Il terzo mandato manda in crisi maggioranza e opposizione che rimandano a dopo le elezioni regionali in Sardegna, in programma domenica 25 febbraio, la resa dei conti. Nella maggioranza Fratelli d’Italia e Forza Italia votano contro gli alleati della Lega, mentre nel Pd Stefano Bonaccini critica apertamente il voto del suo partito parlando apertamente di spaccatura.

Terzo mandato, tutti contro tutti. Lega “tradita” da FdI e FI a rischio appoggio Riforma del premierato e Basilicata?

Nel centrodestra con la Lega il clima è da separati in casa ormai da tempo e il “niet” di Meloni e Tajani al terzo mandato per i presidenti di regione non ha fatto altro che acuire la spaccatura. Come questa situazione si ripercuoterà sulle scelte della Lega nel prossimo futuro non è possibile saperlo oggi, ma con in gioco la riforma del premierato e la scelta dei candidati nelle altre regioni al voto, con la Basilicata ancora in bilico sul nome di Vito Baldi (FI), sicuramente nella maggioranza non si dormono sonni tranquilli, nonostante le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni a stemperare le polemiche.

No del Pd al terzo mandato, il partito si spacca. Resa dei conti anche tra Bonaccini e Schlein?

Non va meglio in casa Pd. Il partito di Elly Schlein alla fine ha votato contro il tanto contestato emendamento della Lega decretandone la bocciatura. Una decisione che non sembra essere condivisa da tutti, almeno stando alle dichiarazioni di Energia Popolare, l’ala Pd più vicina a Stefano Bonaccini, governatore della Regione Emilia Romagna, interessato in prima persona alla questione che in una nota denuncia:

“Non è stato rispettato l’impegno preso in direzione al fine di salvaguardare l’unità del Pd.”

Si legge in una nota di Energia Popolare, dove poi si legge anche

“il Pd si è spaccato”.

Insomma, il Pd non riesce ad apparire unito neanche nel giorno in cui il centrodestra per la prima volta dall’inizio della legislatura lascia trapelare chiaramente i problemi esistenti al suo interno.

Non riesce ad apparire unito neanche quando l’opposizione riesce a compattarsi –  a parte Italia Viva – sul voto contrario all’emendamento della Lega.

Resa dei conti rimandata a dopo le elezioni in Sardegna banco di prova cruciale per maggioranza e opposizione

La resa dei conti è inevitabile, ma anche in questo caso bisognerà attendere dopo le elezioni in Sardegna, un banco di prova importantissimo per la maggioranza, ma anche per l’opposizione, quindi è imperativo da entrambe le parti cercare di salvare una parvenza di unità.

Ma perché la questione del terzo mandato è diventata cruciale negli equilibri politici italiani?  

 La questione è delicata: da un lato la necessità di tutelare poltrone importanti – leggi Lega e Pd – dall’ altra la necessità di salvare le apparenze e non dare l’ idea di voler salvaguardare le poltrone. Ci sono poi le mire di chi quelle poltrone non ce l’ ha ma le vorrebbe, leggi Fratelli d’Italia.

Una questione che evidentemente non poteva essere liquidata con l’approvazione di un emendamento in un testo nato per decidere date e modalità dei prossimi appuntamenti elettorali. Un messaggio che FdI e FI hanno cercato di far comprendere alla Lega in più occasioni senza riuscirci dal momento che il partito di Salvini ha cercato comunque di forzare la mano facendo scoppiare il bubbone interno alla coalizione di maggioranza. Che poi si sia portato dietro anche una parte del Pd è un effetto collaterale.