Una carriera divisa tra la Salernitana, che gli ha dato l’opportunità di affacciarsi nel calcio che conta e l’Inter, con cui si è consacrato e ha vissuto i suoi anni migliori; a chiudere, tante altre esperienze, che lo hanno completato. Salvatore Fresi brilla in granata sotto la guida di Delio Rossi ed è considerato uno dei migliori prospetti in assoluto della sua epoca. Su di lui mette gli occhi Massimo Moratti, che lo porta a Milano. In nerazzurro vince una Coppa UEFA, ma incontra qualche divergenza tattica che gli condiziona la carriera. E’ nel ruolo di libero che riesce a esprimere meglio se stesso, ma mister Hodgson lo trasforma in centrocampista. Condivide la maglia dell’Inter con tanti campioni, tra cui il Cholo Simeone, che ieri sera è tornato a San Siro da avversario. Per commentare la gara di Champions, Inter-Atletico Madrid, Fresi è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Inter-Atletico Madrid, Fresi a Tag24

L’Inter di Inzaghi è una corazzata, non solo per il campionato ma anche per le competizioni europee. I nerazzurri portano a casa il match contro l’Atletico Madrid (ritorno in programma il 13 marzo) e anche se la qualificazione resta aperta, dimostrano di potersela giocare con chiunque anche in campo internazionale. L’1 a 0 finale non rende giustizia alla squadra di Zhang, che avrebbe potuto chiudere la partita con un risultato più rotondo se solo avesse capitalizzato meglio le occasioni create. Puntare a un percorso simile a quello dello scorso anno non è impossibile, specie ora che per la lotta scudetto pare non avere avversari credibili. Nel match di ritorno, in casa sua, Simeone proverà a sparigliare le carte, ma Inzaghi non si farà trovare impreparato. Per commentare l’andata degli ottavi di finale di Champions, Inter-Atletico Madrid, Fresi, che ha vestito la maglia nerazzurra insieme al Cholo, è intervenuto a Tag24.

Non era di certo semplice ieri sera, ma l’Inter chiude la gara con una vittoria importante. È esagerato dire che per quanto visto in campo, i nerazzurri avrebbero potuto portare a casa un risultato più ampio?

“Assolutamente no. L’Inter ha giocato meglio ed ha dimostrato di essere superiore all’Atletico Madrid, sia in campo che come organico. Per essere onesti va sottolineato che Simeone ieri sera è stato costretto a giocare senza punte e quando è entrato Morata effettivamente gli spagnoli hanno avuto qualche occasione in più. Resta però il fatto che la squadra di Simone Inzaghi è più forte”.

L’1 a 0 lascia la qualificazione ancora aperta, ma l’Inter è favorita?

“Sulla carta direi proprio di sì, ma bisogna andarci con i piedi di piombo perché quando si va a giocare all’estero le cose cambiano molto. L’Atletico Madrid, tra le mura amiche e con il proprio pubblico è una squadra molto aggressiva e agonisticamente cattiva. Mi aspetto un vero e proprio cambio di mentalità e soprattutto una partita completamente diversa anche per il recupero di determinati calciatori, Morata su rutti”. 

A proposito di mentalità, l’Inter ha fatto un exploit dopo la finale di Champions dello scorso anno. È un percorso che nerazzurri possono ripetere?

“Ha le carte in regola per farlo, ma non sarà per niente semplice. Ci sono squadre molto attrezzate in Europa, come il Real Madrid piuttosto che il City. L’Inter lo scorso anno è stata bravissima, ma si sono anche incastrati tutti i tasselli al posto giusto. Ripetersi non è facile per nessuno e quest’anno tutti affronteranno questa squadra in maniera diversa e con maggiore attenzione”. 

Hai temuto che l’infortunio di Thuram potesse condizionare la partita?

“Thuram è uno che si muove molto, che crea spazi importanti e che aiuta tutta la squadra. Però alla fine è andata bene com’è andata e Arnautovic, che è subentrato, ha deciso il match. Anche questo è significativo”. 

Gli allenatori

Con Simeone ha giocato insieme all’Inter. Ti aspettavi da lui questo percorso?

“Siamo stati compagni di squadra, lo conosco bene e abbiamo condiviso l’esperienza in nerazzurro. Da calciatore ad allenatore però cambia moltissimo. A volte si migliora e tante altre volte si peggiora perché bisogna uscire da determinate dinamiche. È un modo di fare completamente diverso, e poi passano gli anni e giustamente c’è una maturazione anche dell’uomo”.

Di mister Inzaghi invece cosa pensi?

“Inzaghi ha avuto bravura e fortuna quando era alla Lazio. Avrebbe dovuto fare un percorso diverso ma poi si è ritrovato a guidare la prima squadra e da quel momento in poi si è giocato alle sue chance al massimo”.

La lotta scudetto

Per la lotta scudetto l’Inter può stare tranquilla perché non ci sono avversari credibili?

“Diciamo che lei inseguitrici si stanno facendo male da sole. Juventus e Milan hanno perso o pareggiato partite incredibili. Lo scorso anno è successa più o meno la stessa cosa con il Napoli, che giocava un gran calcio, ma che non ha avuto avversari. Arrivati a questo punto mi sembra che l’Inter possa avere la strada spianata. Pensavo che la Juventus avrebbe potuto dare filo da torcere fino alla fine, ma sono in netta di difficoltà, soprattutto in fase offensiva”.