Emergono nuove ed inquietanti informazioni riguardo la mattanza avvenuta ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. Il 54enne Giovanni Barreca, residente insieme alla famiglia nella zona, ha ucciso la moglie di 31 anni e i figli Kevin ed Emanuel, rispettivamente di 16 e 5 anni, mentre la primogenita è riuscita a salvarsi e rinvenuta in stato confusionale, fortunatamente sana e salva dalle forze dell’ordine.
Interrogata dai militari, la giovane ha raccontato di aver visto e sentito il padre in preda ad un delirio mistico: l’uomo si era convinto che la sua famiglia fosse posseduta dal demonio. Con il proseguimento delle indagini, gli inquirenti hanno scoperto che dietro la carneficina possa esserci un vero e proprio “culto”, un mondo quasi inedito per l’Italia e più vicino culturalmente all’America in figure come Jim Jones di Jonestown, la “Family” di Charles Manson, i Children of God e le nostrane Bestie di Satana nel 2004.
Durante la trasmissione radiofonica A.A.A. Cercasi Stabilità di Radio Cusano Campus condotta da Livia Ventimiglia e Simone Lijoi è intervenuto Marco Strano, dirigente della Polizia di Stato in quiescenza per aggiornare gli ascoltatori sull’entrata in scena di questa “singolare” setta religiosa.
Altavilla Milicia, Marco Strano: “In Italia, un omicidio legato ad un culto è ancora un fenomeno rarissimo”
L’esperto, specializzato nello studio di “sette religiose” e “culti” da parte di invasati, dirige un laboratorio utile alle vittime di manipolazione da parte di sedicenti “guru” e “santoni”, per avere consigli utili da applicare e per allontanarsi da questi mondi deviati, dai quali con l’aiuto delle persone giuste può esserci sempre una via d’uscita.
“Conosco bene il tema sette perché per la Polizia di Stato e la postale, per studiarne le tecniche su internet e dirigo un laboratorio anti-sette da più di 20 anni, che riceve le famiglie cadute nella trappola dei “guru” cercando di offrire dei consigli utili” racconta Strano, e prosegue: “Culti di questo genere, come nel caso di Altavilla, me ne sono capitati moltissimi, dove ci sono questi invasati che arrivano a situazioni sempre di coercizione, violenza. Però gli omicidi in Italia fortunatamente non si erano ancora manifestati, è un evento rarissimo.
L’esperto: “Non per forza la mano di una setta al completo, ma di un micro-gruppo legato alla follia del demonio”
Nell’intervista di Tag24, l’avvocato Nino Marazzita difensore di Pietro Pacciani, ha raccontato analogamente all’agente di polizia, che spesso gli omicidi possono accadere per devianze pseudo-religiose, potenziale modo di agire del “Mostro di Firenze”.
Lo stesso concetto, seppur in modo differente, è stato espresso anche da Marco Strano, che ipotizza la presenza di un micro-gruppo di killer ossessionato dalla figura del demonio e si chiede se l’intera setta fosse a conoscenza di quanto sarebbe accaduto successivamente: “Si tratta di un gruppo allargato, non limitato a quattro persone coinvolte dall’inizio. Fossero solo loro quattro, sarebbero solo degli invasati cattolici, adesso le indagini ci fanno comprendere che c’è un’organizzazione più vasta e ci si chiede se i membri del gruppo fossero a conoscenza di cosa sarebbe successo poco dopo. Potrebbe essere un gruppo con all’interno questo micro-gruppo legato alla follia del demonio. Il culto potrebbe essere semplicemente ossessionato dalla religione, ma non legato all’omicidio, è importante capire questo perché è un informazione di grande importanza”.
