Figlio d’arte, nato in Perù, è arrivato in Italia all’età di 2 anni e ha coltivato, sin da giovanissimo, il sogno di diventare un grande attore. Blas Roca Rey ha studiato tanto, ci ha messo tutto l’impegno possibile, e ha trasformato la sua passione nel suo pane quotidiano. Teatro, televisione e cinema, nella sua carriera ha lavorato ed è stato diretto dai più grandi e interpretando ruoli comici e impegnati. Tra i suoi film più celebri, ‘Facciamo fiesta’ di Longoni, ‘Ricordati di me‘, con la regia di Gabriele Muccino e ‘La cena per farli conoscere‘ di Pupi Avati. Il suo più grande amore però resta il teatro. Umile, serio ma allo stesos tempo divertente, ha da sempre la passione per il calcio e il cuore dipinto di giallorosso. Per commentare il passaggio del turno di Europa League e il match Roma-Feyenoord, Blas Roca Rey è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Roma-Feyenoord, Roca Rey a Tag24

Al cardiopalma, fino all’ultimo calcio di rigore possibile. Lo stadio Olimpico esplode di gioia dopo aver trattenuto il fiato sul penalty calciato da Zalewski. La qualificazione agli ottavi di finale, contro il Feyenoord non era una passeggiata e i giallorossi lo avevano messo in conto. Nessuno aveva ipotizzato di poter arrivare ai calci di rigore. 1 a 1 all’andata e stesso risultato ieri: alla fine il protagonista è senza alcun dubbio Svilar che nega due volte la gioia dal dischetto agli avversari e regala il passaggio del turno ai capitolini. De Rossi si gode il momento. La sua Roma gioca bene, inventa, segna e si diverte. Insomma sembra davvero una squadra rinata e ora, dopo 4 vittorie e 1 sconfitta in campionato e il passaggio in Europa League, è innegabile. Per commentare Roma-Feyenoord, Blas Roca Rey, attore e noto tifoso romanista, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Grande gioia per il passaggio del turno contro il Feyenoord: è una Roma così diversa dall’arrivo di De Rossi in panchina?

“Ci sono tanti fattori da prendere in considerazione. Il primo è la fisiologica ripartenza di una squadra che cambia allenatore, e questo mi sembra ovvio; ma poi devo dire che rispetto a Mourinho, di cui io resto un grandissimo estimatore, ora è comparsa una cosa che prima mancava, ovvero un gioco divertente. Da quando c’è De Rossi io vedo che la Roma fa cose che non faceva più. Si diverte a verticalizzare, cerca l’uno contro uno e ha un sistema di gioco. Con Mou si perdeva o si vinceva, ma non era mai una squadra divertente. Inoltre la sua rabbia nei confronti degli arbitri non è stata una furbata perchè ci siamo messi contro tutta la categoria”.

Svilar protagonista indiscusso di serata, ti aspetti che da qui alla fine sia lui il titolare?

“Secondo me assolutamente sì, se lo è conquistato sul campo. Ieri ha fatto una grande prestazione, ha parato due rigori e ha mandato avanti la Roma in Europa League. Questa è una cosa che non si può ignorare. Forse questa partita l’avrebbe fatta anche con Mourinho, che lo schierava comunque titolare in campo internazionale. Mi sembra che dia molta più sicurezza al reparto divensivo, di quanto non faccia Rui Patricio che comunque ha 37 anni e a fine giugno andrà via. Forse il suo momento è passato. L’unica cosa che mi dispiace è che ieri, nei festeggiamenti finali, non ho visto il portoghese. Forse ha capito che non avrebbe giocato più da asesso in poi? Non lo so, nel calcio succede”.

Una nota positiva e una negativa: ti aspettavi l’errore di Lukaku?

“Lukaku non sta vivendo un momento straordinario, tanto è vero che contro il Frosinone De Rossi, senza troppi problemi, lo ha richiamato in panchina e ha inserito Azmoun al suo posto. Un allenatore deve avere sempre le idee chiare e il coraggio di fare le sue scelte. Il belga è un bomber stratosferico, ma ora è sottotono e penso possa succedere a tutti. Ieri è vero che ha sbagliato il rigore, ma non ci dimentichiamo che all’ultimo secondo, se il portiere del Feyenoord non avesse fatto una grande parata, avrebbe trovato il gol e chiuso i giochi senza rigori. E’ appannato, ma resta il capocannoniere in Europa”.

Mister De Rossi a questo punto ti ha convinto?

“Devo ammettere che all’inizio la scelta di prendere De Rossi non l’avevo capita. Avevo il timore che si potesse bruciare un ex giocatore simbolo e super innamorato di questa maglia. Poche persone la amano come lui. La sua breve esperienza, solo sulla panchina della Spal, mi faceva paura. Lui dal canto suo ha accetatto questa patata bollente che in pochi si sarebbero presi. Non so se ai Friedkin ha detto fortuna o se sono stati lungimiranti, ma i risultati sono arrivati nell’immediato. E non ci nascondiamo dietro al fatto di aver affrontato squadre di bassa classifica, perchè i più grossi dolori li abbiamo avuti proprio contro squadre più deboli e questo ci ha scottato. L’unica sconfitta è arrivata contro l’inter facendo però un’ottima prestazione e uscendone a testa altissima”.

Dalle urne la Roma pesca il Brighton, commenti?

“Il sorteggio di oggi sarebbe potuto andare meglio perchè De Zerbi è un allenatore molto bravo e sarà sicuramente una partita ostica. Ci sarebbe potuto capitare il Qarabag ad esempio, ma riconosco che sarebbe potuta andare anche molto peggio se avessimo pescato Bayer Leverkusen o Liverpool. In fin dei conti non ci lamentiamo. Anche perchè quando si arriva agli ottavi di finale le chiacchiere stanno a zero e le partite sono tutte difficili”.

Giusto il tempo di archiviare il passaggio del turno e si deve pensare già alla prossima gara di campionato. Lunedì la Roma affronta il Torino, è una squadra che ti preoccupa?

“Sì, perchè è una squadra solida. Ieri non ho visto la gara con la Lazio ma non mi aspettavo questo risultato. Hanno giocatori molto bravi come Sanabria e Zapata, che a un certo punto sembrava dovesse venire a Roma e hanno un ottimo allenatore. Quando si entra nel vivo del girone di ritorno, tutte danno l’anima e hanno una marcia in più. Tra l’altro mi preoccupa il fatto che i giallorossi potrebbero essere stanchi, avendo fatto anche i supplementari. Per fortuna abbiamo una bella panchina e De Rossi potrà far rifiatare chi ha sprecato più energie”.