Il leasing emerge come uno strumento finanziario flessibile, permettendo alle aziende di utilizzare beni mobili e immobili senza necessariamente possederli. Questa modalità offre l’opportunità di gestire le risorse aziendali con maggiore efficienza, garantendo al tempo stesso l’accesso a tecnologie e attrezzature all’avanguardia. Il leasing si configura quindi come un contratto dove un soggetto, detto concedente, fornisce in uso a un altro, l’utilizzatore, un bene acquistato o costruito su specifica indicazione, con la possibilità per quest’ultimo di acquistarlo a fine contratto, mediante il pagamento di un valore predefinito, il riscatto. Andiamo a vedere le ultime note chiarificatori pubblicate su FiscoOggi, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate, sul contratto di leasing.
Contratto di leasing operativo: cos’è e come funziona
Dopo un lungo periodo senza una definizione normativa chiara, la legge n. 124/2017, nota come “Legge annuale per il mercato e la concorrenza“, ha formalizzato il concetto di leasing finanziario. Questa tipologia di leasing si distingue per trasferire all’utilizzatore sia i rischi che i benefici derivanti dalla proprietà del bene, configurandosi come una soluzione ottimale per chi cerca un equilibrio tra flessibilità finanziaria e investimento a lungo termine. Il leasing operativo, al contrario, non impegna l’utilizzatore nell’assunzione dei rischi e benefici della proprietà, proponendosi come alternativa per esigenze temporanee o per l’accesso a beni che richiederebbero altrimenti un investimento considerevole.
Contratto di leasing finanziario e operativo: indicatori per la classificazione
La distinzione tra leasing finanziario e operativo si basa su specifici indicatori, tra cui la possibilità di trasferimento della proprietà al termine del contratto, l’opzione di acquisto a un prezzo vantaggioso rispetto al valore di mercato, e la copertura della maggior parte della vita utile del bene. Questi criteri, oltre a determinare la classificazione del contratto, influenzano direttamente la gestione contabile e finanziaria dell’operazione da parte delle aziende.
Impatto del leasing sul bilancio aziendale
Le aziende che adottano il leasing come strumento di finanziamento devono riflettere l’impatto di tale scelta nel proprio bilancio. Tradizionalmente, il leasing finanziario viene rappresentato secondo il metodo patrimoniale, richiedendo l’iscrizione del bene tra le attività e la registrazione dei canoni di leasing come costi operativi. Questo approccio si è evoluto con l’introduzione degli standard contabili internazionali, in particolare l’Ifrs 16, che ha rivoluzionato la contabilizzazione dei contratti di leasing, obbligando le aziende a rilevare gli asset e i relativi debiti nello stato patrimoniale, indipendentemente dalla classificazione del leasing come finanziario o operativo.
L’adozione dello standard Ifrs 16 introduce una maggiore trasparenza nella rappresentazione contabile dei leasing, garantendo una visione più accurata degli impegni finanziari delle aziende. Tuttavia, questa novità comporta anche sfide significative, in particolare per quanto riguarda la gestione e l’analisi dell’impatto finanziario di tali contratti sul bilancio aziendale. Le aziende sono quindi chiamate a valutare attentamente le opportunità offerte dal leasing, bilanciando i vantaggi in termini di accesso a beni e tecnologie con le implicazioni finanziarie e contabili derivanti dalle nuove normative.
Contratto di leasing: perché è importante per le imprese
Il leasing si afferma come strumento finanziario di primaria importanza per le imprese, offrendo soluzioni flessibili per l’utilizzo di beni mobili e immobili. Attraverso questo meccanismo, le aziende possono usufruire di attrezzature e tecnologie avanzate, mantenendo al contempo un controllo ottimale sulle proprie finanze. La peculiarità del leasing risiede nella sua capacità di adattarsi alle diverse esigenze aziendali, garantendo l’opzione di riscatto del bene a fine contratto a un valore predefinito, un’opportunità che si distingue per la sua versatilità e convenienza.
Contratto di leasing: profili fiscali
Andiamo a vedere come si distinguono i profili fiscali del leasing per il concedente e per l’utilizzatore.
Per il concedente
- Oic Adopter: i canoni di leasing attivi, elementi chiave nella gestione del reddito delle società concedenti, sono iscritti nel conto economico. Questi canoni, assieme alle quote di ammortamento finanziario, giocano un ruolo fondamentale nella determinazione del reddito imponibile dell’azienda, seguendo il piano di ammortamento stabilito.
- Ias Adopter: la rappresentazione contabile dell’operazione di leasing secondo il metodo finanziario implica la registrazione del credito verso l’utilizzatore, con un impatto diretto sulla formazione del reddito di impresa grazie alla rilevanza fiscale degli interessi attivi.
Per l’utilizzatore
- Oic Adopter: la deducibilità dei canoni di leasing non è più vincolata alla durata effettiva del contratto ma si basa sulla quantificazione della quota deducibile in ogni esercizio, offrendo una maggiore flessibilità nella gestione fiscale.
- Ias Adopter: l’introduzione dell’attività di Right of Use (Rou) nel bilancio dell’utilizzatore rappresenta una svolta nella contabilizzazione del leasing, con implicazioni dirette sulla deducibilità fiscale e sulla rilevazione delle passività.
Differenze tra noleggio operativo e leasing: i punti chiave
Nonostante siano spesso considerati intercambiabili, noleggio operativo e leasing presentano distinzioni sostanziali:
- Anticipo di pagamento: mentre il leasing può richiedere un anticipo, il noleggio operativo elimina questa necessità, aumentando l’accessibilità per le aziende.
- Tipologia di beni: il noleggio è ideale per beni soggetti a rapida obsolescenza tecnologica, contrariamente al leasing, più orientato verso beni di natura industriale e a lunga durata.
- Opzione di riscatto: a differenza del leasing, che prevede spesso un’opzione di riscatto, il noleggio operativo di solito non include questa possibilità, delineando un confine chiaro tra i due.
- Manutenzione e assistenza: nel noleggio, la manutenzione e l’assistenza sono a carico del locatore, un vantaggio non sempre presente nei contratti di leasing.