Fine dello sciopero che ha sconvolto Parigi: buone notizie sulla Tour Eiffel e la sua ufficiale riapertura prevista per domenica 25 febbraio 2024. Scopriamo insieme tutti i dettagli su quello che sta succedendo in Francia.
Tour Eiffel, riapertura domenica 25 febbraio 2024
Francia, Parigi. Dopo ben cinque giorni di sciopero è stata finalmente annunciata la riapertura ufficiale della Tour Eiffel. L’iconico monumento, ideato da Gustave Eiffel in occasione dell’Esposizione universale del 1889, è tutt’ora teatro di una protesta, che vedrà la fine domenica 25 febbraio 2024, proclamato dai sindacati per protestare contro l’amministrazione della struttura.
La società che si occupa della gestione della Tour Eiffel in una nota ha dichiarato:
“La direzione della Sete (la società di gestione della Tour Eiffel, ndr) e le organizzazioni sindacali sono arrivati a un accordo di fine sciopero che prevede regolari aggiornamenti del modello economico, dell’evoluzione degli investimenti per i lavori e dei conti della società con un tavolo che si riunirà ogni 6 mesi. L’obiettivo è il ritorno al pareggio di bilancio della società, che soffre ancora delle conseguenze del mancato afflusso di turisti durante gli anni del Covid, entro il 2025. La direzione e i sindacati hanno raggiunto l’accordo anche su un investimento ambizioso da 380 milioni entro il 2031 per i lavori e la manutenzione della Torre”.
Parigi, Tour Eiffel: perché era stata chiusa?
La chiusura della Tour Eiffel, che si è protratta per ben cinque giorni a causa dello sciopero messo in piedi da sindacati e lavoratori occupati nella gestione e cura dell’iconico monumento, ha comportato una grave perdita nelle tasche della “Sete”. Secondo un’analisi recente, per lo stop alle visite nella struttura, la società parigina avrebbe perso una cifra pari a circa 100 mila euro (in soli 5 giorni).
Le ragioni che hanno animato le proteste dei lavoratori e dei sindacati risiedono nella mala gestione dei finanziamenti da parte della società addetta – la Sete – per la manutenzione e la riparazione del monumento, mettendone così a repentaglio la sostenibilità.