Iniziano i commenti politici sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il generale dell’Esercito Roberto Vannacci. La Lega, probabile partito che inserirà Vannacci nelle sue liste elettorali per le Europee, ha difeso il militare dalle accuse di truffa e peculato mossegli dalla Procura.

Una nota del partito di Matteo Salvini commenta critico la vicenda: “Si tratta della solita inchiesta ad orologeria. Vannacci è un uomo amato dai cittadini e scomodo al palazzo“.

Vannacci indagato, la Lega attacca i giudici: “Sono politicizzati”. Il generale: “Demoralizzato e preoccupato dalle accuse”

Il fatto che Roberto Vannacci fosse un profilo elettorale appetibile per la Lega era ormai diventato un segreto di Pulcinella: nonostante le blande smentite dei diretti interessati, il generale continuava ad unire la promozione dei suoi libri a filrt sempre più decisi verso il partito leghista.

L’inchiesta che però ha coinvolto il generale dell’Esercito sembrerebbe intralciare, e di molto, i suoi progetti politici. L’accusa della Procura militare è di truffa e peculato, in riferimento all’attività di Vannacci a Mosca dal 2021 al 2022: indennità di servizio per i familiari percepite illecitamente, spese per benefit legate all’auto di servizio non autorizzate, rimborsi per l’organizzazione di eventi e cene che in realtà non sarebbero state organizzate.

La candidatura come indipendente nelle liste della Lega è a rischio? Dal partito guidato da Salvini fanno sapere che qualunque decisione verrà presa, questa non sarà influenzata dal lavoro giudiziario e della Corte dei conti. Nel frattempo Vannacci ha confidato ad alcuni amici la propria amarezza per le accuse mossegli:

Sono rimasto malissimo. Sono demoralizzato, sfiduciato e preoccupato. Quando un uomo delle istituzioni viene accusato di averle tradite è la peggiore offesa che si possa fare.

La nota fatta girare dalla Lega è molto critica riguardo la tempistica dell’inchiesta giudiziaria:

Si tratta della solita inchiesta a orologeria. Vannacci è un uomo amato dai cittadini e scomodo al palazzo. Visto che non riescono a intimidirlo in altro modo ci provano con inchieste e minacce. La nostra stima nei suoi confronti non cambia, anzi aumenta.

Su questa lunghezza d’onda le dichiarazioni di Edoardo Rixi, vice ministro leghista alle Infrastrutture:

Mi auguro che non c’entri niente con le sue scelte eventuali di scendere in politica o meno. Credo che in un Paese come il nostro chi sceglie di partecipare alla vita pubblica debba avere gli stessi diritti di chi sceglie di non farlo. Non credo che però complichi la vita della Lega.