33 anni di Roma: nel corso della sua carriera Antonio Tempestilli ha ricoperto praticamente qualunque tipo di ruolo. Arrivato nella Capitale nel 1987, dopo l’esordio con l’Inter e la consacrazione con il Como, conquistò immediatamente il posto da titolare e per quattro stagioni è stato protagonista in campo e all’interno dello spogliatoio. Poi altri due anni da rincalzo, in totale ha collezionato 105 gare e segnato 5 reti in Serie A. Ex difensore prima, allenatore delle giovanili poi, si è reinventato più volte e ha ricoperto anche il ruolo di team manager e responsabile organizzativo della prima squadra. Per commentare il match di Europa League, Roma-Feyenoord, Tempestilli è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Roma-Feyenoord, Tempestilli a Tag24
A Roma sale l’ansia pre partita. Questa sera, con fischio di inizio alle ore 21.00, allo stadio Olimpico andrà in scena il match di ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League. In Olanda i giallorossi sono andati sotto per poi recuperare, portando a casa un pari prezioso. Ora però, davanti a 70 mila persone, con uno stadio ancora una volta sold out, i capitolini dovranno cambiare passo e chiudere la pratica nei primi 90 minuti per evitare di sprecare energie prezione e conquistare la qualificazione agli ottavi di finale. Arrivare alla finale di Dublino non sarà semplice, ma era un obiettivo di Mourinho e resta un obiettivo di De Rossi. Il popolo romanista ci crede e non aspetta altro di superare il primo ostacolo, questa sera. Per commentare Roma-Feyenoord, Tempestilli, che con i giallorossi ha giocato per sei stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La Roma affronterà la partita di questa sera con la consapevolezza di essere davvero rinata. Hai anche tu questa sensazione?
“Si, la sensazione è quella, anche se ogni partita fa storia a sé e va giocata. Da quando è arrivato Daniele, che io ho seguito per anni e che ho vissuto in ogni fase del suo percorso di crescita, le cose sono cambiate. Sicuramente sarà una partita difficile perché il Feyenoord è una buona squadra e verrà a Roma per provare a fare la sua gara. I giallorossi però si sono ritrovati, devono ancora migliorare e crescere perché commettono spesso errori banali, ma stanno molto meglio rispetto a qualche settimana fa. Anche a Frosinone dove il mister si è un po’ arrabbiato per un primo tempo non fatto benissimo, ha rischiato troppo. Quello di Europa League sarà un match aperto a qualunque tipo di risultato”.
I giallorossi però partono con i favori del pronostico?
“Direi di sì, Io sono convinto che la Roma alla fine riuscirà a passare il turno. Il pubblico farà la sua parte e vi assicuro che giocare all’Olimpico è qualcosa di straordinario. Con questa affluenza, e con questo tipo di ambiente, non è facile per nessuno. I tifosi sono meravigliosi e riusciranno a trasmettere qualcosa in più a questi giocatori”.
Si contesta spesso a Lukaku di scomparire durante i big match. È da lui che ti aspetti qualcosa di più questa sera?
“Lukaku e Dybala insieme a Pellegrini sono in assoluto i giocatori più importanti di questa squadra ed è proprio da loro che ci si aspetta sempre qualcosa di più. Il belga però è un tipo di calciatore particolare, che va supportato anche dal resto della squadra e va messo in condizione di fare bene. Da solo non può certo cambiare le sorti di una partita. Sono sicuro però che darà il suo supporto, come ha sempre fatto, anche nel caso non dovesse riuscire a trovare il gol. Che sia lui a segnare, oppure no, poco cambia. Lukaku è uno che quando sta bene mette anche gli altri in condizione di trovare la rete. Quel che conta però non è il singolo, ma il risultato finale. Lui è un giocatore indispensabile e molto utile per questa squadra”.
A prescindere da quello che sarà il risultato finale il posizionamento in classifica, se la Roma di Daniele De Rossi è questa e gioca questo tipo di calcio, il mister si gioca davvero le sue chance per rimanere anche per il futuro?
“Assolutamente sì, non penso proprio che Daniele sia venuto a Roma per fare una passeggiata. Si vuole giocare alle sue chance e lo sta facendo nel modo migliore. Ha dato la sua impronta con coraggio, perché vuole pagare in prima persona se le cose non dovessero andare bene e vuole trarne i giusti vantaggi se invece dovessero funzionare. Ha cambiato qualcosina anche dal punto di vista tattico e ha trasmesso le sue idee di gioco. Mi auguro con tutto il cuore che possa andare bene e che i proprietari attuali o i futuri proprietari della Roma possano dare continuità a questo progetto e fiducia a Daniele”.