Non si sarebbe perso Roma-Feyenoord per nessuna ragione al mondo Carlo Zotti. Perchè i colori giallorossi li porta nel cuore, troppo forte il legame con quella squadra e quella piazza che gli hanno voluto bene. Da sempre. “E’ una cosa che fa sempre piacere. Roma ti entra dentro e non ti lascia andare, la seguo con passione, è la mia squadra del cuore“, sottolinea Zotti, che quando parla di Daniele De Rossi sorride: “Sono rimasto in buonissimi rapporti con lui, l’ho sentito anche il giorno del suo arrivo alla Roma, era emozionatissimo”.
Un amico che segue il percorso di crescita del suo ex compagno di squadra, per Zotti “deve ancora lavorare molto”, ma ha anche “margini di crescita pazzeschi”. Come quelli di Svilar: “Non è una sorpresa”, afferma Carlo Zotti, che in esclusiva a Tag24 ha parlato di Roma a 360 gradi.
Roma-Feyenoord, le parole di Carlo Zotti a Tag24
Preparatore portieri della primavera del Benevento, Carlo Zotti ha deciso di mettere la sua esperienza a servizio dei più giovani. Vedere i propri ragazzi crescere sotto i propri consigli è sempre un emozione unica, così come quella data dalla Roma dopo la vittoria ai rigori contro il Feyenoord
D: Squadra più consapevole di se stessa?
R: Credo proprio di sì, analizzando i risultati c’è stata una svolta importante. Daniele sta incidendo a livello mentale, imporre una volontà in un solo mese non è cosa da tutti. Serve tempo per assimilare determinati concetti, ma da questo punto di vista procede spedito. Con lui sono rimasto in ottimi rapporti, ci sentiamo spesso, anche quando è subentrato al posto di Mourinho l’ho sentito, era felicissimo.
D: Segnali positivi per il proseguo della stagione.
R: Come allenatore ha margini di crescita importanti, ma di lavoro da fare ne ha ancora, i gradi per diventare sempre più bravo ci sono tutti. E’ riuscito a dare motivazione a molti giocatori che l’avevano persa, è un dato evidente che si percepisce sia fuori che dentro. Con Mourinho qualcosa si era rotto, si vedeva. Il cambio con Daniele De Rossi è stato vitale, lo dicono i risultati ma sopratutto l’atteggiamento generale, anche se ovviamente ci sono ancora cose da migliorare, nonostante la consapevolezza acquisita, il che fa ben sperare per il futuro. Quando poi si prende fiducia escono fuori le caratteristiche migliori, la scossa DDR ha fatto decisamente bene.
D: Ti è piaciuta la Roma contro il Feyenoord?
R: Molto, anche perchè ho visto una squadra ospite molto più agguerrita rispetto all’andata, con la Roma che ha retto molto bene nei 120 minuti, mantenendo un ottimo ritmo e creando molto. C’è più compattezza tra i reparti, mentre singolarmente quei giocatori rimasti un pò in ombra stanno uscendo fuori alla grande, vedi Pellegrini, El Shaarawy, anche Lukaku non sta facendo male.
D: Sta segnando poco il belga però.
R: E’ calato, ma rimane un grandissimo attaccante. Ha pagato il fatto di essere stato spremuto molto nella prima parte di stagione, ma uno come lui non si può discutere. Magari con De Rossi non è riuscito ancora ad esprimere quello che dimostrato con Mourinho, ma può riuscirci tranquillamente.
L’avvento di Svilar
Roma-Feyenoord ha permesso anche alla stella di Svilar di brillare come non mai, specie quando il portiere serbo è stato protagonista con due rigori parati nel finale, con Carlo Zotti che ha le idee chiare su di lui.
D: Svilar protagonista assoluto con due rigori parati e autore di prestazioni che lo hanno portato ad essere titolare al posto di Rui Patricio. Cosa ne pensi di lui?
R: Non lo reputo una sorpresa, assolutamente. Questo cambio in porta ad un certo punto è diventato inevitabile, Rui Patricio era nettamente in difficoltà. La titolarità ha dato modo a Svilar di mettersi in mostra tirando fuori prestazioni veramente importanti. La sensazione è di un portiere preparato, che tiene bene la posizione, facendo risultare facili le parate difficili. Lo si è visto con il Frosinone, dove ha effettuato interventi pazzeschi.
D: Avanti con lui per il futuro?
R: Sì, senza alcun dubbio, ma Rui Patricio rimane comunque un grande professionista. La carta d’identità non è florida e forse incide anche su alcune caratteristiche, ma ha sempre dato il massimo. Poi è chiaro che se arrivano delle uscite a vuoto perdi fiducia e non ti senti sicuro. Ma questa non è una bocciatura, fossi in lui magari cercherei di stare appresso a Svilar, aiutandolo nel suo percorso di crescita, perchè il portoghese di esperienza ne ha eccome.