Delle minacce di morte all’indirizzo del Ministro della Giustizia Carlo Nordio sono apparse questa mattina – 24 febbraio – nella stazione della metropolitana Salvator Rosa di Napoli. Le minacce di matrice anarchica, come è evidente dal simbolo del movimento anarchico che accompagna il messaggio scritto con vernice nera su un muro della stazione della linea 1 nel capoluogo partenopeo.

Minacce che arrivano dopo il discusso intervento del Ministro sulla sua contrarietà all’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e all’indomani dell’appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad abbassare i toni dello scontro politico dopo che un manichino della Premier Giorgia Meloni era stato bruciato nel corso di una manifestazione a Roma in ricordo di Valerio Verbano, il giovane militante romano ucciso da un commando nel 1980.

Minacce inquietanti che ci riportano alla memoria gli anni più bui della nostra storia, quando lo scontro sociale e politico sfociò nel terrorismo.

Minacce di morte degli anarchici al Ministro Nordio nella metro di Napoli: indaga la Digos

Le minacce al Ministro della Giustizia Nordio sono state trovate questa mattina su un muro della fermata della metro Salvator Rosa di Napoli. Sulla vicenda indaga la Digos che starebbe seguendo la pista anarchica. La scritta “Nordio a morte” è stata fatta con della vernice nera ed è firmata con una “A” capovolta, simbolo del movimento anarchico. Al vaglio degli inquirenti le immagini delle telecamere della stazione.

A segnalare l’episodio il consigliere regionale della Campania Severino Nappi (Lega) che ha espresso “massima solidarietà e vicinanza al Guardasigilli” e ha ribadito che questi messaggi “non fermeranno una riforma della giustizia fondamentale”.

Solidarietà al ministro Nordio è stata espressa dal segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, dal palco del Congresso di Forza Italia.

Non è la prima volta che il ministro riceve minacce, era già accaduto in passato in relazione al caso Alfredo Cospito, il 55enne anarchico detenuto al 41-bis.