La scusa del demonio per commettere un “femminicidio”
Le ipotesi sull’omicidio proseguono, e l’esperto s’interroga su una potenziale mossa dell’assassino di depistare le indagini mascherando un ennesimo episodio di femminicidio, recente il caso di Giulia Cecchettin uccisa dal fidanzato Filippo Turetta, utilizzando la scusa di un delirio mistico: “Il culto potrebbe essere semplicemente ossessionato dalla religione, ma non legato all’omicidio, è importante capire questo perché è un informazione di grande importanza. In questo culto poi c’è un legame tra l’assassino e un familiare, la moglie del killer, e si deve comprendere se sia stato un “femminidio classico” mascherato da questo discorso di esaltazione religiosa”
Strano evidenzia che fenomeni del genere sono comuni nel settore della criminologia ma non in Italia: “In questo caso ci stiamo muovendo in una linea di confine abbastanza sottile, dove c’è un’appartenenza alla setta ma delle “dimensioni di delirio” e rimarca: “I deliri su base “Mistico/Religiosa” anche dietro a qualche omicidio sono una cosa che conosciamo bene noi del mondo della criminologia. Esistono omicidi dove l’assassino a dei deliri psicotici di base religiosa ed è dunque legato alla sua immagine di possessione demoniaca.
Possibile allucinazione di massa da parte degli adepti della setta?
“Qui ad Altavilla Milicia parliamo di un gruppo, ma sarebbe un delirio “contagioso” che ha preso tre – quattro persone insieme. Anche la figlia minorenne era contenta di quello che stava per succedere. Si è manifestato una malattia di gruppo, da quello che abbiamo visto fino ad ora in questo ambito” ovvero una possibile allucinazione collettiva:
Un fenomeno già accaduto in Italia – sempre in modalità differente – tra il 1878 e il 1879 nel comune di Verzegnis, paese di 800 anime in Friuli-Venezia-Giulia, dove un vasto numero di uomini e donne, dopo aver visto delle presunte donne possedute dal diavolo hanno subito una reazione a catena di casi, una dopo l’altra probabilmente per una autosuggestione Negli Stati Uniti ci sono stati dei casi dove il numero dei morti è molto più ampio, dove ci sono stati omicidio-suicidi di massa, molto più “ampi” a differenza di questo gruppo.
Alla setta c’è un capo che ha pilotato tutto come nel caso di Charles Manson e la “Family”?
Il dirigente della Polizia di Stato si chiede se dietro tutto questo ci possa essere la “mano” di un leader della setta, di un mandante, ricordando vagamente Charles Manson e il suo potere manipolatorio nei confronti del suo gruppo “La Family”: “Bisogna studiare i rapporti tra loro: c’è stato un capo? Una sudditanza psicologica? Non è ancora molto chiaro, come i ruoli di questa dinamica. Barrega che ha ucciso la moglie potrebbe essere stato influenzato in maniera nefasta da Carandente, ma potrebbe essere accaduto anche l’opposto: Barrega ha ucciso la moglie e ha utilizzato questo scenario.
Strano evidenzia la sottile linea tra credo religioso ed esaltazione malata, distorta, citando in causa i kamikaze musulmani da parte di gruppi estremisti e che non rappresentano l’ideologia del vero popolo islamico. Un atto terroristico coinvolge civili innocenti e nell’Islam, il terrorismo e l’uccisione di qualsivoglia tipo è visto come un fenomeno negativo da parte della popolazione e delle politiche di opposizione: “Nei prossimi giorni quando gli investigatori cercheranno di capire le dinamiche di questo gruppo, capiremo cosa è successo. Abbracciare la religione in maniera estrema altera la quotidianità delle persone, come nella religione musulmana dove si fanno esplodere nel nome di un culto. Ma anche nel cristianesimo può avvenire un avvicinamento distorto alla religione.
Strano: “Persone entrate in una sorta di loop distorto. Impossibile prevedere un omicidio”
Infine, definisce queste persone come “entrate in una sorta di loop” di convinzioni e filtri dettati da ciò che hanno letto, studiato o imparato nel corso del tempo dalle scritture del culto e ben lontani dalla realtà: “Noi da persone equilibrate non ci capacitiamo di una simile disgrazia, ma parliamo di persone entrate in una sorta di loop in una maniera assolutamente distorta e non è nemmeno il primo caso.
Infine, i presentatori Livia Ventimiglia e Simone Lijoi si sono interrogati sui rapporti personali dell’assassino Giovanni Barreca con le persone del paese e se qualcuno avesse avuto o notato delle “avvisaglie”: “Sì, La gente intorno aveva percepito di aver a che fare con degli squilibrati, come il discorso del demonio. Tante persone invasate ce ne sono, che fanno cose assurde, ma non a livelli così gravi. Prevedere un omicidio in questa gente tutto è possibile, come il suicidio. Quegli elementi che ti ancorano alla terra, al quotidiano, vengono a mancare“