La sentenza di primo grado sul caso di Roberta Repetto è stata ribaltata. Il responsabile del centro olistico ‘Anidra’, il guru Paolo Bendinelli condannato per omicidio colposo, è stato assolto mentre la pena del medico Paolo Oneda è stata ridotta. La sorella di Roberta, Rita Repetto, ha parlato ai microfoni di Radio Cusano Campus nella trasmissione ‘Che rimanga tra noi‘.

Assoluzione Bendinelli, parla Rita Repetto: “Sentenza allucinanti”

Manipolazione e credenze pericolose. Due giorni fa è stato assolto per la morte di Roberta Repetto l’insegnante di 40 anni santone responsabile di un centro olistico ed è ridotta la pena del medico che la operò. Rita Repetto, sorella di Roberta, parla a ‘Che rimanga tra noi‘ su Radio Cusano Campus: “Una sentenza allucinante” commenta Rita Repetto nella trasmissione “ricordo che per la procura di Genova la persona assolta era responsabile di diversi reati anche il medico ha visto una riduzione importante, si tratta di una sentenza che mi ha toccato“.

Resta ancora un mistero perché chi ha operato Roberta senza un controllo istologico non sia stato condannato ad una pena maggiore. Rita parla di ‘buco normativo‘: “C’è stato stupore anche nei legali, la sentenza di primo grado gli ha condannati. Il reato di plagio è stato abolito nel 1981, per la procura di Genova mia sorella era stata plagiata e ora non capiamo perché la Corte d’Appello non l’abbia capito

I tempi lunghi

La giustizia italiana ha tempi lunghi, pensiamo che caduta la posizione di garanzia sono caduti i capi d’accusa” dice “le perizie su quello che è successo era chiaro” continua Rita Repetto spiegando che c’è ancora molto da attendere. Nel racconto della sorella di Roberta emerge che la vittima ha lasciato 120mila euro e anche quando stava poco bene il suo pensiero unico era per lo stesso Bendinelli. “Mia sorella non ha scelto di morire liberamente” spiega Repetto.

Riconoscere le sette

Le sette esistono ma è necessario uscire dall’idea che l’immaginario collettivo ci dà di esse per poterle riconoscere ed evitare. Da tempo Rita gestisce una pagina Instagram chiamata “Pulce nell’orecchio” che parla di manipolazione e di chi entra nelle dinamiche settarie: “Ci sono campanelli se una persona a noi cara entra in una realtà settaria. Creiamo una rete sul territorio per aiutare a capire che le sette esistono e sono composte da persone normali” spiega.

Tra i tanti campanelli d’allarme è l’allontanamento della famiglia: “Noi abbiamo rispettato la scelta di Roberta, diceva che seguiva un percorso ma ignoravo la manipolazione” spiega “io sono stata in quella realtà e non capivo che quella realtà non era sana…“.

I prossimi passi

“Ricorreremo in Cassazione, mia sorella merita giustizia” annuncia Rita Repetto alla fine dell’intervista “in tanti mi hanno chiamato, restiamo in attesa per i prossimi 60 giorni: il buco normativo pesa, se questa tragedia serve però a salvare altre persone andiamo avanti” conclude.