Il bilancio comunale è il principale atto politico che una giunta possa fare. Maria Cristina Morbello (Gruppo misto) e vice coordinatrice regionale di Alternativa Popolare, nel corso del suo intervento di ieri in Commissione Bilancio stava ricordando che – a parte profittare degli strascichi della crisi Covid-19 come ha fatto finora l’uscente giunta Romizi, usando quasi esclusivamente i fondi del Pnrr – il bilancio del Comune di Perugia dovrebbe essere trattato come un atto davvero politico. Il che significa prendere delle decisioni sul futuro di Perugia.

Ad esempio: voglio riparare le buche? Metto più soldi sulle strade. Voglio potenziare l’offerta sportiva per i giovani e le associazioni sportive? Investo più soldi sugli impianti sportivi e su uno stadio innovativo. Voglio aiutare la deambulazione delle persone anziane e disabili? Spendo (molti) più soldi per abbattere quelle troppe barriere architettoniche e sociali, che la giunta Romizi non ha notato in appena dieci anni. Poi, però, Morbello commette “l’errore” che fa inalberare il presidente della Commissione Bilancio, al punto da farsi ammonire: «Stia attenta al contenuto di ciò che legge», sibila il presidente della Commissione Bilancio, Alessio Fioroni.

Perugia, presidente della Comm. Bilancio interrompe Morbello perché nomina Bandecchi

Il contenuto, che mette Fioroni a disagio e suscita grande scalpore nell’assise, è tutto in una parola: Bandecchi. «Scusate, ma non si può dire Bandecchi?», afferma oggi la stessa Morbello? «È forse un reato? Apologia di bandecchismo? Se ritengo che una amministrazione “alla Bandecchi”, specialmente riguardo al bilancio comunale possa giovare alla città che amo, perché dovrei essere così scompostamente zittita? È questo il rispetto per le donne impegnate nelle istituzioni? È forse questo uno dei “marchi di fabbrica” della destra perugina? Posso, in quanto consigliere, esprimere le mie idee e indicare ciò che ritengo essere “la cura giusta” per una Perugia oggi senza sicurezza – vedi Fontivegge e periferie, vedi i furti e le rapine – e dove i negozi muoiono come mosche, anche in Corso Vannucci. Dove Alternativa Popolare chiama gli altri candidati alla carica di sindaco a firmare un appello per riportare subito la nostra concittadina Ilaria Salis in Italia e nessuno risponde alla email [email protected] , dove Alternativa Popolare invita a riflettere – attentamente – sul pericolo della riforma sull’autonomia regionale differenziata che distruggerà Perugia, l’Umbria e la sua sanità, dove la giunta Romizi tace da anni sulla questione Frecciarossa in Toscana… E il problema di lor signori sarebbe l’aver udito “la temuta parola”… Bandecchi?»

Ma cosa stava per dire Morbello, prima che fosse interrotta? «Non ho potuto completare il mio intervento volto a ribadire, ancora una volta», continua il consigliere del Gruppo misto, «che per i lavori di manutenzione delle strade e dei marciapiedi comunali sono stati stanziati meno della metà delle risorse necessarie. Non mi è stato permesso rimarcare che gli operai, circa 25 persone, impegnati nella manutenzione ordinaria delle strade comunali sono assolutamente insufficienti, anche alla luce del fatto che il Comune di Perugia dispone di oltre 1.000 dipendenti».

«E, soprattutto, non ho potuto completare il mio intervento per rilevare che la spesa per forniture di energia elettrica potrebbe essere azzerata, non solo per l’ente, ma anche per tutti gli umbri, se il Comune di Perugia, quale capoluogo, si facesse promotore nei confronti della Regione della costituzione di una società mista pubblico-privato al fine di rientrare in possesso, come consente la legge, delle nostre centrali idroelettriche che producono energia elettrica per circa 2 milioni di persone. Tutti argomenti dove si parla di soldi da usare – utilmente – per il benessere dei perugini e degli umbri e che quindi attengono, perfettamente, al bilancio comunale. Sono stata interrotta numerose volte dal presidente Fioroni e disturbata dal vociferare di alcuni consiglieri dell’assise», conclude Morbello, «fino a quando mi è stato intimato di stare attenta a cosa dicevo. Dopo pochi minuti, mi è stata tolta la parola con l’inopportuna accusa che stessi facendo campagna elettorale, quando invece stavo facendo solo il mio dovere, ossia opposizione politica a questa giunta che ritengo completamente inadeguata poiché, a mio avviso, non sono mai riusciti a fare un bilancio ‘politico’ nell’interesse di Perugia e dei perugini!».

Maria Cristina Morbello, vice coordinatrice di Alternativa Popolare in Umbria