Maurizio Landini torna ad attaccare il governo sul tema più scottante e, purtroppo, tragico del momento: la sicurezza sul lavoro. Il leader della Cgil se la prende con il lassismo dell’esecutivo, ma ne ha anche per le imprese e il ministro della Giustizia Nordio.

Sicurezza sul lavoro, Landini lamenta silenzio delle imprese: “Dov’è Confindustria?”

È un Maurizio Landini più agguerrito del solito quello che interviene a ‘Omnibus’ su La7, evidentemente furioso per l’ennesima tragedia sul lavoro, il crollo del cantiere di Firenze. “Non un caso eccezionale“, dichiara il segretario Cgil, ma “la norma“.

La vicenda, costata la vita a cinque operai, ha fatto emergere alcune possibili irregolarità – soprattutto nella gestione e assegnazione degli appalti – che rappresentano problemi atavici del sistema produttivo italiano ma che il governo non fa nulla per correggere, accusa Landini.

“La situazione non è più sostenibile, è sotto gli occhi di tutti di come non c’è un provvedimento, è proprio un sistema che va cambiato. Vediamo lunedì ma ci deve essere un cambiamento vero non qualche virgola. Se saremo delusi di sicuro decideremo come proseguire la mobilitazione“.

Tenendo come punto di riferimento l’obiettivo ‘zero morti sul lavoro’, Landini chiede – anzi, pretende – investimenti sulla prevenzione e interventi decisi sulla “logica del subappalto a cascata“, superando quella deregolamentazione sul mercato del lavoro che il segretario vede come l’origine di molti dei mali da lui denunciati e sotto gli occhi di tutti.

Per Landini occorre “togliere dal mercato quelle imprese balorde che sfruttano, non rispettano le regole, non pagano le tasse” e, in questo senso, critica anche il silenzio del mondo industriale.

“La situazione non è più accettabile ed è importante che anche le imprese parlino, io non ho ancora sentito Confindustria“.

L’attacco a Nordio, contrario al reato di omicidio sul lavoro: “Sbaglia”

Infine, il segretario della Cgil se la prende anche con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha detto di non ritenere necessaria l’introduzione del reato di ‘omicidio sul lavoro’. Una posizione con la quale Landini non si dice d’accordo.

“Secondo me sbaglia. È una delle cose che stiamo ponendo, con l’attenzione che non si deve scaricare sui lavoratori. Si deve fare un intervento in cui la responsabilità deve rimanere in carico all’azienda che decide di fare il sistema degli appalti”.

Il sindacalista continua, dunque, a portare avanti la propria linea politica, mirante a invertire una tendenza che, secondo lui, ha preso piede nel sistema produttivo italiano, con le colpe di aziende e datori di lavoro che ricadono sempre sui lavoratori.

L’opera di pressione sull’esecutivo sarà, quindi, sempre più forte nei mesi a venire che, possiamo immaginarlo, vedranno una nuova stagione di mobilitazione da parte delle forze sindacali.