Pixels è l’ultimo progetto crypto che ha debuttato sulla piattaforma di Binance. Si tratta di un gioco su blockchain in cui gli utenti sono chiamati a svolgere attività legate al mondo rurale, ad esempio coltivare la terra e predisporla per il raccolto, intrattenere rapporti con altri contadini e molto altro. Un mondo di altri tempi che nel gioco viene presentato tramite un’interfaccia grafica pixelata, da cui deriva il nome del gioco.

Proprio i richiami al mondo rurale e ad un universo nostalgico hanno spinto molti utenti ad interessarsi a Pixels, affascinati dagli aspetti social che distinguono il gioco. Tanto da farne una delle soluzioni play-to-earn più coinvolgenti in assoluto. Una realtà di cui ha preso atto anche Binance, che si è aggiunto agli altri exchange che già avevano aperto le porte a Pixels. Tra di essi Bitmex, Kucoin, Gate.io, Bitmart, Mexc, Htx, Bitmart e Bitrue.

Anche Pixels sbarca su Binance

I giochi play-to-earn rappresentano una realtà sempre più gettonata in ambito blockchain. La possibilità di giocare e guadagnare dalla propria attività sta calamitando un gran numero di utenti, aprendo nuove opportunità per le aziende del settore.

Tra quelle che sono riuscite a farsi notare nel corso degli ultimi mesi, un posto di riguardo spetta a Pixels. Il richiamo fortemente nostalgico al mondo rurale ha infatti riunito intorno al gioco un gran numero di appassionati. Spinti a farlo anche dalla presenza di una componente social, la quale si traduce nella possibilità di stabilire interazioni con gli altri farmer.

Pixels è stato lanciato in un primo momento su Polygon, protocollo layer 2 dedicato espressamente alla risoluzione dei problemi di scalabilità di Ethereum. Alla fine dello scorso anno ha poi optato per la trasmigrazione sulla piattaforma Ronin.

L’attenzione degli appassionati è stata poi attratta da un airdrop il quale si è tradotto in un aumento esponenziale del traffico di rete. Tale da fare di Pixels il terzo protocollo GameFi con più utenti attivi (161.581) la passata settimana, alle spalle di Carv e Motodex

Come funziona il gioco

Pixels si fonda su una serie di fattori di crescita, i quali danno luogo ad una miscela estremamente attraente:

  • Play-to-Earn (P2E), ovvero la possibilità di guadagnare criptovaluta nel corso delle attività di gioco, la quale può poi essere spesa nella vita di tutti i giorni; 
  • Metaverso, con tanto di NFT Farm Land. I giocatori possiedono nella realtà virtuale un appezzamento di terreno, una vera e propria fattoria, la quale può essere personalizzata nel corso delle vicende di gioco. Da sottolineare che il possesso di tale terreno è una proprietà non sempre presente su altre soluzioni analoghe;
  • Reputazione Web3, cui concorre la combinazione tra i dati on-chain e quelli collegati al gioco.

Per poter prendere parte al gioco non sono richiesti investimenti iniziali. Basta disporre di un wallet collegato alla rete Ronin, e di un indirizzo di posta elettronica o un numero di telefono. Per implementare le possibilità di guadagno, però, è necessario sbloccare le funzionalità premium, disponibili solo a pagamento. Mentre i possessori di NFT come quelli delle collezioni Bored Ape Yacht Club o Pedgy Penguins hanno facoltà di utilizzarne i personaggi dell’immagine del profilo sotto forma di avatar.

E, ancora, è possibile avere un pass VIP opzionale. un’opportunità riservata a coloro che detengono RON, il token nativo di Ronin.

La tokenomics di Pixels

Il token che è appena stato listato da Binance è PIXEL, un ERC-20 il quale può essere utilizzato nel gioco per gli acquisti ritenuti necessari. Ad esempio, può essere usato per l’acquisto di VIP Pass e coin collegati al gioco, oltre che per la generazione di NFT. I token di nuovo conio saranno oggetto di scambio con i BERRY, la valuta virtuale su cui era impostato in precedenza il gioco.

Il nuovo token è stato peraltro oggetto di un evento riservato esclusivamente agli utenti del gioco, nel launchpool di Binance. Conclusa ufficialmente il 18 febbraio, l’iniziativa ha visto la distribuzione di 350 milioni di PIXEL, ovvero il 7% della fornitura totale, attestata a 5 miliardi.

Il token ha quindi un aspetto tipicamente deflazionistico, il quale dovrebbe in ultima analisi riflettersi in positivo sul suo prezzo, a lungo termine.