Il mutuo a tasso bilanciato o a tasso cocktail è una particolare tipologia di mutuo che prevede la suddivisione in due parti: una fissa ed una variabile.
Non si tratta del mutuo a tasso misto, ma il mutuo a tasso bilanciato o tasso mix prevede l’applicazione di un tasso combinato, a seconda del peso che il mutuatario vuole dare alla parte a tasso fisso o alla parte a tasso variabile. In altre parole, è il mutuatario che in fase di sottoscrizione del contratto di mutuo decide se voglia dare peso alla parte variabile nel computo dell’ammontare degli interessi spettanti. Il soggetto mutuatario rimborsa una quota del capitale in base al tasso variabile e in base al tasso fisso.
Scopriamo in questa guida cos’è il mutuo a tasso bilanciato e qual è la differenza con il mutuo a tasso misto.
Mutuo a tasso bilanciato: cos’è
Il mutuo a tasso bilanciato è una tipologia di mutuo che prevede il rimborso del capitale in base a due parte: in base al tasso fisso ed in base al tasso variabile. Colui che si appresta a sottoscrivere il contratto di mutuo deve optare se dare più o meno peso al tasso fisso o al tasso variabile. Per procedere al computo del tasso bilanciato si deve calcolare la media tra il tasso variabile ed il tasso fisso.
Ne consegue un tasso d’interesse che consente di determinare l’importo finale della rata del mutuo. Ne consegue che tale tipologia di mutuo conviene a chi non sa se scegliere tra mutuo a tasso fisso o mutuo a tasso variabile. Si tratta di un prodotto creditizio adatto a chi è in grado di prevedere il trend dei mercati finanziari. Rispetto al contratto di mutuo a tasso variabile, il mutuo a tasso bilanciato potrebbe prevedere uno spread più elevato. Nella prassi commerciale il mutuo a tasso bilanciato è un prodotto poco diffuso, le banche e gli intermediari preferiscono erogare altre tipologie di mutui.
Mutuo a tasso bilanciato: qual è la differenza con il mutuo a tasso misto?
Il mutuo a tasso bilanciato è un prodotto creditizio che si contraddistingue dal mutuo a tasso misto. Quello a tasso bilanciato nasce dal mixage tra tasso variabile e tasso fisso, mentre quello a tasso misto permette di passare da un piano di ammortamento a tasso variabile ad uno a tasso fisso e viceversa. Il finanziamento viene suddiviso in archi temporali differenti.
Nel mutuo a tasso misto, il tasso variabile e quello fisso si susseguono in modo alternato, tenendo conto delle indicazioni del soggetto mutuatario. Il mutuo parte con l’applicazione di un tasso di interesse variabile e con una determinata cadenza temporale sarà data facoltà di trasformarlo in tasso di interesse fisso.
Mutuo a tasso bilanciato: quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
Il mutuo a tasso bilanciato coniuga i vantaggi del tasso fisso e del tasso variabile (maggiore stabilità nel primo caso e un importo più basso nel secondo caso). La vera difficoltà per un soggetto mutuatario è quello di stabilire il peso della parte a tasso fisso e di quella a tasso variabile. Per stabilire il corretto mix è necessario avere buone capacità previsionali riguardo il trend di mercato dei tassi. Nel caso in cui si attenda un rialzo dei tassi di interesse conviene incrementare la componente del tasso fisso. Nel caso in cui si attenda una discesa dei tassi di interesse conviene aumentare la componente del tasso variabile.
Rispetto al mutuo a tasso variabile “ordinario”, il mutuo a tasso bilanciato è più oneroso. Rispetto al mutuo a tasso fisso, il mutuo a tasso cocktail è più conveniente. Per chi preferisce la stabilità di una rata fissa e costante è meglio sottoscrivere un contratto di mutuo a tasso fisso.