La malaria è una malattia infettiva causata dal parassita Plasmodium e trasmessa principalmente attraverso le punture di zanzare infette del genere Anopheles.
Questa patologia colpisce milioni di persone ogni anno in molte parti del mondo, soprattutto nelle regioni tropicali e subtropicali.
Una volta contratta, la malaria può manifestarsi con una serie di sintomi che vanno da febbre, brividi e sudorazione intensa a nausea, vomito e malessere generale. Se non trattata tempestivamente, la malaria può portare a gravi complicazioni, inclusa la morte.
Scendiamo nei dettagli e vediamo cos’è la malaria, come si prende, i sintomi e le cure.
Cos’è la malaria
La malaria è una malattia infettiva causata dal parassita Plasmodium e trasmessa principalmente attraverso le punture di zanzare infette del genere Anopheles.
A causare la malattia, quindi, non è la zanzara, ma un minuscolo parassita unicellulare chiamato Plasmodium. Esistono diversi tipi di malaria causati da diversi plasmodi.
La forma più pericolosa è la malaria tropica, causata dal Plasmodium falciparum. Chi ne è affetto può sperimentare mal di testa, dolori muscolari e febbre irregolare.
Questo parassita può attaccare i globuli rossi, causando anemia e gravi danni agli organi, con un tasso di mortalità del dieci per cento se non trattato.
La malaria tertiana, causata dal Plasmodium vivax o Plasmodium ovale, è diffusa quasi quanto la malaria tropica e prende il nome dalla frequenza degli attacchi febbrili, che si verificano ogni tre giorni. Gli attacchi febbrili sono spesso accompagnati da forti brividi.
A differenza della malaria tropica, la malaria tertiana è raramente fatale. Insieme, queste due forme di malaria rappresentano il 90% di tutti i casi di malaria.
Quali sono i sintomi della malaria
La malaria si presenta con sintomi non specifici come febbre, mal di testa, dolori muscolari e sensazione generale di malessere. Talvolta si possono verificare anche diarrea o mal di stomaco, soprattutto nei bambini.
Questi sintomi possono essere scambiati per un’infezione simile all’influenza o gastrointestinale. Se si manifestano dopo essere stati in una zona a rischio di malaria, è importante escludere la malattia il prima possibile.
In alcune forme, la febbre può presentarsi a intervalli regolari. I sintomi non sono specifici, specialmente all’inizio, il che rende difficile la diagnosi e il trattamento tempestivo.
Nei casi gravi di malaria, come la malaria tropicale, possono verificarsi convulsioni, alterazioni della coscienza, anemia e problemi renali e polmonari. Le persone con un sistema immunitario debole, come anziani e bambini piccoli, sono particolarmente a rischio di complicazioni gravi.
Come si fa a prendere la malaria, ecco come si trasmette
Il parassita responsabile della malaria vive sia nell’uomo che nella zanzara anofele femmina e dipende da entrambi per sopravvivere.
Il suo ciclo di vita comprende due fasi: una riproduzione sessuale nelle zanzare e una riproduzione asessuata nell’uomo. Durante il suo sviluppo, il parassita cambia costantemente forma e fase di vita.
Quando una zanzara anofele femmina infetta morde un essere umano per succhiare il sangue, il parassita Plasmodium entra nel corpo umano attraverso la saliva della zanzara.
Una volta nel flusso sanguigno, il parassita si dirige verso il fegato, dove si moltiplica. Alcuni Plasmodium possono rimanere nel fegato in uno stato dormiente, causando potenziali epidemie future anche mesi o anni dopo.
Nel flusso sanguigno, il parassita si attacca ai globuli rossi, moltiplicandosi e distruggendoli, causando i sintomi tipici della malaria.
Durante questo processo, si formano anche forme maschili e femminili del parassita. Quando una zanzara anofele morde nuovamente per succhiare il sangue, ingerisce i parassiti, dando inizio a un nuovo ciclo vitale per il Plasmodium all’interno della zanzara.
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Rischio di mortalità della malaria
I medici possono diagnosticare la malaria attraverso vari metodi, con il principale che consiste nell’osservare i parassiti nel sangue tramite esame microscopico.
Tuttavia, questo metodo può essere limitato poiché spesso i parassiti sono presenti solo in piccole quantità nel sangue, soprattutto all’inizio della malattia.
Un risultato negativo non esclude completamente la presenza della malaria, mentre un risultato positivo non garantisce necessariamente che la persona sia malata. La gravità della malattia può essere valutata in base alla densità dei parassiti nel sangue.
Il trattamento della malaria dipende dall’agente patogeno, dalla gravità dei sintomi e dalle misure preventive adottate.
Esistono diversi farmaci antiparassitari e terapie di supporto disponibili per ridurre la febbre e trattare le complicazioni. È fondamentale iniziare il trattamento il prima possibile.
Nei casi gravi di malaria tropicale, il trattamento dovrebbe avvenire in un ospedale con esperienza nella medicina tropicale e, se possibile, con un reparto di terapia intensiva. Quando trattata tempestivamente, la malaria è generalmente curabile.
La malaria tropicale è mortale in alcuni casi, se non curata tempestivamente. Questo accade soprattutto nei paesi africani, nonostante l’indice di mortalità si sia sensibilmente ridotto in questi ultimi anni.
La malaria è contagiosa?
La malaria non è contagiosa tra le persone, quindi non è necessario adottare precauzioni speciali quando si interagisce con qualcuno che ne è affetto.
Tuttavia, esistono altre vie di trasmissione, sebbene più rare, come attraverso trasfusioni di sangue, siringhe o cannule contaminate, o anche dalla madre al feto attraverso la placenta.
Questo è il motivo per cui le persone che hanno visitato recentemente aree endemiche della malaria di solito non sono idonee a donare il sangue.