La malattia del “cervo zombie” e i suoi sintomi sono sulla bocca di tutti: una patologia che ha suscitato una grande curiosità, rendendola un fenomeno virale tra le ricerche. Ma in che cosa consiste, come si riconosce e soprattutto, è trasmissibile all’uomo? E’ allarme negli Stati Uniti, dove questa particolare patologia neurologica si sta diffondendo a macchia d’olio tra gli animali: oltre ottocento i casi registrati, soprattutto nelle foreste del Wyoming e del Canada.

Tag24 lo ha chiesto al Professore e Ricercatore Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico di San Martino di Genova.

Malattia del cervo zombie: perché si chiama così e in cosa consiste? La spiegazione di Bassetti

Viene chiamata malattia del “cervo zombie” per via delle conseguenze che si manifestano sugli animali colpiti, ma in che cosa consiste questa patologia? Quali sono le cause scatenanti? Può essere trasmessa anche all’essere umano? Tag24 lo ha chiesto all’infettivologo Matteo Bassetti.

D: Cosa può dirci sulla malattia “del cervo zombie”, perché ha questo nome curioso? Sono stati riscontrati diversi casi in Nord America. Bisogna iniziare a preoccuparsi anche in Europa?

R: E’ una malattia sospetta per essere sostenuta dai prioni, è molto simile a quella della “mucca pazza” che sicuramente ricorderanno in tanti, cioè l’encefalopatia spongiforme bovina di CreutzfeldtJakob, caratterizzata dal deterioramento progressivo della funzione mentale, che porta a demenza, contrazione involontaria dei muscoli e barcollamento quando si cammina.

Stiamo parlando di prioni che sono degli agenti infettivi che possono essere trasmessi dagli animali potenzialmente anche agli uomini (per quanto riguarda la mucca pazza). La malattia del cervo zombie colpisce appunto i cervi e ha una sindrome molto caratterizzante per cui si perde progressivamente peso.

Quindi questi animali dimagriscono moltissimo e riscontrano anche dei problemi neurologici importanti e nella deambulazione. Per questo motivo si chiama dei cervi zombie: gli animali diventano molto magri, assumendo un po’ le fattezze degli zombie e inoltre vagano in questa maniera anomala e stravagante nei boschi. Al momento sono stati registrati solo casi in Nord America e in Asia.

Malattia del cervo zombie: i sintomi riguardano solo gli animali?

D: Come si riconosce la malattia del cervo zombie? Quali sono i sintomi? Riguarda solo gli animali o c’è il rischio che il contagio si estenda anche agli esseri umani?

R: Bisogna studiare approfonditamente il fenomeno, perché chiaramente se ci fossero di mezzo i prioni, si dovrebbe prestare tanta attenzione, soprattutto alla trasmissione all’uomo, ingerendo carne di questo tipo di animali, che ancora vengono cacciati.

E poi ci sono persone che mangiano anche gli insaccati crudi ai quali bisogna fare attenzione perché la trasmissione potrebbe essere possibile attraverso il cibo non adeguatamente cotto oppure anche attraverso l’acqua, magari contaminata da questi cervi. Quindi nessun allarmismo, però è necessario studiare il fenomeno.

La trasmissione all’uomo è possibile solo come avviene per la “mucca pazza” cioè fondamentalmente mangiando la carne di un animale infettato. Non è mai stato registrato ancora un caso nell’uomo, mentre per la mucca pazza sì. Bisogna tenere il fenomeno sotto osservazione.

E’ necessario fare un appello che riguarda la salute globale: serve un approccio circolare, nel senso che non ci si può occupare degli esseri umani senza farlo contemporaneamente anche del mondo animale e vegetale.

Scopri l’approfondimento sui casi di vaiolo delle scimmie di cui Tag24 ha parlato insieme al Professor Bassetti.