Chi è Lucia Chessa, la candidata civica alle Elezioni Regionali in Sardegna del 2024. Docente di Italiano e di Storia, nel corso della sua carriera ha già ricoperto alcuni incarichi in ambito politico, soprattutto a livello locale. Scopriamo insieme qualche curiosità sul suo conto, sia dal punto di vista professionale che privato.

Chi è Lucia Chessa? Età, biografia, partito

Lucia Chessa è nata a Bitti, località in provincia di Nuoro, il 9 agosto 1960. È cresciuta nella sua terra natale, in Sardegna. Da giovane, dopo gli studi alle scuola superiore, si è iscritta alla facoltà di Filosofia presso l’Università degli Studi di Cagliari. Qui ha conseguito la laurea.

Oggi ha 63 anni.

Docente di materie umanistiche, la candidata outsider alle Regionali in Sardegna 2024, si è presentata con la lista Sardigna R-esiste, di sinistra. Uno dei motivi principali per cui si è presentata a tali elezioni è stato quello di portare l’attenzione della politica sulle reali esigenze dei cittadini sardi e delle cittadine sarde.

In particolare, Chessa vuole mettere al centro il tema della legge elettorale regionale la quale, secondo la candidata, cancella le minoranze, oltre ad “accartocciare” il voto degli elettori e delle elettrici.

Secondo l’insegnante inoltre, il risultato delle votazioni porta alla formazione di un Consiglio regionale che non nulla avrebbe che fare con le reali scelte dei sardi.

Lucia Chessa ha mosso critiche nei confronti della legge elettorale definita “statuaria”. Una legge votata da, a suo dire, “un Centrodestra e un Centrosinistra” in combutta tra di loro, in modo tale da far nascere due coalizioni che poi “si sono blindate in Aula”.

La candidata, che è segretaria del partito dei Rossomori, ha ribadito che è importante accendere i riflettori anche sulle minoranze, le quali dovrebbero essere considerato in un modo più adeguato.

La docente dunque si è presentata alle votazioni per dare ai cittadini e le cittadine una scelta alternativa. Nel suo programma elettorale, Chessa propone il cambio del metodo proporzionale, dicendosi favorevole al “superamento del sistema presidenziale per l’elezione del governatore”. Ma non finisce qui.

Il programma

Al primo punto del programma appunto c’è la modifica della legge elettorale. Al secondo troviamo la questione della legalità e dell’onestà dei governanti.

Lucia Chessa, alle votazioni per eleggere il nuovo governatore della Sardegna (il quale o la quale andrà a sostituire il presidente uscente Christian Solinas), ha ribadito la necessità di dover ritornare a quelle che sono le cosiddette “fondamenta del vivere civile”.

Secondo la candidata, una società in cui le regole non vengono rispettate, esattamente come i cittadini e le cittadine, non può evolversi ed andare avanti.

Nel programma c’è anche grande attenzione sull’argomento sanità, un’emergenza che va affrontata il prima possibile e va portata sui tavoli a Roma.

L’insegnante, che al momento lavora presso una scuola di Siniscola, ha ribadito l’urgenza di approfondire questo tema e risolvere gli svariati problemi che ancora lo caratterizzano.

Rispetto agli altri tre candidati, Lucia Chessa si è sempre sentita una outsider a tutti gli effetti. Ha inoltre più volte lamentato una minore attenzione nei suoi confronti rispetto agli altri. Ha affermato che le linee di partenza per le regionali in Sardegna del 2024 non sono state uguali per tutti.

Cv, professione e carriera

Chessa insegna Italiano e Storia in un istituto scolastico a Siniscola (Nuoro). È segretaria generale del partito dei Rossomori dal 2021.

Per quanto riguarda la sua carriera, sappiamo che ha fatto parte del Consiglio delle autonomie locali della Sardegna dal 2010 al 2015 ed è stata presidente della Comunità montana Gennargentu Mandrolisai.

Vita privata

Non abbiamo invece informazioni specifiche per quanto riguarda la sua vita privata. Non sappiamo se la candidata con la lista civica Sardegna R-esiste sia sposata e abbia dei figli o meno.

L’altra donna in lizza per la presidenza della Regione è la pentastellata Alessandra Todde. I candidati sono inoltre Renato Soru e Paolo Truzzu.