Cresce calcisticamente nel Catanzaro, il club della sua città e compie una lunga gavetta che lo porta dalla Serie C fino a calcare i campi migliori di Serie A. Gaetano Fontana conquista la fascia di capitano vestendo la maglia dell’Ascoli, con cui ottiene una fantastica promozione in B e vive i suoi anni felici soprattutto in Campania, con la Juve Stabia prima e il Napoli poi. Play mancino di qualità, contribuisce a riportare la Fiorentina in Serie A e per vestire la maglia azzurra, scende di nuovo di due categorie, accettando l’offerta del presidente De Laurentii e ripartendo dalla C. Per il Napoli Soccer sono anni di rinascita e ricostruzione e Gaetano, regista ormai affermato, mette tutto il suo talento a disposizione del club. Oggi allenatore, guida il Latina in Serie C, per commentare il match di Champions, Napoli-Barcellona, Fontana è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Napoli-Barcellona, Fontana a Tag24

Giornate turbolente e uno scossone che ha condizionato tutto. In casa Napoli non sono stati giorni facili, ma ieri sera la squadra doveva pensare solo al campo. Dopo l’esonero di Mazzarri e l’arrivo di Calzona non ci si poteva aspettare di certo un miracolo, ma una prestazione d’orgoglio e di nervi, quella sì, era necessaria per dimostrare di essere ancora vivi. L’1 a 1 arrivato contro il Barcellona lascia i giochi ancora aperti. Tra due settimane gli azzurri, in Spagna, si giocheranno il passaggio del turno di Champions League. Nessun tipo di contestazione, l’ambiente sembra ormai rassegnato. Il pubblico al Maradona ha applaudito la squadra, con la speranza di poter gioire ancora di qualcosa da qui al termine della stagione. Per commentare il momento degli azzurri, ripartendo da Napoli-Barcellona, Fontana, che nella sua carriera ha giocato due stagioni con i partenopei, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Che Napoli hai visto contro il Barcellona? C’è stata quella reazione che in tanti si aspettavano?

“La reazione in un certo senso c’è stata, ma è anche la competizione che alza l’attenzione. I ragazzi in questo momento stanno cercando di tirare fuori il meglio e di ritrovare quelle certezze che lo scorso anno li avevano portati a vincere il campionato. Si trovano, ancora una volta, di fronte a un cambio tecnico. E’ una stagione davvero complicata e mi auguro che Calzona possa riuscire a dirare a questo gruppo certezze ed entusiasmo”.

Da allenatore, non c’è il rischio che Calzona abbia davvero troppo poco tempo?

“Credo che il presidente De Laurentiis sia andato su un tecnico disponibile, per questi pochi mesi, e che avesse nelle corde i principi tattici che sono vicini a questa squadra. Nessuno di noi però ha la bacchetta magica per poter incidere in così poco tempo. Calzona deve portare il proprio pensiero tattico, ma ci vogliono i tempi fisiologici. Penso che il club abbia messo in conto di avere pazienza per qualche settimana. Però è vero anche che il Napoli ha bisogno di punti nell’immediato, se vuole tornare in corsa per un posto in Champions”.

E’ un obiettivo raggiungibile?

“E’ difficile, ma non certo impossibile. Quello che rende questa corsa difficile non sono tanto i punti di distacco dal quarto posto, ma le tante squadre che stanno concorrendo per quel piazzamento. Il cammino non è determinato solo da ciò che farà il Napoli, ma anche dalle avversarie e da ciò che farà chi in questo momento sta davanti”.

Torniamo a Napoli-Barcellona: l’1 a 1 lascia la qualificazione aperta. Che tipo di percentuali di passaggio del turno prevedi?

“Parlare di percentuali è sempre difficile, anche perchè le gare di Champions sono particolari e inoltre parliamo di un avversario che conosce benissimo questa competizione. Nel calcio però nulla è impossibile. Se consideriamo il momento di forma di entrambe le squadre, ovviamente la bilancia tende a favore dei blaugrana. Questo però vale fino a quando non si muove la palla. Una gara è determinata da tante singole cose e il napoli non deve far altro che presentarsi prontissimo all’appuntamento in Spagna. Poi vedremo come andrà a finire”.

E’ tornato Osimhen, uno che Mazzarri non ha mai avuto. Quanto è importante questo recupero?

“Osimhen è fondamentale, non importante. Evidentemente Mazzarri ha dovuto far fronte a una situazione senza un attaccante simile che sposta gli equilibri di questa squadra, ma il Napoli non poteva mica fermare il campionato in attesa del suo rientro. Credo che se il presidente avesse visto qualcosa di diverso, nonostante l’assenza di Victor, avrebbe concesso al mister di preseguire la sua esperienza. Questo mi fa pensare invece che non hanno percepito nessun cambiamento. Hanno deciso quindi di dare un’ultima sterzata, portando un allenatore che, anche se ha fatto da vice fino a pochissimo tempo fa, rispecchia esattamente i principi tattici di cui parlavo prima. Dovrà solo ricordare a questa squadra ciò che hanno fatto fino a poco tempo fa”.