Nel panorama fiscale italiano, i contribuenti aderenti al regime forfettario godono di semplificazioni significative in termini di adempimenti fiscali e contabili. Tuttavia, esistono circostanze particolari in cui anche loro sono tenuti alla presentazione della dichiarazione IVA. Questa necessità si manifesta principalmente in due scenari: l’uscita dal regime forfettario nell’anno corrente o l’ingresso in tale regime a partire dall’anno successivo.

Presentazione dichiarazione IVA forfettari: quando

La necessità di presentare la dichiarazione IVA si concretizza in due situazioni specifiche:

  • in caso di superamento della soglia di ricavi o compensi di 100.000 euro;
  • in occasione del passaggio al regime forfettario.

Questi eventi impongono una revisione delle operazioni fatturate e la necessità di evidenziare nella dichiarazione IVA le operazioni che hanno causato la fuoriuscita dal regime, oltre a tutte le operazioni effettuate e fatturate dopo tale evento.

Dichiarazione IVA forfettari: uscita dal regime

La legge di Bilancio 2023 ha introdotto importanti novità riguardanti l’uscita dal regime forfettario. In particolare, se nel corso dell’anno i ricavi o i compensi superano la soglia di 100.000 euro, il contribuente è tenuto a uscire dal regime forfettario e ad adempiere agli obblighi IVA a partire dalle operazioni che hanno causato il superamento di tale limite.

Dichiarazione IVA forfettari: entrata nel regime

I nuovi aderenti al regime forfettario dal 2024 devono anch’essi prestare attenzione alla dichiarazione IVA, in quanto l’anno precedente l’adesione, ovvero il 2023 per i casi attuali, rappresenta l’ultimo anno come contribuenti “ordinari“. Pertanto, è fondamentale comprendere gli obblighi fiscali che persistono durante questo periodo di transizione.

Adempimenti e obblighi dei contribuenti forfettari

Nonostante l’esenzione dalla maggior parte degli adempimenti legati all’IVA, i contribuenti forfettari sono soggetti a obblighi specifici, come la numerazione e conservazione delle fatture di acquisto e la certificazione dei corrispettivi. Inoltre, è richiesta l’integrazione delle fatture per le operazioni soggette a reverse charge, con l’indicazione dell’aliquota IVA e il relativo versamento, senza possibilità di detrazione. Questi requisiti enfatizzano l’importanza di una gestione accurata della documentazione fiscale anche all’interno del regime forfettario.

Passaggio dal regime forfettario al regime ordinario: implicazioni IVA

Il superamento della soglia di 100.000 euro comporta una transizione immediata al regime ordinario, con la conseguente applicazione delle regole IVA ordinarie a partire dall’operazione che ha causato tale superamento.

L’evento scatenante, ovvero l’incasso che porta al superamento della soglia, segna l’inizio dell’applicazione delle regole IVA ordinarie, imponendo la fatturazione IVA e gli adempimenti connessi, come la liquidazione periodica e la dichiarazione annuale. Questo implica un monitoraggio costante delle operazioni, soprattutto per quelle realizzate in prossimità della soglia critica. La circolare 32/E del 2023 fornisce chiarimenti essenziali su come trattare le operazioni antecedenti e susseguenti al superamento della soglia, delineando un quadro normativo da seguire con precisione.

In questo contesto, è fondamentale una corretta indicazione nella dichiarazione IVA delle operazioni interessate e l’eventuale rettifica dell’imposta sugli acquisti di beni ammortizzabili e servizi non ancora utilizzati al momento del passaggio.

La dichiarazione IVA in seguito al superamento della soglia dei 100.000 euro richiede attenzione particolare nella compilazione dei quadri VE e VF, per le operazioni attive e passive rispettivamente. La peculiarità di questo scenario sta nella necessità di rettificare l’IVA relativa ai beni e servizi non ancora utilizzati o ceduti, un processo che deve essere effettuato nell’anno di superamento e che varia in durata a seconda della natura del bene in questione.

Ultima dichiarazione IVA prima del forfettario

I contribuenti che transitano al regime forfettario nel 2024, dopo essere stati nel regime ordinario nel 2023, affrontano un cambiamento significativo nella gestione IVA. Questo passaggio, come detto, richiede una dichiarazione IVA che copra le operazioni dell’ultimo anno “ordinario”, marcando il termine di tale status con la compilazione del rigo VA14. Tale procedura segnala alle autorità fiscali il cambio di regime, delineando un punto di svolta nell’approccio alla fiscalità del contribuente.

Per i neo-forfettari, il modello IVA 2024 (anno di riferimento 2023) diventa quindi lo strumento attraverso cui comunicare l’adesione al nuovo regime, barando la casella 1 del rigo VA14. È un adempimento fondamentale che segnala l’uscita dal panorama IVA ordinario, introducendo il contribuente in un contesto fiscale più agevolato, ma non privo di specifiche responsabilità in caso di precedenti detrazioni IVA.