Il Torino da una parte, la Lazio dall’altrà: “Il mio cuore è diviso a metà” dice Giancarlo Camolese ai microfoni di Tag24 e non potrebbe essere altrimenti per quella che è la sua storia calcistica. Cresciuto con la maglia granata, club che ha ritrovato anche nella sua carriera da allenatore, ha vissuto in biancoceleste gli anni più importanti ed intensi della sua vita. Due stagioni (dal 1986 al 1988), la prima segnata dalla storica salvezza di mister Fascetti, quella della Lazio dei -9 e la seconda della rinascita e della promozione nella massima serie. Ex centrocampista, poi allenatore, per commentare Torino-Lazio, Camolese è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Torino-Lazio, Camolese a Tag24

La Lazio torna da Torino con 3 punti pesantissimi. La squadra di Maurizio Sarri soffre, chiude il primo tempo in parità, poi emerge e colpisce nel momento più giusto. Non era una sfida semplice, ma era necessario, per i biancocelesti, non perdere questa ulteriore occasione per rimanere legati al carrozzone Champions League. Dal canto suo, anche la formazione di Juric avrebbe avuto bisogno di questi punti, per superare i capitolini in classifica e continuare a lottare per l’Europa. Uno scontro diretto a tutti gli effetti, terminato 2 a 0 grazie ai gol di Guendouzi e Cataldi, che permette alla Lazio di tirare un sospiro di sollievo dopo il passo falso contro il Bologna. Per commentare la corsa Champions e l’ultima gara, Torino-Lazio, Camolese, che nella sua carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Primo tempo a favore dei granata, ma alla fine la portano a casa i biancocelesti. Una Lazio brutta, sporca, ma funzionale: contavano solo i 3 punti ieri?

“Direi proprio di sì, la Lazio ha avuto il merito di saper soffrire quando il Torino ha attaccato con insistenza. E’ stata fortunata, e questo non guasta mai per nessuna squadra e nel secondo tempo ha trovato l’azione vincente e il raddoppio. Nella prima parte la squadra di Sarri meritava di essere sotto, magari anche di più di un gol, e nella ripresa ha cambiato le carte in tavola. E’ una banalità, ma vince chi fa gol e la Lazio ha portato via tre punti importantissimi per il suo cammino”.

Ieri era quasi da dentro o fuori per la corsa Champions?

“Era importante per tutti e due perchè anche il Toro si sarebbe potuto mettere in una posizione di classifica molto interessante per quelle che sono le sue ambizioni europee. Naturalmente era fondamentale per la Lazio che, per aspirare alla Champions, non può più lasciare alcun punto per strada. Partita importantissima per entrambe. Ora, se il Toro vorrà continuare a sperare nell’Europa, dovrà fare un filotto di partite, già a cominciare dalla prossima di campionato”.

E nella prossima di campionato si affronteranno Roma-Torino e Fiorentina-Lazio, altri due scontri diretti importanti…

“Eh si, è un periodo intenso un pò per tutte le squadre. La Lazio viene dalla grande prestazione fatta contro il Bayern, ma poi ha perso in casa e rivinto ora. Questo è un momento fondamentale un pò per tutti, perchè ora i punti iniziano davvero a pesare”.

Zapata da una parte, Immobile dall’altra, ci si aspettava potesse essere la loro partita. Che mi dici di questi due bomber?

“Due giocatori fondamentali, per tutte e due le squadre, come d’altronde lo sono gli attaccanti per la propria formazione. Sono i finalizzatori che determinano la fortuna o la sfortuna del gruppo, al di là del gioco in sè e per sè. Cosa dire di un giocatore come Immobile, che ha fatto 200 gol in Serie A? Possiamo solo toglierci il cappello per quanto è bravo. Se sta bene fisicamente lui i gol li farà sempre. Zapata invece ha avuto un ottimo impatto col Toro. E’ uno genereso e piace anche per questo. Ha bisogno però che la squadra lo supporti un pò di più. Più palle gol riceve e più si mette in luce. Resta un ottimo acquisto per il Torino”.

Capitolo Champions

La Lazio torna ad essere credibile per la Champions?

“Credo proprio di sì. Ora penseranno al Bayern e sono convinto che lì se la giocheranno alla grande. I tedeschi restano una grande squadra e i biancocelesti daranno tutto ciò che hanno. Penso che quest’anno sia mancata un pò di continuità, ma quando c’era da fare la prestazione la Lazio l’ha sempre fatta. Questo è ciò che tutti i tifosi si augurano. Spero che a Monaco possano trovare una serata perfetta, che possa passare alla storia e restare nel cuore di tutti i laziali”.

Un tuffo nel passato

Nella tua carriera hai vestito entrambe le maglie: cosa ti hanno lasciato sulla pelle?

“Il mio cuore è diviso a metà. Torino è la mia città e io sono cresciuto nel settore giovanile granata. Ho avuto tanti maestri che mi hanno insegnato il mestiere di calciatore. Roma però ha rappresentato il momento più bello della mia carriera perchè lì ho vissuto due annate straordinarie, come la salvezza del -9 e la promozione dalla B alla A. E’ una città stupenda, a cui sono rimasto profondamente legato. Due squadre che mi sono rimaste nel cuore, per motivi differenti ma entrambi importanti”.