I rollup hanno rappresentato un vero fattore di svolta per la blockchain. Grazie ad essi, infatti, è possibile dare vita a soluzioni layer 2 in grado di agevolare il conseguimento di maggiori livelli di scalabilità per le blockchain di prima generazione.

Un fattore di svolta soprattutto per la Ethereum Virtual Machine. Com’è noto, infatti, la crezione di Vitalik Buterin rappresenta il vero e proprio cuore pulsante della finanza decentralizzata. Il fatto di essere un punto di riferimento per un gran numero di progetti DeFi, però, si traduce in uno svantaggio, quello della possibile congestione della rete quando i livelli di traffico si innalzano.

Per impedire lo stress della blockchain principale, sono state adottate varie soluzioni, che spostano una parte rilevante del lavoro collegato alle transazioni sul secondo livello. In alcuni casi, però, sono previste procedure che possono agevolare le frodi. Per impedirle sono state messe in campo le fraud proof. Andiamo a vedere più da vicino di cosa si tratti.

Fraud proof: cosa sono e a cosa servono

In ambito blockchain, per fraud proof si intende quella prova crittografica la quale può essere adottata da un verificatore al fine di contestare la validità di una transazione. Una possibilità collegata in particolare alle procedure che prevedono l’impiego di optimistic rollup, ovvero quei meccanismi che si propongono di velocizzare i processi di verifica dando per acquisita a prescindere la legittimità di un’operazione.

Per evitare che qualche utente di una blockchain possa approfittare di questo presupposto, è stata quindi prevista la prova di frode. Una volta che un validatore abbia riscontrato l’illegittimità di una transazione, può inviare il risultato della sua indagine agli altri nodi della blockchain, per impedire che la frode possa andare a buon fine, con l’aggiunta del blocco in cui è contenuta la transazione incriminata alla catena.

Naturalmente, le fraud proof non possono essere utilizzate in maniera indiscriminata. Ove ciò accadesse, infatti, si creerebbero le premesse per bloccare anche la rete layer 2 da parte di malintenzionati. Persone che non sono interessate all’accuratezza dei dati on-chain, bensì al danneggiamento dell’intero sistema, per propri fini.

Perché sono state messe in campo le fraud proof?

Lo scopo di queste dimostrazioni è abbastanza evidente: servono in pratica a salvaguardare la blockchain impedendo che le transazioni errate possano essere aggiunte alla catena, senza possibilità di rimuoverle. Come abbiamo ricordato, però, ci deve essere un limite anche alla loro proposizione, in quanto le risorse computazionali di una blockchain devono comunque essere preservate.

Per riuscire a impedire un ricorso indiscriminato a queste prove, si mettono quindi in campo vari accorgimenti. Il loro scopo è ben preciso, ovvero preservare i necessari livelli di scalabilità dei sistemi in cui vengono calate.

Il più utilizzato è quello che prevede un arco temporale per l’approvazione definitiva di una transazione. Se entro questo lasso di tempo non sono avanzate obiezioni l’operazione viene impacchettata insieme alle altre e spedita al livello superiore per la definitiva convalida.

Se, al contrario, in questo periodo arriva una contestazione, si possono aprire due strade: la convalida dello stato della transazione o il suo rigetto. Nel primo e nel secondo caso, però, ci sono delle penalità per chi ha torto.

Se a errare è stato chi ha sollevato la questione, l’interessato viene penalizzato sotto il profilo reputazionale, venendo estromesso dalla funzione ricoperta, o in termini finanziari, con la confisca della cauzione versata per la fraud proof. Una parte di essa andrà a ripagare l’utente per il danno che può aver patito per il ritardo nel processo di convalida della sua transazione, con il resto che può essere restituito al ricorrente o sottoposto a coin burn.

Ove, al contrario, il ricorso viene accolto, il ricorrente viene premiato con una parte di quanto versato dall’utente per condurre in porto la sua transazione. In questo caso l’operazione viene annullata e il registro torna allo stato precedente.

Conclusioni

La fraud proof è uno dei meccanismi chiamati a conferire sicurezza alle blockchain layer 2, in particolare quelle incentrate sugli optimistic rollup. Questi sistemi sono infatti diventati fondamentali per aumentare la scalabilità di Ethereum e altre reti di primi livello, sgravandole di parte del lavoro collegati alle transazioni.

Per favorire la scalabilità, però, si rischia di lasciare sul terreno qualcosa in termini di sicurezza. La prova di frode è uno dei meccanismi correzionali che sono stati messi in campo per contemperare le esigenze si sicurezza e velocità.

Se questo è il vantaggio che assicurano, ci sono però alcune zone d’ombra da valutare. A partire dalla necessità di una costante comunicazione tra le parti, per impedire che la necessità di evitare comportamenti scorretti apra le finestre al problema uscito dalla porta, quello della limitata velocità della rete.

Per cercare di far funzionare tutto al meglio, quindi, è stato predisposto un meccanismo che comporta incentivi e penalizzazioni. Un primo passo importante per l’ottimizzazione dei processi, cui in futuro dovranno esserne aggiunti altri, per riuscire ad ottenere risultati sempre più performanti.