La resa dei conti interna al Pd sul terzo mandato si avvicina. La priorita’ di maggioranza e minoranza interna e’ il voto in Sardegna. Vale per la segretaria Elly Schlein, certo. Ma vale anche per Stefano Bonaccini, portavoce di quanti si sono sentiti “traditi” dal voto di ieri in commissione al Senato. Subito dopo però qualunque sarà il risultato si andrà ad un aspro chiarimento interno. L’umore del presidente dell’Emilia-Romagna tende ancora al nero. Cosi’, interpellato sullo ‘strappo’ sul Terzo mandato, ha risposto: “La prossima settimana”, dopo il voto in Sardegna, “diro’ qualcosa in merito a quello che e’ accaduto”. Parole che possono far pensare a un ‘redde rationem’, anche se fonti di Energia Popolare assicurano sulla volonta’ di Bonaccini di lavorare per mantenere – o “ricostituire” – la piu’ ampia unita’ nel partito.
A preoccupare Elly Schlein oltre a Bonaccini ci sono i sindaci
A preoccupare sono anche i sindaci dem che all’emendamento della Lega guardavano come a una occasione per arrivare al superamento del limite dei due mandati, producendo al contempo una crepa nel fronte della maggioranza. La scommessa era che una vittoria della Lega su FdI e FI, contrarie all’emendamento, avrebbe prodotto un effetto domino su altri due dossier come autonomia differenziata e premierato. Ora, proprio il partito interno e trasversale dei sindaci dem potrebbe mobilitarsi come ha fatto prima della direzione nazionale. E tirare fuori dal cassetto quell’ordine del giorno sul terzo mandato che era stato accantonato in direzione nazionale in virtu’ dell’impegno preso da Schlein. Ovvero, un gruppo di lavoro con il compito di mettere a punto una proposta di riforma organica del Testo unico sugli Enti Locali.