Ogni anno, nel mondo, l’8 marzo si celebra la famosissima Festa della donna, ricorrenza che ricorda le battaglie già fatte e quelle ancora da fare per il reale ottenimento dei pari diritti rispetto all’uomo: quello che in molti non sanno però è che, in realtà, la prima Giornata dedicata alla donna fu il 23 febbraio del 1909.

Giornata della donna 23 febbraio 1909: la storia

La Giornata internazionale della donna, nota anche come Giornata internazionale dei diritti delle donne, da un lato ricorda le conquiste sociali, economiche, politiche, lavorative ottenute dalle persone di sesso femminile negli anni. Dall’altro evidenzia però tutti i passi che ci sono ancora da fare per ottenere una loro piena e reale emancipazione.

Al giorno d’oggi sono ancora milioni i casi di discriminazioni nei confronti delle donne nel mondo, ritenute spesso e volentieri più “deboli”. E questo non vale solo per i Paesi economicamente meno sviluppati. Vale per tutti.

Tutti noi oggi conosciamo la valenza della Festa della donna e la storia legata alla giornata dell’8 marzo. Come dicevamo all’inizio però, ciò che in molti non sanno è che questa ricorrenza affonda le sue radici all’inizio dello scorso secolo, quando nacquero diversi movimenti che puntavano all’ottenimento del diritto di voto per questa fascia di popolazione, nonché una loro maggior partecipazione alla vita politica.

Si svilupparono contemporaneamente gruppi socialisti russi e americani con diverse attiviste e femministe che portare avanti anche battaglie dal punto di vista economico e da quello lavorativo. Insomma, le donne iniziarono a far sentire realmente la loro voce tramite manifestazioni, cortei, scioperi e altro ancora.

Fu in questa situazione che, nel 1907, a Stoccarda si tenne un importante Congresso di socialisti, a cui presero parte uomini e donne di diverse nazioni. I partecipanti votarono una risoluzione con la quale i vari partiti internazionali si impegnavano a introdurre il suffragio universale.

Nel maggio del 1908 ci fu un altro importante appuntamento. L’americana Corrine Stubbs Brown guidò una Conferenza del partito socialista di Chicago, sostituendo l’oratore ufficiale designato. In quella occasione furono invitate tantissime donne.

Insieme discussero dello sfruttamento dei datori di lavoro ai danni delle operaie. Gli imprenditori e i proprietari di fabbriche e aziende erano soliti pagare molto di meno le femmine rispetto agli uomini. Per non parlare poi delle ancora ampie differenze politiche e delle discriminazioni sessuali.

Migliaia di lavoratrici decisero di incrociare le braccia e scioperare, rivendicando con tutta la loro forza migliori condizioni economiche e di lavoro.

L’iniziativa non ebbe un seguito immediato. Il vero cambiamento fu quando il Partito socialista americano, l’anno successivo, raccomandò a tutte le sezioni locali di dedicare l’ultima domenica del mese di febbraio all’organizzazione di una manifestazione per chiedere il diritto di voto femminile.

Fu allora così che il 23 febbraio del 1909 si tenne negli Stati Uniti la prima ed ufficiale Giornata della donna. Da quel momento in poi le cose iniziarono effettivamente a cambiare, seppur tra molte difficoltà e lentezza.

L’importanza della ricorrenza

Tutti noi sappiamo che la Giornata interamente dedicata alla donna si celebra l’8 marzo in tutto il mondo. Sono diverse le teorie a proposito della nascita di questa speciale ricorrenza. Secondo alcune tesi, la celebrazione nacque nel 1917 quando a San Pietroburgo le donne protestarono per chiedere la fine della guerra.

Stando ad altri studi, attualmente più accreditati, la ricorrenza sarebbe stata istituita per ricordare un incendio che si verificò a New York l’8 marzo del 1909. Quel giorno nella cittadina americana iniziarono ad alzarsi fiamme in una fabbrica di camicie dove lavoravano centinaia di donne operaie, le quali persero la vita.

Infine c’è una terza ipotesi, secondo la quale la Giornata internazionale della donna sarebbe sorta per ricordare una dura repressione sindacale di operaie tessili avvenuta sempre a New York nel 1857.

In realtà oggi non è così importante sapere quale sia l’effettiva origine della ricorrenza. L’importante, al contrario, è osservarla in modo adeguato e rispettoso (anche, se si vuole, con regali e pensieri).

Il vero problema è che i passi da fare nel mondo, affinché uomini e donne vivano in una vera condizione di parità, sono ancora tantissimi.