Per capire che oggi, 22 febbraio, è la Giornata Mondiale della Disconnessione mi sono dovuto connettere. Men’s health “Siamo ancora capaci di stare senza Internet? Pensare a un cellulare che non si connette è una prospettiva che – siamo onesti – ci terrorizza” scrive Men’s health. Eppure sarebbe utile imparare a distaccarsi dalla rete e dall’assedio di notifiche, messaggi, email, like. Almeno per un giorno. Lo chiamano Digital detox. Ma riusciamo a farlo?
Moltissimo sono diventati dipendenti dalla rete e, in particolare, dai social network. “E questa dipendenza vale anche nelle situazioni che dovrebbero essere di massima socialità e non solo quando si è soli e annoiati” scrive la rivista on line e l’ultimo sondaggio di TheFork, per esempio, rivela che il 39% degli utenti utilizza frequentemente lo smartphone al ristorante.
Nata nel 2010 per rallentare in un mondo frenetico
C’è chi lo fa per noia (18%), chi per abitudine (40%), chi controlla i social (17%) e chi scatta foto al cibo (29%): un vizio che non solo infastidisce la maggior parte dei commensali (70%), ma che, anche a detta della scienza, fa perdere il piacere del cibo e della convivialità. Nonostante ciò, è confortante vedere più della metà (55%) che afferma di voler ridurre di molto questa abitudine (33%), con l’obiettivo di eliminarla completamente (22%). E’ il commento di TheFork.
La Giornata è nata nel 2010 grazie a Sabbath Reboot, il progetto ideato per rallentare in un mondo frenetico. Il risultato, a quattordici anni di distanza, è che il mondo è sempre più frenetico e noi sempre più connessi.
Stefano Bisi