrementi attesi delle retribuzioni è l’Aran nel Rapporto semestrale sugli stipendi dei dipendenti del pubblico impiego. L’agenzia chiarisce che le buste paga aumenteranno di una percentuale significativamente più elevata rispetto agli ultimi due rinnovi, pari al 3,48 per cento medio nel triennio 2016-2018, e al 5,02 per cento medio nel triennio 2019-2021.
Di pari passo, sono aumentate anche le risorse per garantire l’aumento dei cedolini. Infatti, per il nuovo triennio 2022-2024 il governo ha stanziato fondi per circa 10 miliardi di euro (9,94 miliardi di euro), più dei 6,73 miliardi di euro del triennio 2019-2021 e dei 5,1 miliardi di euro del 2016-2018.
Aumenti stipendi Pa 2024 e inflazione, si arriva a circa un terzo
A fronte degli aumenti degli stipendi, tuttavia, c’è da registrare che la copertura rispetto all’aumento dei prezzi dello stesso periodo è minima. Infatti, considerando la crescita media degli stipendi del 6,2 per cento, la crescita cumulata nello stesso periodo dell’indice dei prezzi al consumo si è attestata al 17,3 per cento. Una copertura, dunque, di circa un terzo sulla quale non tengono il passo neanche le indennità speciali (già calcolate all’interno dell’aumento del 6,2%) spettanti ai lavoratori di alcuni settori, come quello della sanità (indennità specifiche a medici, infermieri e operatori sociosanitari).
Anticipi aumenti retribuzioni dipendenti pubblico impiego e bonus sugli stipendi
Un’ultima osservazione sull’aumento degli stipendi del triennio dal 2022 al 2024 si può fare in merito agli anticipi degli incrementi in busta paga. Infatti, proprio la conversione in legge del decreto “Anticipi” (Dl 145 del 2023) di fine anno scorso, aveva stabilito il versamento una tantum nel cedolino di dicembre 2023 di tutta l’indennità di vacanza contrattuale spettante per l’intero 2024, moltiplicata per un indice pari a 6,7 e spesa per i conti pubblici pari a 2 miliardi di euro. A questo anticipo si aggiunge anche il bonus dell’1,5 per cento calcolato sulla retribuzione che era stato versato ai dipendenti statali nel cedolino di agosto 2023.
Proprio gli anticipi avranno il loro peso e metteranno fretta ai sindacati e ai tecnici dell’Aran nell’arrivare a un accordo in tempi relativamente brevi. Infatti, i lavoratori del pubblico impiego che a dicembre 2023 hanno ricevuto l’anticipo per 1.100 euro medi, in caso di mancato rinnovo contrattuale entro il 2024 perderebbero questa indennità una tantum nell’ultima busta paga dell’anno.