Non si placa la bufera che ha travolto Chiara Ferragni, indagata per “truffa aggravata” per il pandoro Balocco, le uova di Pasqua Dolci Preziosi e la bambola Trudi. Ieri, 21 febbraio, la Guardia di Finanza si è recata, per richiedere dei documenti, nelle sedi delle aziende coinvolte nell’indagine. A cui se n’è aggiunta una quarta: Mondelez Italia, che detiene il marchio Oreo.

Proprio in riferimento a questo passaggio delle Fiamme Gialle, l’ad di Trudi, Dario Bertè, sottolinea che è stata “dimostrata” la totale estraneità della società a “qualsiasi attività di beneficenza”. Rincarando, tra l’altro, la dose dopo aver ‘scaricato’ l’influencer: “Ci dichiariamo parte offesa.”

Chiara Ferragni indagata, l’azienda delle bambole Trudi: “Dimostrata la nostra estraneità”

La documentazione prelevata dall’azienda, si legge sulla nota dell’amministratore delegato Bertè come riportato da Il Messaggero,

ha dimostrato la totale estraneità di Trudi spa a qualsiasi attività di beneficenza o altra iniziativa sviluppata autonomamente da Tbs Crew srl – Chiara Ferragni, come confermato dai verbali rilasciati dalla Guardia di finanza all’attuale proprietà di Trudi spa.

La vicenda risale al 2018. Anno in cui la precedente gestione dell’azienda Trudi, con sede a Tarcento (Udine), avvia una collaborazione con Tbs Crew srl, realizzando una bambola con le sembianze dell’imprenditrice.

Stando a quanto riferito, all’epoca, dalla stessa imprenditrice, tutti i profitti della vendita della ‘mascotte’ sarebbero andati a Stomp out bullying. Un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo.

Donazione che però, secondo la dichiarazione dell’organizzazione arrivata a gennaio 2024, non sarebbe mai stata effettuata.

L’ad di Trudi Dario Bertè: “Noi parte offesa”

In merito all’intervento della Guardia di Finanza di ieri, l’amministratore delegato spiega inoltre che non è stata effettuata una perquisizione; bensì sono stati consegnati documenti e atti.

Infine, Bertè annuncia che l’azienda, essendo “parte offesa”, si riserva anche di intraprendere “azioni legali”.

L’azienda Trudi spa si dichiara altresì parte offesa per le conseguenze pregiudizievoli, reputazionali e commerciali causate dall’azione penale in corso, oggetto di indagine, pertanto si riserva di intraprendere eventuali azioni legali qualora si riscontrasse un proseguo di notizie errate e fuorvianti a danno del marchio stesso.

La bambola con le sembianze dell’imprenditrice era stata lanciata dopo il matrimonio con il rapper Fedez che, secondo quanto rivelato oggi 22 febbraio da Dagospia, dovrebbe ormai essere giunto al capolinea.