Tra qualche giorno sarà collocato il terzo BTp Valore: si tratta di un’interessante opportunità di investimento per le famiglie italiane. Facciamo un confronto tra Buono 3×2 e BTp Valore 2030.

Conti deposito bancari, buoni fruttiferi postali e obbligazioni statali sono i principali strumenti di gestione del risparmio che stanno sempre di più attraendo l’attenzione dei risparmiatori, che puntano a proteggere i propri soldi.  Un’interessante opportunità di investimento e di guadagno molto attesa dai risparmiatori è il collocamento del terzo BTp Valore ed il MEF comunicherà il codice ISIN e l’ammontare delle cedole garantite nella giornata di domani.

Questa volta la durata del BTp Valore 2030 sarà pari a 6 anni: la prima cedola coprirà i primi tre anni, mentre la seconda cedola sarà più generosa della prima e coprirà l’ultimo triennio. Anche questa terza emissione sarà un vero successo e troverà grande riscontro da parte delle famiglie italiane, che puntano a detenere titoli di stato nel proprio portafoglio investimenti. Tuttavia, molte famiglie si stanno domandando se sia meglio puntare sul BTp Valore 2030 o se sia il caso di valutare l’investimento nei Buoni 3×2, titoli fruttiferi distribuiti da Poste Italiane.

Scopriamo in questa guida quali sono le caratteristiche, differenze e rendimenti del Buono 3×2 e del BTp Valore 2030. Facciamo chiarezza.

Buono 3×2 vs BTp Valore 2030: caratteristiche

Domani il Tesoro italiano comunicherà l’ISIN e l’entità delle cedole del BTp Valore 2030, che avrà durata pari a 6 anni. Due saranno le cedole: una prima cedola che interesserà il primo triennio ed una seconda cedola più appetitosa, che coprirà dal quarto al sesto anno. Questo BTp Valore comporterà un investimento minimo pari a mille euro e multipli.

Le cedole vengono staccate con cadenza pari ad ogni tre mesi ed il tasso di interesse sarà comunicato a breve dal Tesoro. I cassettisti che sottoscriveranno il BTp in sede di collocamento e deterranno il titolo fino alla scadenza naturale potranno contare su un premio fedeltà dello 0,7 percento. Come ogni altro buono del Tesoro il prelievo fiscale ammonta a 12,5 punti percentuali ed è possibile rivenderlo in anticipo sul MOT di Borsa Italiana.

L’altro strumento di gestione del risparmio su cui le famiglie italiane puntano ad investire i propri risparmi è il Buono postale 3×2, un titolo fruttifero emesso dal gruppo postale che consente ai risparmiatori di investire nel breve/medio periodo e consente di disinvestire in anticipo e ottenere il rimborso degli interessi al termine di ogni triennio. La durata del titolo fruttifero postale è pari a sei anni, la stessa durata del BTp Valore 2030, che sarà collocato a partire dal 26 febbraio 2024.

Buono 3×2 vs BTp Valore 2030: le differenze

Il Buono 3×2 è un titolo fruttifero che consente agli investitori di guadagnare un rendimento annuo lordo pari a 2,25 punti percentuali e ha una durata pari a 6 anni. Il taglio minimo richiesto ai risparmiatori per investire sul buono 3×2 è pari a 50 euro e multipli. I detentori del buono possono richiedere il rimborso anticipato del titolo ed il riconoscimento degli interessi è previsto al compimento dei primi tre anni.

La ritenuta fiscale del buono è pari a 12,5 punti percentuali, come per il BTp Valore. Nel caso in cui il detentore del bond voglia disinvestire potrebbe rivenderlo sul mercato secondario e potrebbe riprendere le cedole maturate.

Al massimo l’obbligazionista perderebbe il diritto a percepire il premio fedeltà, che spetterebbe solo al cassettista. Nel caso in cui il bond fosse rivenduto sul mercato secondario, l’obbligazionista potrebbe percepire un prezzo più alto o più basso di quello nominale esborsato durante la sottoscrizione.

Buono 3×2 vs BTp Valore 2030: come sottoscriverli?

Nel caso in cui l’investitore voglia sottoscrivere il bond può recarsi alla banca o in un ufficio postale presso il quale si ha aperto un conto corrente. Nel caso in cui si voglia investire in un Buono 3×2 è possibile recarsi presso un ufficio postale dislocato sul territorio nazionale oppure acquistarlo direttamente online nel caso in cui si abbia un libretto di risparmio postale o si abbia scaricato l’App sullo smartphone.