Cosa sono i Transition Bond? Come funzionano, quali sono le caratteristiche e a quanto ammonta il rendimento? Scopriamolo in questa guida.

I Transiton Bond sono una sottocategoria dei Green Bond, ovvero delle obbligazioni “verdi” che hanno sempre più conquistato l’attenzione degli obbligazionisti attenti alla sostenibilità ambientale. Come i Blue Bond, anche i Transition Bond possono essere considerati i “fratelli” minori dei Bond Verdi, che mirano a finanziare i progetti eco-friendly. I transition bond sono titoli obbligazionari che consentono di sostenere quei progetti che mirano a ridurre l’impronta di CO2.

Scopriamo in questa guida cosa sono, quali sono le caratteristiche e a quanto ammonta il rendimento dei transition bond.

Transition Bond: cosa sono e caratteristiche

I Transition Bond sono fratelli dei Green Bond e consentono ai soggetti emittenti di raccogliere denaro tra i risparmiatori in modo tale da finanziare determinati progetti volti a raggiungere la neutralità carbonica. La società che emette i Transition Bond paga un interesse all’obbligazionista. Tali titoli obbligazionari per essere considerati Transition Bond devono soddisfare determinati criteri.

Tali obbligazioni sono emesse con la finalità di sostenere la transizione energetica verso un modello di business più green. L’impresa italiana Snam ha lanciato il primo Transition Bond verso metà anno 2020: i proventi raccolti sono stati utilizzati dall’azienda per finanziare le iniziative volte a perfezionare il processo di transizione energetica.

Tra i progetti finanziati ci sono le iniziative volte a realizzare gasdotti necessari per il trasporto di idrogeno oppure le iniziative volte ad installare caloriferi in grado di ridurre le emissioni di metano. L’emissione dei Transition Bond lanciati dalla Snam è stata ben accolta dai risparmiatori, dagli obbligazionisti e da tutti gli stakeholders. Le società che emettono i Transition Bond hanno accesso ad una platea di investitori sempre più ampia, che può contare su una variegata gamma di opportunità di investimento, che producono esternalità positive per tutti. 

Transition Bond: in quali settori vengono emessi?

Grazie all’emissione dei transition bond è possibile finanziare progetti e iniziative che hanno un impatto positivo sulla riduzione delle emissioni di CO2. Ci sono titoli obbligazionari che sono emessi per finanziare i progetti che sono destinati allo sviluppo delle centrali elettriche a gas nei paesi emergenti, tra cui la Cina, dove si ricorre all’eccessivo utilizzo del carbone.

Anche nel comparto dei trasporti marittimi, ci sono compagnie che emettono Transition Bond volti a finanziare iniziative miranti a ridurre il consumo di gasolio pesante. Molti Transition Bond sono emessi con lo scopo di finanziare i progetti imprenditoriali volti a ridurre l’inquinamento, a migliorare l’efficienza energetica e a migliorare il trattamento delle risorse idriche.

Transition Bond SNAM: la finalità

L’azienda SNAM ha emesso il suo primo Transition Bond per l’ammontare pari a 300 milioni di euro. I proventi raccolti vengono impiegati per finanziare i progetti volti a completare la transizione energetica. Questo titolo obbligazionario scade in data 5 dicembre 2026 ed è stato collocato sul mercato mediante il Goldman Sachs International.

La cedola fissa è pari a 3,4 punti percentuali all’anno ed il prezzo è stato pari a 99,58 centesimi di euro. Il Transition Bond finanzierà la transizione energetica dell’azienda, che mira a raggiungere la neutralità carbonica. Tale titolo obbligazionario ha un rating pari a BBB+ e viene classificata come “investment grade”.

La Snam ha chiuso i suoi bilanci con un ammontare di debiti pari a 14 miliardi di euro ed un utile pari a 1,2 miliardi di euro. La società dispone di una capacità di deposito pari a 16 miliardi di m3 e dai tubi transitano oltre 75 miliardi m3 di gas. Il rendimento offerto dal Transition Bond Snam è più alto rispetto a quello offerto dal BTp a 4 anni, che offre un rendimento pari a 3,3 punti percentuali.